SPERLONGA – “Siamo davanti a una vicenda grave, su cui vanno fatti rapidamente tutti gli approfondimenti necessari. Abbiamo bisogno di chiarezza. Ringrazio le forze dell’ordine e la magistratura che sono prontamente intervenute”. Si è espresso in questi termini il neo Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti dopo gli arresti di Pietro e Francesco Ruggieri, vincitori, a quanto pare, in maniera illegale, gli appalti per la realizzazione di una nuova ala del plesso scolastico “Alfredo Aspri” di Sperlonga e per l’ampliamento della palestra del Liceo “Enrico Fermi” di Gaeta.
“Ora toccherà ai giudici accertare le responsabilità. Non voglio aggiungere ulteriori polemiche, non è il momento – ha detto il Ministro Bussetti – Di sicuro come Ministero valuteremo di costituirci parte civile. Intanto ho chiesto ai miei uffici di avviare tutte le procedure per l’eventuale revoca del finanziamento”. Insomma il Miur “vuole vederci chiaro”. Il Ministro Bussetti in una nota ha sottolineato gli ultimi interventi del governo Conte a favore dell’edilizia scolastica, uno dei quali ha riguardato lo sblocco di un miliardo di euro per l’antisismica e di oltre 1,7 miliardi per la messa in sicurezza. “I nostri ragazzi – ha concluso il presidente Bussetti – devono sentirsi protetti al suo interno. Non voglio nemmeno pensare che ci sia qualcuno che illecitamente lucri sulla sicurezza di un edificio dove i nostri ragazzi passano giornate intere a studiare, conoscersi e imparare. È qualcosa di una gravità assoluta”.
Dopo alcune ore di silenzio, era molto attesa la presa di posizione del comune di Sperlonga che non poteva arrivare dall’assessore più filo-governativo che si ricordi. Stefano D’Arcangelo, esprimendo inizialmente “piena fiducia” sull’operato della magistratura di Latina (ci mancherebbe), sostiene che ora sia necessario “conoscere la verità, tutta la verità sui fatti accaduti realmente e perseguire duramenteeventuali responsabilità ovunque esse siano.”. Il comune di Sperlonga non ha ricevuto “ancora” alcuna comunicazione da parte della Procura di Latina ma l’assessore, considerato il “braccio destro” di Armando Cusani, non riesce a non litigare con la…stampa, accusata di aver riportato “con grande evidenza” questa vicenda per poi correggersi subito dopo definendola davvero inquietante e, per certi aspetti, inverosimile. Elemento basilare del diritto amministrativa è la continuità della stessa azione amministrativa ma D’Arcangelo vuole difendere solo il suo operato: “le ipotesi accusatorie degli inquirenti non riguardano i lavori riavviati recentemente dal mio Assessorato ma lavori precedenti. Inoltre va precisato chei finanziamenti pubblici assegnati per la scuola non derivano da fondi europei ma dallo Stato e dalla Regione Lazio, alla quale sono attribuite le funzioni di controllo e di monitoraggio del finanziamento che vengono esercitate da una apposita task-force dotata di competenze tecniche e contabili.”
L’assessore D’Arcangelo precisa che la ripresa dei lavori presso la scuola “Alfredo Aspri”, effettuata il 3 agosto scorso, “è stata verificata e condivisa dalla Regione d’intesa con la nostra competente struttura tecnica comunale” non sottovalutando come le ipotesi di reato e la narrazione data a questa vicenda “sono assai gravi,e tali da suscitare hanno legittime preoccupazioni e timori di insicurezza a cui vanno date risposta certe, efficacie tempestiva, prima ancora che si sedimenti nell’opinione pubblica una diffusa insicurezza sociale e una sfiducia profonda nelle istituzioni ai di versi livelli : statali, regionali e nazionali. Se fossero vere le ipotesi di reato così come descritte che raccontano, in particolare, di una scuola “realizzata sul suolo senza fondamenta” e di un “tetto a rischio crollo” tale da minare la vita stessa dei nostri ragazzi, ci troveremmo di fronte ad un tentativo criminoso davvero odioso, inverosimile e inaccettabile.”
Se è vero che il recinto viene chiuso dopo che i buoi sono scappati, l’assessore per commentare – a suo modo – quello che definisce questo “Kafkiano” rivela di aver disposto “un preciso indirizzo politico-istituzionale nei confronti della struttura dirigenziale tecnico-amministrativa comunaleal fine di mettere immediatamente a disposizione dei cittadini tutti gli atti tecnici e amministrativi, formalmente approvati e validati dalla Regione Lazio, dal Direttore dei lavori, dal Responsabile Unico del Procedimento,dal Professionista collaudatore incaricatodella sicurezza dei lavori in corso d’opera e dal Servizio Genio Civile di Latina”. Insomma per l’assessore D’Arcangelo, dopo l’ennesimo arrivo a Sperlonga (e non solo) dei Carabinieri del comando Provinciale di Latina, è auspicabile l’inizio della stagione della “responsabilità” da parte di tutti , non solo della Magistratura ma anche da parte delle altre istituzioni pubbliche interessate ai diversi livelli : Statali, regionali e locali. A nessuno poi deve essere consentito di “sciacallare politicamente” su temi così delicati e sensibili, come più di qualcuno sta già facendo miserevolmente.
