FORMIA – Nel giorno in cui anche Formia si ferma – o cerca di farlo – per commemorare le vittime dell’immane tragedia di Genova, il sindaco Paola Villa ha rilasciato un’importante dichiarazione per motivare più analiticamente la propria ordinanza che prevede la sospensione delle attività ricreative e di intrattenimento (poche, vista l’ora) durante lo svolgimento dei funerali di Stato in programma nella tarda mattinata nel capuologo ligure. Il sindaco di Formia ha chiesto alla città “qualcosa di più per l’intera giornata di oggi, sobrietà e morigeratezza, senza che vi sia alcuna ordinanza ad ordinarlo. Sento di chiedere a tutti i cittadini formiani e a tutte le attività commerciali, ludiche e ricreative di dare un segnale di grande rispetto e sensibilità, spegnendo la musica, limitando il vociare, limitando i momenti di divertimento. Che questo atto avvenga per scelta, perché nessun atto vero di rispetto per chi è morto sotto quel ponte, può essere imposto da un’ordinanza di un sindaco. Sono convinta che anche oggi, Formia, ancora una volta ci darà una bella lezione di umanità.”
Intanto il crollo del ponte Morandi ha riproposto il tema della manutenzione e messa in sicurezza dei tanti cavalcavia realizzati nel dopo guerra per collegare il centro urbano al mare o per attraversare la stessa città in entrambe le direzioni. Sono state scelte urbanistiche necessarie nel corso degli anni cinquanta ma, alla distanza, si sono rivelate scellerate e sbagliate. Dovevano servire alla città per alimentare la sua vocazione turistica e per rimanere “legati” alla locomotiva Italia che stava ripartendo ma il contestuale aumento del traffico veicolare, l’assenza nel corso dei decenni di una programmazione alternativa per l’attraversamento (a monte) della città, unitamente ad una riduzione lenta e graduale degli interventi di manutenzione, hanno acuito il pessimo stato di salute di questi cavalcavia. Se il più importante – quello che attraversa la darsena della torre di Mola – ha assunto qualche anno fa una semplice aspirina per curare il suo raffredore, incute timore sempre più ponte Tallini, l’infrastruttura che collega via Vitruvio alla strada Litoranea (direzione sud) e alla zona del porto passeggeri di molo Azzurra. Il compianto sindaco Michele Forte nel 2012 fu tacciato per un visionario quando propose il suo necessario abbattimento per realizzare, in alternativa, una moderne e funzionale rotatoria sulla strada Litoranea, un’opera per la quale “la città avrebbe dovuto pazientare e soffrire qualche disagio soltanto per qualche settimana”. Non se ne fece più nulla.
Intanto Ponte Tallini non gode di buona salute. Tutt’altro. Il comune di Formia ne è a conoscenza da tempo istituendo il divieto di transito agli automezzi pesanti e quello di sosta, che tra mille limiti di rispetto, ha diminuito nettamente il carico sul ponte, rendendolo ancora utilizzabile. L’ex assessore alla sostenibilità urbana dell’ultima Giunta Marciano, Claudio Marciano, ora capogruppo consiliare del Pd, ricorda, dopo l’adozione di una serie di interventi di manutenzione straordinaria, tra cui la sostituzione del guard rail risalente al 2016, l’affidamento di un incarico nel giugno 2017 ad un esperto per redigere una dettagliata perizia sulle condizioni strutturali del Ponte e lo stanziamento “delle somme per effettuare ulteriori interventi di messa in sicurezza. Ad oggi, il ponte Tallini non dovrebbe presentare pericoli tali da prevederne la chiusura, tuttavia è probabile che un intervento veramente risolutivo richieda somme ingenti. Il tema, pertanto, è un altro: ma questo ponte, per le automobili, serve ancora? – s’interroga Marciano – A mio avviso, e ad avviso del Put, il piano urbano del traffico su cui abbiamo lavorato per anni, il ponte dovrebbe essere pedonalizzato e nella coda finale, abbattuto. La sua logica risponde ad un’idea di mobilità ormai tramontata, in cui la Litoranea era vista come un’autostrada e l’accesso con le auto nel centro urbano un elemento di progresso.” E anche Marciano condivide, a posteriori, l’ipotesi progettuale del visionario e compianto Senatore Forte: “La realizzazione di una rotonda di ingresso al parcheggio di Largo Paone sostituirebbe la funzione di mobilità del ponte, migliorando la viabilità sull’asse litoraneo e consentendo l’inversione di marcia. Una pavimentazione pedonale al posto dell’asfalto, sulla rampa che dall’Orlandi Shopping Center si affaccia sul mare, e la liberazione della coda del Ponte nella parte in cui discende verso l’aiuola del Molo, consentirebbe la creazione di un nuovo spazio di ricettività per la città, a servizio del turismo nautico e diportistico”.
Il costo preventivato, anni fa, per questo intervento era “soltanto” di un milione di euro. “Ma una progettazione più ecologica e meno sontuosa, potrebbe ridurre di molto i costi dell’intervento, rendendolo più facilmente finanziabile – conclude il capogruppo del Pd – Il lutto nazionale, oltre al rispetto per le vittime, deve anche incentivare un dibattito locale su come ripensare le infrastrutture di mobilità. Abbiamo bisogno di soluzioni che riducano l’impatto ambientale, incentivino la mobilità sostenibile, migliorino la sicurezza stradale e incrementino gli spazi di pedonalità. Questa proposta riteniamo sia da discutere presto in una commissione consiliare”.
Saverio Forte
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