FORMIA – Sarà il periodo delle ferie – al Comune di Formia lavorano soltanto i nipotini eredi di Stakanov – o la fretta (dopo un’attesa durata tre anni e mezzo) che, a volte, fa partorire i gattini ciechi. Ma che un’amministrazione comunale, importante come quella di Formia, faccia un errore marchiano al punto che mezza provincia rida sotto i baffi la situazione diventa non può sostenibile. Oltre che imbarazzante. Il capogruppo del Partito Democratico Claudio Marciano pensava di essere tradito dai suoi sonnacchiosi occhi quando venerdì mattina si è recato al comune di Formia per formalizzare – come da noi richiesto – una richiesta di accesso agli sulla querelle di ferragosto: l’autorizzazione concessa dalla Giunta di Paola Villa il 14 agosto per l’installazione della risonanza magnetica all’interno dell’ospedale Dono Svizzero.
Resta un dilemma se il via libera autorizzativo, è il numero 3136, sia stato sottoscritto dalla dirigente pro tempore dello Sportello per lo sviluppo economico, Tiziana Livornese, o dal vice segretario comunale Domenico Di Russo ma resta il fatto che il Comune di Formia ha prodotto un’altra e clamorosa gaffe, la cui portata dovrebbe diventare materia del nucleo di valutazione sull’operato degli stessi dirigenti. L’autorizzazione del comune è stata indirizzata al direttore generale dell’Asl Michele Capirossi che, sì, svolgeva questo incarico ma quattro anni fa. Un frettoloso copia e incolla – era il pomeriggio del 14 agosto non dimentichiamolo mai – su cui avrebbe sorriso (per l’imbarazzo) l’attuale direttore generale dell’Asl pontina Giorgio Casati. E i vertici della Giunta cosa facevano per evitare, per prevenire questo ennesimo autogol? Intanto devono inseguire il battagliero capogruppo del Pd che, difendendo l’operato della precedente amministrazione, attacca a spron battuto: “Come è stato possibile visionare dai documenti (che alleghiamo) la procedura di competenza del Comune è stata assolta già nel 2014 e 2015, attraverso la convocazione di una conferenza dei servizi, il parere rilasciato dalla Regione e quello effettuato dal settore Urbanistica. L’amministrazione comunale attuale non ha fatto assolutamente nulla, se non pubblicare un atto pleonastico, che prende atto dei pareri già rilasciati e già conosciuti dall’Asl e che oggi può essere pubblicato per il semplice motivo che il macchinario è stato finalmente assemblato, e sembra sarà inaugurato entro pochi mesi (a fine settembre secondo alcune informazioni circolanti presso la direzione sanitaria del polo ospedaliero sud dell’Asl). Se finora il macchinario non è entrato in funzione – aggiunge Marciano – è perché la legge utilizzata per la sua autorizzazione, la numero 4 del 2003, disciplina la messa in funzione di una risonanza magnetica come se fosse un nuovo ospedale, prevedendo passaggi burocratici a dir poco kafkiani (sarebbe da capire se era possibile una procedura più snella, e io credo proprio di sì). Inoltre, perché l’Asl fa i conti con un piano di rientro da 10 miliardi di euro, che comporta tagli nelle assunzioni, nella formazione di personale adeguato, nelle coperture per gli investimenti, oltre alle note sacche di inefficienza. Solo un gruppo di improvvisati, o di manipolatori, può pensare che un procedimento simile sia stato bloccato dal mancato rilascio di un’autorizzazione da parte del Suap di Formia, lo stesso sportello che oggi, mentre mi dava le carte, autorizzava le bancarelle e battibeccava con i vigili urbani per la safety di una fiera.”
Sul piano politico Claudio Marciano non manca occasione per polemizzare con il sindaco Paola Villa – che ha appoggiato elettoralmente al ballottaggio del 24 giugno scorso – e con il suo più prudente assessore all’urbanistica Paolo Mazza: “Ribadiamo pertanto che non c’è stato alcun documento tenuto nascosto nel cassetto, e che le dichiarazioni dell’attuale Giunta, oltre che ingiuste, sono infondate. Con la pubblicazione di questi atti speriamo di aver concluso una inutile e sterile querelle, nata unicamente dalla spasmodica voglia di apparire della nuova Giunta, che per pavoneggiarsi su una vicenda delicata e complessa non ha esitato a mettere in cattiva luce i propri uffici, confondendo pareri in uscita con richieste in entrata, il Suap con l’Urbanistica, e sbugiardando un suo attuale consigliere di maggioranza (Giovanni Costa, ex Pd), che ai tempi della presunta omissione era responsabile politico proprio del Suap”.
Marciano, poi, attacca frontalmente anche il deputato di gaeta dei Cinque Stelle, Raffaele Trano: “Per chi non lo sapesse, e data la sua totale assenza dal territorio c’è da sospettare non siano pochi, si tratta dell’onorevole residente nel Comune di Gaeta, eletto alle ultime elezioni parlamentari a seguito di un ripescaggio. Il suo disperato bisogno di visibilità – conclude Marciano – lo ha portato, dopo otto mesi in cui non ha fatto altro che alzare la paletta, a inventarsi questa messa in scena, con l’unico obiettivo di mettere il cappello ad una storia di cui, peraltro per sua fortuna, è solo una marginale comparsa. E ora, speriamo di poter tornare a discutere seriamente di sanità e salute nel Golfo, a partire dal prossimo piano aziendale e dalle risorse che dalle cliniche private locali devono essere ricondotte verso il sistema sanitario nazionale.”
Saverio Forte
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