FORMIA – Il dato è inquietante: quest’anno nel Lazio ci saranno 4740 studenti in meno che inizieranno l’anno scolastico rispetto all’ultimo anno scolastico. Quasi 2600, più precisamente 2552, sono delle province di Latina e Frosinone. Peggio ancora Frosinone: -1525 studenti, peggio ancora di Roma e provincia -1515. La cicogna non arriva più e la gente se ne va… E’ la fotografia, decisamente preoccupante, che ha scattato l’ufficio scolastico regionale alla vigilia del primo giorno di scuola che si preannuncia ricco di incognite e di tante problematiche – irrisolta controversia sindacale ed occupazionale del personale ausiliario, la mancata applicazione della legge sulla “buona scuola” e le tradizionali emergenze logistiche e strutturali – di cui traccia alcune linee essenziali per quanto riguarda la provincia di Latina dal segretario della Cisl Scuola, il professor Franco Maddalena, nell’intervista video allegata.
Se la popolazione scolastica nel Lazio è di 730.996 unità, ad inseguire quella di Roma è – strano a dirsi – la provincia di Latina con 81.217 studenti seguita da quella di Frosinone con 65.943 unità. Il trend si conferma nelle singoli ordini di studio. Gli alunni della scuola dell’infanzia sull’intero territorio regionale sono 85.488, di cui 53.340 nella città di Roma e provincia, 12.669 a Latina e 10.084 a Frosinone. Nascono sempre meno bambini e lo si avverte dai decrementi rispetto all’ultimo anno scolastico: -1.555 a Roma, -1029 a Frosinone e “soltanto” -750 bambini in meno nei 33 comuni della provincia pontina. Gli studenti della scuola primaria (l’ex scuola elementare) che nel Lazio attendono il primo suono della campanelle sono complessivamente 250.719 così suddivisi per le prime tre province laziali: Roma 176.931, Latina 25.755 e Frosinone 20.031. In quest’ultimi due territori il segno negativo è quasi impercettibile:-433 e -329 alunni. Un andamento che si rinnova anche nella scuola superiore di primo grado (l’ex scuola media).
Complessivamente gli studenti attesi dietro il proprio banco sono 156.498, di cui 115.682 Roma, 16.208 a Latina e 12.827 a Frosinone. Se a Latina c’è un aumento addirittura di 127 studenti, il calo delle iscrizioni a Frosinone è stato quasi impercettibile: -84 alunni. Stesso andamento per la scuola superiore di secondo grado la cui popolazione regionale è esattemente di 248.291 persone: Roma 178.680, Latina 26.485 e Frosinone 23.001. Perché regge questo dato? Semplice.
“C’è un’onda lunga che, in termini di natalità, è iniziata nei primi anni duemila di cui si stanno godendo i benefici ora – hanno sapere i dirigenti del Csa di Latina – Ma siamo preoccupati per il futuro perché è ricco di incognite. La popolazione scolastica subirà un decremento ai diversi livelli e le conseguenze saranno di natura occupazionale per il taglio delle “cattedre” e negli organici del personale ausiliario.” Di questi negativi effettivi parla nell’intervista il professor Maddalena che, sottolineando gli ottimi rapporti di collaborazione con il Csa di Latina la cui meritoria guida è stata confermata per altri tre anni alla dottoressa Anna Carbonara – sottolinea come dal 1 settembre non ci siano state immissioni in ruolo di nuovi dirigenti scolastici a fronte di cinque assunzioni grazie alla mobilità interregionale.
Lo Stato vuole risparmiare ancora ai danni della scuola e della formazione e, obbligata alle disposizioni della spending review, resta la sola scuola. Anche all’inizio del nuovo scolastico è stato utilizzato, in maniera inflazionistica e imperdonabile, lo strumento della reggenza che obbliga taluni dirigenti scolastici a vestire i panni di Stakanov. Gli ultimi due casi istituzionalizzati dal Csa di Latina riguardano Fondi e l’estremo lembo sud della provincia di Latina. All’ombra del Castello sono stati accorpati definitivamente il liceo classico “Pietro Gobetti” e l’istituto tecnico commerciale “Libero De Libero”, la cui guida è stata affidata alla dirigente dell’istituto comprensivo “Giulio Cesare” di Sabaudia (dista da Fondi quasi 50 chilometri), la professoressa Miriana Zannella. Un altro accorpamento riguarda i centri di Minturno e Castelforte. L’istituto comprensivo di quest’ultimo centro ha giuridicamente assorbito il liceo scientifico “Leon Battista Alberti” di Marina di Minturno che, almeno, ha avuto l’onere e l’onore di prestare la sua prestigiosa e apprezzata guida, il dirigente scolastico Amato Polidoro.
Del resto tutto confermato, o quasi. Mentre i presidi (che possono a livello contributivo) scappano, il preside del liceo classico “Vitruvio Pollione” e del liceo pedagogico “Marco Tullio Cicerone” di Formia, il professor Pasquale Gionta, ha voluto sfidare le leggi gravitazionali della riforma Fornero ottenendo personalmente dal direttore generale dell’ufficio scolastico regionale del Lazio, Gildo De Angelis, una proroga di un anno (è previsto un bonus di altri 12 mesi dopo…) dopo il raggiungimento dell’età pensionistica. Non ci ha pensato un istante a lasciare la scuola il 1 settembre scorso il professor Franco Maddalena dopo tanti anni di insegnamento di matematica e fisica: “Io ho dato tanto alla causa – conclude nell’intervista – Peccato che in questo paese non sia mai diventato Ministro dell’istruzione un docente o un bidello. L’Italia sarebbe stato un paese migliore e, perché no, più giusto!”
Saverio Forte
Intervista a Franco Maddalena