VENTOTENE – Se non è un richiamo, poco ci manca. Il Prefetto di Latina Maria Rosa Trio ha inviato una dura lettera al sindaco di Ventotene, Gerardo Santomauro, per chiedergli i dovuti chiarimenti rispetto a quanto avvenuto nel consiglio comunale del 12 agosto che, ratificando un’analoga delibera di Giunta del 10 luglio, approvava con i soli voti della maggioranza consiliare la salvaguardia degli equilibri di bilancio. Questo provvedimento è di fondamentale importanza, come tutti gli atti di natura contabile, per il prosieguo di qualsiasi amministrazione locale ed il comune di Ventotene non può sfuggire a questa disposizione normativa. L’iniziativa prefettizia scaturisce da due lettere (del agosto e del 5 settembre) del capogruppo di “Ventotene vive”, Raffaele Sanzo, secondo il quale il voto, determinante per il futuro della consiliatura del comune della seconda isola pontina, avrebbe seguito una procedura illegittima.
Le riserve di Sanzo iniziarono il 1 agosto quando denunciava al Prefetto le anomalie affrontate per avere copia della delibera di Giunta municipale numero 77 del 10 luglio 018: “Ottenemmo solo una copia della bozza della delibera e la responsabile del servizio economico ci rispose che la copia originale non era disponibile perché non era agli atti del comune!!! Il deliberato non era stato mai pubblicato sul sito del comune come invece prevede la norma per la sua efficacia”
L’approvazione della delibera da parte del consiglio doveva avvenire per legge entro il 31 luglio (giorno in cui venne inizialmente convocato) ma sub’ un rinvio grazie ad una proroga di venti giorni rilasciata dello stesso Prefetto di Latina per l’indisponibilità fisica del segretario generale del comune isolano. Secondo Sanzo “il fascicolo a disposizione dei consiglieri comunali presentava solo la proposta di deliberazione non la copia integrale della stessa, peraltro mai fornita al consiglieri di minoranza nonostante le reiterate richieste del consigliere Andrea Biondo il 2 agosto”.
Si arrivò alla data del consiglio comunale del 12 agosto e la delibera di approvazione della salvaguardia degli equilibri di bilancio fu avallata da soli quattro consiglieri presenti, oltre il sindaco Santomauro. In effetti è stato applicato il nuovo e più accomodante regolamento sul funzionamento del consiglio comunale di Ventotene che, approvato nella seduta del 3 luglio, violerebbe le disposizioni dello stesso Statuto del comune al cui articolo 21, comma 1, è previsto che la “validità dei una seduta del consiglio comunale viene assicurata dalla metà dei consiglieri comunali assegnati, cinque, e non quattro, più il sindaco. La delibera, per la cronaca, venne licenziata da cinque consiglieri di maggioranza, più il sindaco Santomauro. Risultavano assenti gli ex consiglieri di maggioranza Modesto Sportiello e Silvestro Verde e, naturalmente, i tre di minoranza (Raffaele Sanzo, Pietro Pennacchio e Andrea Biondo) che già sapevano di dover contestare questa illegittima modifica. Ma il suo iter “stranamente” fu accelerato: la delibera fu dichiarata esecutiva e pubblicata (questa volta) all’albo pretorio on line per 15 giorni consecutivi, dal 17 luglio al 2 agosto 2018. Per l’opposizione non c’erano i presupposti temporali perché il nuovo regolamento del consiglio potesse essere legittimamente applicato sia del giorno 31 luglio /1 agosto (la prima pubblicazione non era ancora terminata) che per quella del 12/13 agosto (per omessa seconda pubblicazione). Ma Sanzo è entrato oltre quando ha scritto il 5 settembre al Prefetto di Latina Trio che il regolamento di un consiglio comunale “non deve essere conforme alla normativa generale del testo unico degli enti locali) ma soprattutto allo statuto comunale, conformità che per quanto riguardo Ventotene manca. E’ pacifico che, nel caso di contrasto tra le disposizioni dello Statuto e quelle del regolamento, le disposizioni contenute nello Statuto sono prevalenti su quelle adottate dal nuovo regolamento, peraltro approvato – sottolineava Sanzo il 5 settembre al Prefetto Trio – con procedura di pubblicizzazione viziata e carente”.
Da qui la richiesta del Prefetto di chiarimenti all’amministrazione comunale che non ha fornito ancora gli auspicati “elementi conoscitivi”. Il capogruppo Sanzo è categorico: “Se necessario, ci rivolgeremo ora direttamente al Viminale perché la salvaguardia degli equilibri di bilancio è avvenuta in maniera illegittima e dunque, il consiglio di Ventotene va sciolto”.
Saverio Forte