CASTELFORTE – “Donne e Mafia”, scritto e diretto da Simonetta De Nichilo, con Chiara Carpentieri, Simonetta De Nichilo, Anna Rita Gullaci, Matilde Piana, Tiziana Santercole, Chiara Spoletini è lo spettacolo che il Comune di Castelforte propone sabato 1 settembre alle ore 21,00 in Piazza dell’Emigrante nel cuore del centro storico di Castelforte.
“Questo appuntamento –esordisce il Sindaco Giancarlo Cardillo– è un vero evento per la nostra cittadina. Uno spettacolo di grande spessore di forte impatto emotivo e culturale. Ringrazio per questo l’amico Gianpiero Cioffredi, presidente dell’Osservatorio tecnico- scientifico per la sicurezza e la legalità che ha consentito che lo spettacolo “Donne e Mafia” fosse proposto proprio a Castelforte. Credo che sia un importante segno di attenzione e anche un riconoscimento dell’impegno quotidiano che il Comune di Castelforte porta avanti con grande impegno e responsabilità per fare cultura e far crescere una mentalità sempre più capace di resistere e opporsi ad ogni forma di male”.
Voci di donne, di ragazze, di madri che raccontano le loro storie e ci trasportano in un viaggio nel tempo e nei luoghi che hanno visto la nascita e lo sviluppo del fenomeno mafioso. Donne di Mafia che testimoniano una realtà femminile in cui forza morale, coraggio, capacità di affermare i propri valori, unite all’amore (un amore fatto anche di stima, per figli, fratelli o mariti, vittime della ferocia mafiosa), aiutano a sfidare coraggiosamente un sistema, sono donne che osano opporsi non solo all’organizzazione mafiosa ma alla stessa cultura di cui si è sempre circondata.
Donne e Mafia si apre come un racconto dal sapore e dalle sonorità antiche, usa la struttura della tragedia greca, e poi piano piano lo spettatore viene trasportato fino ai nostri giorni. Lo spettacolo mostra che la mafia non è un fenomeno situato in un tempo e un luogo lontano ma è oggi e qui. La mafia esiste è in mezzo a noi, dentro di noi. Oggi più potente di ieri perché si è infiltrata nei nostri comportamenti, e l’illegalità per molti è diventata un modello per “vincenti”.
Attraverso lo studio sul corpo e sulla voce, le sette protagoniste raccontano l’esperienza di sette donne che hanno avuto a che fare con la mafia.
Nella prima parte parlano le donne che hanno rotto il silenzio, madri sorelle, figlie che da vestali del “disvalore” si trasformano in donne che si ribellano alla cultura mafiosa, forti, fiere, ma anche fragili: Serafina Battaglia (1962), Michela Buscemi (1985) Rita Atria (1992) e Maria Concetta Cacciola (2011). Nella seconda parte invece parlano le donne che hanno vissuto accanto a uomini che hanno lottato contro il potere mafioso e sono diventate instancabili promotrici della cultura della legalità: Saveria Antiochia, Rosaria Costa e Lucia Borsellino.
Le voci di queste donne raccontano che la mafia non è un’organizzazione criminale e basta: “mafia è “organizzazione del pensiero”. E’ un modo sbagliato di rispondere a violenza con violenza. Mafia è chiudere, speranze, prospettive. Mafia è spirale, che ti convince che tutto è così, che sempre è così, che ogni volta sarà così. Lo spettacolo vuole essere un invito alla consapevolezza, ognuno di noi può contribuire, nel ruolo che riveste, a indebolire la mentalità di cui si nutre la mafia. Perché c’è una linea sottile tra il mafioso e l’uomo libero: in Sicilia o ovunque sulla faccia della terra”. Si chiama scelta e spetta a noi.
Lo spettacolo è stato premiato al Festival Antimafie e Diritti Umani DIRITTINSCENA Roma 2013 come II migliore spettacolo e premio per la migliore attrice, Chiara Spoletini interprete di Rita Atria. “Opera intensa ed appassionate interpretata con maestria e passione dalla compagnia teatrale Creativamente. La regia di Simonetta De Nichilo, capace di gestire al meglio l’essenza corale dell’opera, esalta un testo difficile e toccante.”
Nel 2014 lo spettacolo ha ottenuto il patrocinio del Comune di Roma Nel Giugno 2014 Festival Trame, libri sulle mafie, Lamezia Terme.
“Donne di Mafia e Donne al fianco di chi combatte la mafia e ha pagato con la vita questa lotta. In una cornice riflessiva, scevra di tutto ciò che è superfluo, in cui il battito dei tamburi e i canti siciliani solleticano la coscienza e la mente, fino a toccarle. Sino ad emozionarci, in maniera, pura, candida, genuina, ispirati dalla speranza che le scelte quotidiane, anche quelle piccole e apparentemente insignificanti, possono uccidere la mafia”. Simone Corbisiero
L’allestimento non ha scenografie quindi può essere adattato a qualsiasi spazio. Prevede la presenza in scena di 6 attrici.
Lo spettacolo ha la durata di un’ora.