FORMIA – Due lauree, una in filosofia l’altra in sociologia, ma orgogliosamente operaio metalmeccanico dello stabilimento Fiat, ora Fca, di Piedimonte San Germano. Gli ultimi trent’anni della fabbrica più grande del centro Italia sono raccontati da Delio Fantasia in “Oltre i cancelli“, edito da Ali Ribelli, un libro che, pubblicato in versione elettronica, è tra i più diffusi delle ultime settimane. Di questa esperienza professionale, umana e letteraria Fantasia ne parla nell’intervista allegata. Ne approfitta per fare i suoi migliori auguri ai nostri lettori e visitatori con un iniziale scherzo: “Oltre i cancelli” è il quarto libro più venduto e letto al momento dietro Dante Alighieri ed altri padroni nobili della letteratura nostrana.
Quando il tono diventa serio, Fantasia racconta la sua “iniziazione” all’interno della realtà industriale di Piedimonte San Germano: fu chiamato direttamente a lavorare in fabbrica all’età di 19 anni quand’era studente all’ultimo anno presso l’istituto professionale “Enrico Fermi” di Formia. Nel testo ripercorre le sue tappe di operaio ma anche di sindacalista di base all’interno dello stabilimento ciociaro. Lo fa con aneddoti e “situazioni vissute” raccontate con ironica serietà da un interprete dell’ultima generazione di operai che ha attraversato le epocali trasformazioni del mercato e dell’organizzazione del lavoro, delle controriforme del welfare e del lavoro, del sindacalismo italiano e di quella che definisce la spregiudicatezza del “padrone” che non riesce a superare i metodi, gli atteggiamenti e i retaggi culturali del secolo scorso.
“Oltre i cancelli” mette in evidenza anche il ruolo svolto dalla politica (“ma anche dalla Chiesa”) per dare risposte lavorative a tante persone per bene ma il suo autore è preoccupato non tanto per il domani quanto per il dopodomani industriale della Fca di Piedimonte: “La produzione in Italia dell’auto elettrica? Non ci credo. Devo rimarcare che siamo rimasti in quattro gatti rispetto ai 13mila operai di qualche anno. Questo dato nessuno lo evidenzia, sintetizza il fallimento di una certa politica industriale in Italia”
E Fantasia un ricordo finale lo rivolge giocoforza al compianto Sergio Marchionne, che non considera né santo e né un demone, e a Matteo Renzi: “Il giorno prima dell’arrivo di Matteo Renzi, ad una settimana dal referendum del 4 dicembre 2016, il mio caporeparto mi disse che non sarei dovuto andare a lavorare – rivela Fantasia – Lo sai perché? Era un problema per l’ordine e la sicurezza pubblica. Io Delio Fantasia!”
Saverio Forte
Intervista a Delio Fantasia
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