SUD PONTINO – Due appalti pilotati in cambio della promessa di danaro. E a chiederlo è stato lo stesso dirigente in servizio, in due distinte fasi, presso i due enti promotori delle due gare: il Comune di Sperlonga e l’Amministrazione provinciale di Latina. Ha conosciuto alle prime luci dell’alba di mercoledì una clamorosa svolta l’operazione “Tiberio” che, coordinata dal sostituto procuratore Valerio De Luca ed eseguita dai Carabinieri del comando provinciale di Latina, mise a nudo una serie di gravissime irregolarità e illegittimità nello svolgimento di alcune gare d’appalto nei comuni di Priverno, Bassiano e Sperlonga.
All’epoca le ordinanze di misura cautelare furono dieci per reati contro la pubblica amministrazione e a sollecitarle fu lo stesso magistrato che oggi ha chiesto ed ottenuto dal Gip del Tribunale di Latina Giuseppe Cario gli arresti per due noti imprenditori di Formia, Pietro e Francesco Ruggieri, rispettivamente padre e figlio di 70 e 38 anni e alla testa di una delle più note aziende del comprensorio, la “D.R. costruzioni”. Sono stati arrestati all’alba dai Carabinieri presso le rispettive abitazioni di Vindicio a Formia e a Itri con le pesantissime accuse di corruzione, turbata libertà degli incanti, frode in pubbliche forniture e truffa. Secondo l’accusa della Procura di Latina i due imprenditori di Formia si erano aggiudicati gli appalti per l’ampliamento, la messa a norma e adeguamento della nuova ala del polo scolastico “Sottetenente Alfredo Aspri” di Sperlonga e la tensostruttura sita nel plesso di Calegna di cui il Liceo Scientifico “Enrico Fermi” di Gaeta non ne è ancora in possesso in quanto non consegnata. La prima gara, per un importo di 900 mila euro di fondi comunitari, fu promossa dal Comune di Sperlonga, la seconda, per circa 290mila euro, dall’amministrazione provinciale di Latina.
Ma l’interlocutore di Pietro e Francesco Ruggieri fu, sebbene in due fasi storiche diverse, fu sempre lo stesso architetto, per un periodo dirigente dell’ufficio tecnico del comune di Sperlonga e responsabile unico del procedimento per la messa a norma dell’istituto “Aspri”, e ancor prima, funzionario di primissimo livello presso il settore politiche della scuola, fabbricati ed energia dell’amministrazione provinciale. Le due strutture scolastiche nell’ambito di questo nuovo filone dell’operazione “Tiberio” sono state preventivamente poste sotto sequestro ed una ragione, inquietante, c’è. I Carabinieri hanno appurato, al termine di difficilissime indagini, che la “R.D. Costruzioni” per vincere i due appalti aveva presentato un’offerta al ribasso da essere considerata antieconomica e fuori mercato e per, compensare questo risparmio – sarebbe stato il frutto della tentata corruzione – ha eseguito numerose lavorazioni in difformità al progetto e con l’impiego di materiali non previsti dal capitolato di gara.
All’operazione hanno partecipato anche i Carabinieri delle Compagnie di Terracina e Formia, quest’ultimi impegnati a sequestrare, agli ordini del maggiore David Pirrera, la sede legale della società appaltatrice in via Olivastro Spaventola. L’esame della documentazione tecnico-amministrativa potrebbe riservare ulteriori e clamorosi risvolti all’intera inchiesta.
Saverio Forte
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