GAETA – Molti avvocati del sud pontino sono rassegnati: è stata “uccisa” definitivamente la giustizia nel sud-pontino. Questo unanime “de profundiis” è echeggiato nel momento in cui sono molte toghe hanno appreso il contenuto di una preoccupante lettera del presidente del Tribunale di Cassino, Massimo Capurso, che senza eccessivi giri di parole anticipa quello che potrebbe accadere il 30 settembre qualora “non dovessero essere assunti i provvedimenti necessari”: saranno avviate le procedure per la chiusura dell’ufficio del giudice di pace di Gaeta. E il principale condomino del palazzo di Giustizia di piazza Labriola è laconica quando scrive ai sindaci dei comuni di Gaeta, Formia, Itri e Ventotene (non ha inserito Ponza, chissà perché): il 6 luglio scorso vi avevo chiesto “con la massima urgenza” di assegnare a quest’ultimo presidio di legalità sul territorio del Golfo “ulteriore personale amministrativo per fronte alla forte carenza di personale lamentata dai dipendenti in servizio che non riescono a far fronte alle incombenze quotidiane”.
Che la preoccupazione tra il Foro del sud-pontino sia legittima per la definitiva chiusura dell’ufficio del giudice di pace presso l’ex Tribunale di Calegna a Gaeta lo confermerebbe il resto dei destinatari della lettera del presidente Capurso: non solo i massimi rappresentanti delle comunità del Golfo ma anche il responsabile del dipartimento dell’organizzazione giudiziaria del Ministero della Giustizia e correttamente il consiglio dell’ordine degli avvocati di Cassino. Insomma un autentico “cartellino giallo” è stato mostrato in faccia ai sindaci del comuni perché non hanno raccolto l’invito avuto il 6 luglio quando il presidente del Tribunale della città martire chiedeva di provvedere alla sostituzione dell’ex direttore amministrativo Anna Maria De Vita – in pensione da 1 gennaio scorso – e di un altro dipendente, in congedo da agosto. Nessuna risposta, di tipo arrivato, è arrivata e tantomeno il richiesto “intervento straordinario per la sistemazione dell’archivio da attuare con programmi progettuali che – scrive il presidente Capurso – vedano coinvolti gli operai dei comuni di Gaeta, Formia, Itri e Ventotene per riorganizzare e sistemare l’archivio che allo stato versa in condizioni tali da non consentire – è questa un’altra amara verità di cui prende atto il presidente del Tribunale di Cassino – il ritrovamento dei fascicoli processuali”.
Le avvisaglie sono state tante e tali che la situazione è considerata deplorevole sul piano amministrativo e gestionale. E il presidente Capurso ha il allegato le varie lettere che hanno caratterizzato questa lenta e graduale agonia. Il primo, almeno di recente, a prendere carta e penna era stato il 14 giugno scorso il funzionario giudiziario Mario Di Nitto che, allegandovi una serie di foto, denunciava “il problema dell’archivio”. Trascorrono i mesi di luglio e agosto ed il 12 settembre a dire “basta” era il funzionario della cancelleria civile, l’ex assessore all’ambiente del comune di Gaeta, Alessandro Vona.
Scriveva proprio a Di Nitto per comunicargli la malattia per dieci giorni dell’assistente giudiziario Giuseppe Martucci: “Comunico l’impossibilità di portare avanti la cancelleria civile da solo. Non riesco a gestire quattro giudici da solo – era il rammarico di Vona – Ad ogni modo declino ogni responsabilità per eventuali mancanze da parte della stessa cancelleria che, anche se dovesse Martucci rientrare in tempi ristretti, non può essere composta da due unità lavorative a fronte di un carico di lavoro enorme”. Quello stesso giorno il grido d’allarme di Vona veniva legittimamente raccolto dal funzionario giudiziario Di Nitto che lo inoltrava al presidente del Tribunale Capurso e al giudice Coadiutore Federico Eramo”. Inevitabile la diffida all’assemblea dei sindaci dei comuni del sud-pontino, gli stessi che, sottoscrivendo nel 2014 una convenzione con il Tribunale di Cassino, chiedevano ed ottenevano il mantenimento dell’ufficio del giudice di pace di Gaeta con la promessa (non mantenuta completamente) di fornire il necessario personale amministrativo.
Ora il tempo è tiranno. E si preannunciano alcune iniziative. Cosmo Mitrano, quale sindaco del comune capofila, Gaeta, ha fissato un incontro in extremis per il 27 settembre, il collega di Itri, l’avvocato Antonio Fargiorgio, ha preannunciato l’interessamento del presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati di Cassino, Giuseppe Di Mascio, il presidente del consiglio comunale di Formia, Pasquale Di Gabriele, anch’egli avvocato, ha anticipato che interesserà la Giunta per effettuare una ricognizione nell’organico e verificare l’ipotesi di soddisfare le istanze del presidente Capurso. Ma l’attività dell’ufficio del giudice di pace a Gaeta – prossimo ad essere investito di nuove competenze nel settore penale quasi a diventare una quasi sezione distaccata di Tribunale – ha i giorni contati. Che beffa!
Saverio Forte