GAETA – Il governo nazionale si occupi della situazione di stallo in cui versa “da troppi anni ormai” il porto commerciale di Gaeta. Questa richiesta sarà formalizzata subito dopo la pausa ferragostana dall’associazione che raggruppa gli operatori impegnati presso il “Salvo D’Acquisto” alla luce delle “mancate risposte avute sinora” dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, dal Consorzio di sviluppo industriale del sud-pontino e, soprattutto, dal Comune di Gaeta. A rivelarlo nell’intervista video allegata è il presidente dell’importane e vivace associazione di categoria, Damiano Di Ciaccio, che chiede di prendere in esame “con serietà” i dati sulla movimentazione delle merci diffusi dalla stessa ex Autorità portuale del Lazio relativamente al primo semestre 2018; sono tutt’altro che idilliaci che confermano l’esistenza di una “lenta agonia”, di un'”agonia che si sta consumando nell’indifferenza della cittadinanza ma soprattutto delle autorità competenti che snobbano i segnali d’allarme che pure ripetutamente gli operatori continuano ad evidenziare.”
Il professor Di Ciaccio boccia il ruolo di coordinamento che avrebbe dovuto svolgere l’ Autorità di Sistema Portuale per lo sviluppo della portualità di Gaeta e considera “vuoti” i recenti protocolli d’intesa sottoscritti sinora dall’ex Authority portuale con Comune e Consind ma, al di là dell’importanza delle tematiche affrontate, “noi operatori siamo rimasti all’oscuro di tutto… come sempre”. Il presidente dell’associazione che raggruppa i più importanti operatori portuali di Gaeta si dice pronto ad investire delle problematiche del “Salvo D’Acquisto” il neo Ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli e non definisce clamorosa la possibilità che “qualcuno possa chiedere l’intervento della Corte dei Conti per danno erariale relativamente all’investimento di 80 milioni di euro di “fondi pubblici” per l’ampliamento dello scalo commerciale e lo sviluppo dell’attività portuale ma la portualità langue in una crisi con il rischio – ammonisce Di Ciaccio – che possa esserci una deserficazione apocalittica. Molti operatori stanno pensando concretizzando di delocalizzare le loro attività presenti nel porto di Gaeta in Campania dove l’istituzione delle Zone economiche speciale con un abbattimento della pressione tributaria e fiscale ed un potenziamento infrastrutturale migliore del nostro potrebbero consentire loro di sopravvivere.
INTERVISTA Damiano Di Ciaccio, presidente associazione operatori portuali Gaeta
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Saverio Forte