A replicare nell’arco di alcune ore è stato il gruppo di opposizione di “Sperlonga Cambia” che, dopo aver invitato in precedenza il sindaco Armando Cusani a prendere posizione su un evento gravissimo quale il sequestro di una scuola in costruzione, baccchetta pesantemente l’assessore D’Arcangelo: “Avremmo preferito il silenzio. Il silenzio sarebbe stato meno imbarazzante. L’assessore, o chi scrive per lui, parla di vicenda kafkiana e ripete più volte il termine “inverosimile” associandolo ai fatti accaduti – si legge in una nota di “Sperlonga Cambia” – Le parole hanno un significato. Utilizzare parole di cui si ignora il significato è inopportuno, soprattutto per chi ricopre incarichi pubblici. Parlare di “narrazione kafkiana” significa (basta cercare la parola su Google) che la situazione è assurda, incomprensibile. Parlare di situazione “inverosimile” significa che chi la racconta non dice la verità. Vogliamo ricordare all’assessore e ai suoi suggeritori che non si sta parlando di ipotesi, ma di una perizia eseguita da un tecnico nominato dalla Procura e di una “narrazione” fatta da un Colonnello dei Carabinieri in una conferenza stampa. A questo punto le cose sono due. O l’assessore parla e non sa quello che dice, e visti i precedenti la cosa non sorprenderebbe, oppure l’assessore sta dicendo che il perito, i Carabinieri e i magistrati si sono inventati un episodio di corruzione, truffa e turbativa d’asta. E magari lo hanno fatto con il solo scopo di mettere in cattiva luce il Comune di Sperlonga e la sua Amministrazione, che mai in passato ha avuto problemi con la giustizia”.
La minoranza al comune di Sperlonga dice chiaramente che il fedele assessore D’Arcangelo ha compiuto un autentico autogol istituzionale: “Stia in silenzio e non si faccia coinvolgere in dichiarazioni ridicole. Stia in silenzio perché quando parla produce solo danni, e visto che lo fa in veste di assessore comunale, non produce danni solo a se stesso, ma anche al nostro paese. E di problemi ne abbiamo già tanti, a causa della maggioranza di cui fa parte. Non è il caso di aggiungerne altri.” Ma l’opposizione in serata è tornata ad incalzare il sindaco Armando Cusani stigmatizzando il suo assordante silenzio sull’intera e grave vicenda: “Risulterebbe imbarazzante, se non paradossale, un suo intervento su quanto accaduto, essendo stato proprio lui a volere Masi all’ufficio tecnico di Sperlonga ed essendo lui stesso sotto processo per corruzione e appalti truccati. La sua decisione di non prendere posizione su un episodio così grave, emblema di un sistema corrotto che si è spinto oltre ogni limite, non è assolutamente accettabile. Il silenzio, del resto, è il comune denominatore in una compagine di maggioranza che in questa occasione appare più che mai inadeguata. Viene sequestrata una scuola in costruzione, si parla di corruzione, di appalti truccati, di soldi rubati ai cittadini di Sperlonga, del rischio per l’incolumità dei bambini che un domani avrebbero frequentato quelle aule e nessuno – in effetti l’aveva fatto l’assessore D’Arcangelo con uno spirito fideistico – ha avvertito l’esigenza di dar conto alla cittadinanza e di rilasciare una dichiarazione. Non lo ha fatto la consigliera Paola Caporiccio, che detiene la delega proprio ai rapporti con scuola, come non lo hanno fatto i tanti altri delegati per la legalità, per le politiche giovanili, per il benessere sociale. Tutti sempre pronti a lanciarsi in imbarazzanti affermazioni sui social, a insultare i giornalisti o a ad elogiarsi a vicenda, ma tutti chiusi nel loro mutismo. Ricoprire un incarico pubblico comporta dei doveri e delle responsabilità. Se i vari esponenti della maggioranza non sanno cosa dire, non vogliono parlare o non possono parlare, non è il caso che ricoprano questo ruolo nella nostra comunità.Questo è il momento – conclude la seconda nota di “Sperlonga Cambia” – di essere presenti, di far valere le proprie ragioni, di difendere il nostro territorio e di opporci alla corruzione che ha inquinato il nostro paese, al punto di mettere in pericolo l’incolumità e la sicurezza dei bambini. Questa volta, il silenzio non è consentito.”
Saverio Forte