SPERLONGA – Un modo di lavorare e di agire “assolutamente irricevibile”. Termina così una vera e propria diffida che la segreteria provinciale del Sulpl, il sindacato unitario dei lavoratori delle polizie locali ha inviato al sindaco di Sperlonga per denunciare la gestione, definita, tutt’altro che trasparente e chiara, del comando di Polizia locale in un periodo dell’anno, in cui il servizio è davvero determinante e vitale per l’economia turistica del borgo saraceno. Orari che cambiano continuamente e disposizioni di servizio “ad personam” quando la normativa del settore prevede che gli agenti della polizia locale debbano operare in tandem. Il segretario provinciale del sindacato Domenico Paravani ha preso carta e penna e ha scritto al sindaco di Sperlonga Armando Cusani, al responsabile del servizio e al segretario generale per dire che la gestione del corpo così non va: la rimodulazione dei turni estivi è stata varata senza progettualità e applicabilità e addio al servizio del territorio attuato con la tradizionale pattuglia per la gestione delle situazioni di emergenza e di imprevedibilità.
Che il grido d’allarme del Sulpl vada accolto e condiviso lo afferma anche il gruppo di opposizione di “Sperlonga Cambia”. Tiene a sottolineare come le conseguenze dello smantellamento del comando della Polizia Locale di Sperlonga, avvenuto nel corso degli ultimi anni, erano facilmente prevedibili. I vigili urbani sono troppo pochi per far fronte a tutte le esigenze di una località turistica, come quella di Sperlonga, che soprattutto nel periodo estivo richiede un potenziamento di risorse e una maggiore programmazione delle attività e dei controlli. Lo ribadisce nell’intervista audio allegata anche la consigliera comunale Carla Di Girolamo che affronta come la situazione negli altri uffici del Comune di Sperlonga non sia di certo migliore: “Occorrono almeno 3 settimane per poter avere un appuntamento con il responsabile dell’ufficio tecnico, per non parlare dei tempi necessari ad espletare le pratiche anche più semplici. Quanto all’ufficio tributi, bisogna prendere una settimana di ferie per incastrare gli orari di lavoro con gli orari di ricevimento del pubblico, mentre l’ufficio anagrafe non se la passa meglio, così come l’ufficio ambiente. I cancelli che chiudono l’ingresso del Comune completano il quadro di un’amministrazione sempre più chiusa in se stessa e distante dai cittadini e dalle loro esigenze.
Tutto questo è grave, perché l’incapacità e l’inadeguatezza dell’attuale classe dirigente si riversano direttamente sugli uffici comunali, sui dipendenti e sugli stessi cittadini, creando un danno all’intera collettività. Nel corso dell’ultimo consiglio comunale abbiamo criticato la scelta della maggioranza di voler creare allargare anche al comune di Lenola la convenzione per la gestione di vari servizi comunali. A fronte di un risparmio di spesa, qual è il prezzo da pagare in termini di efficienza e buon andamento dei nostri uffici? A questa domanda non abbiamo avuto risposta, ma a parlare sono le storie che quasi quotidianamente raccontano i cittadini, alle prese con pratiche bloccate, risposte che non arrivano e, più in generale, con una macchina amministrativa in affanno.
Solo pochi giorni fa parlavamo di un paese dominato dal caos politico e amministrativo. I fatti, purtroppo, dimostrano che avevamo ragione. Il tentativo di addossare sui dipendenti comunali la responsabilità di un’amministrazione al collasso è una falsità che respingiamo con forza e dimostra la mancanza di argomenti di una maggioranza consiliare che ora sta raschiando il fondo del barile”.
Saverio Forte
Intervista a Carla Di Girolamo (audio)
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