MINTURNO – Il consigliere Tommaso Iossa rappresentante della lista “Fedele Sindaco”, con un’ interrogazione Consiliare, porta all’attenzione del Sindaco Stefanelli, della Giunta Comunale e dei Consiglieri, le Determine nr. 89 e la nr. 186, con le quali si vuol procedere all’affidamento del servizio per il mantenimento e cura dei cani randagi accalappiati sul territorio comunale, presso una struttura esterna al nostro territorio nel caso in cui la struttura Comunale fosse satura, questo – dice Iossa – senza alcuna gara per l’assegnazione di tale servizio, e con un costo annuo di € 190.000,00. Per tale assegnazione ci si affida ad una gara svolta dal Comune di Formia, dove nel capitolato è previsto che il Comune di Minturno può accedere allo stesso contratto, stessi prezzi, patti e condizioni di cui il Capitolato d’appalto, per un numero di posti massimo pari a 200.
Nell’interrogazione il Consigliere oltre ad evidenziare che una gara d’appalto avrebbe potuto coinvolgere altri soggetti economici, garantendo trasparenza e miglior prezzo per il Comune, chiede anche “Sono previste attività o iniziative per ridurre il fenomeno del randagismo, garantendo nel tempo la mitigazione del fenomeno? E’ previsto un censimento dei cani randagi ricoverati nelle strutture utilizzate per il ricovero degli stessi accalappiati sul nostro territorio? Censimento atto a certificare il vero numero di ricoveri, così da non sostenere costi per cani non più ricoverati? E’ previsto un progetto di ampliamento del canile Comunale, così da raggiungere il numero sufficiente per i ricoveri dei cani accalappiati sul nostro territorio? Progetto che porterebbe un beneficio a medio lungo termine per le casse comunali, magari ospitando i randagi accalappiati nei comuni limitrofi e avere così un introito per questo servizio offerto”.
Iossa, pone molto interesse sulle questioni economiche, sostenendo che con la procedura di riequilibrio finanziario, serve il contributo dell’opposizione esercitando la funzione di controllore delle scelte politiche. Controllare non vuol dire non condividere ma assicurarsi che alcune scelte siano fatte nell’interesse, dell’Ente e di conseguenza dell’intera cittadinanza.
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