FORMIA – Perché il comune di Formia dopo 18 anni non è più l’ente capofila del distretto socio-sanitario? Il neo sindaco Paola Villa ha esperito tutti i tentativi, politici ed istituzionali, per evitare questa che appare essere una “Waterloo” sul piano della comunicazione e dell’immagine. La scelta, contenuta nella nuova convenzione triennale, di assegnare al Comune il compito di ente capofila è dannosa perché anziché “costituire un’azienda speciale con cui unificare le politiche sociali comprensoriali, si è preferito proseguire con la logica della frammentazione e della competizione tra Comuni.”. A dichiararlo è il capogruppo consiliare del Partito Democratico, Claudio Marciano, secondo il quale “mettere a rotazione il capofila del Distretto non ha infatti alcuna attinenza con l’efficienza dei servizi. Non vi sono precedenti in altri distretti del Lazio. Il passaggio di consegne durerà mesi, tra spostamenti di fondi, strutture e personale. La Regione dovrà cambiare interlocutore, e quello nuovo, sarà un Comune più debole dal punto di vista finanziario, con servizi sociali meno sviluppati e una minore centralità geografica. Se l’obiettivo dei Comuni era quello di procedere speditamente verso il Consorzio, la decisione di ieri va esattamente nella direzione contraria”.
Ma Marciano in questa controversia ha dovuto fare i conti con un avversario all’interno del suo partito, il sindaco di Minturno Gerardo Stefanelli, di area Moscardelliana, accusato di aver favorito l’esito finale della “spallata” del sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano. Marciano di questa contrapposizione tutta all’interno dei Dem non ne parla (peccato) preferendo stigmatizzare, invece, l’”inadeguatezza” del comportamento dell’amministrazione comunale di Formia, sempre più isolata e incapace di comprendere il senso delle sue sconfitte.
Blindata dentro il palazzo comunale, la Sindaca Paola Villa – è l’accusa di Marciano – non ha promosso incontri con le altre amministrazioni, non ci risulta abbia cercato di coinvolgere la Regione, non ha portato la vertenza sul territorio, non ha fatto nulla se non aspettare il voto contrario della maggioranza dei Comuni e inventarsi la solita polemica contro il Partito Democratico. Evidentemente la prima cittadina non arriva a capire che lo slogan “il mio partito è Formia”, vale anche per i Sindaci di Gaeta, Minturno, Itri e via discorrendo, e che le posizioni articolate sui tavoli istituzionali non dipendono da quelle dei singoli partiti ma dalla capacità delle amministrazioni di esprimere visione, di tessere relazioni istituzionali e di costruire consenso, anzitutto non addossando colpe su chi ha teso una mano per aiutare.” Marciano ne approfitta per vestire i panni del Don Chisciotte (l’ex amministrazione comunale di cui è stata l’assessore più fidato dell’allora sindaco Sandro Bartolomeo) per portare l’acqua al suo mulino:
“Noi, con tutti i limiti del contesto, siamo riusciti a scongiurare lo spostamento dell’Inps (non è vero perché è previsto il suo trasloco nei prossimi sempre a….Gaeta) e dell’agenzia delle Entrate, a bloccare l’installazione dei Dissalatori, a vedere finanziato l’Ospedale del Golfo, a limitare i passaggi di centinaia di Cotral vuoti nel centro città, a mantenere il giudice di pace (ancora per qualche giorno,ndr) e, tra le altre cose, a tenere su Formia la sede del Distretto socio-sanitario. Anche in questi casi, Formia era minoranza, ma ha fatto valere le sue ragioni. Ora si tratta di capire se il futuro ci riserva un colasso, o se riusciremo non solo a resistere allo spopolamento di funzioni della città, ma anche ad estenderle. Noi ci siamo, con le nostre limitate forze e risorse, a dare un contributo per la nostra città. Purtroppo, chi la governa non riesce proprio a capirlo.”
A contestare la proposta di Marciano di costituire un Consorzio, o ancor di più, un’azienda speciale, a cui affidare la gestione unitaria delle politiche sociali dei Comuni del Golfo di Gaeta è il suo collega di partito e sindaco di Minturno, Gerardo Stefanelli. Lo rimarca in maniera determinante: “Non è un’operazione che si realizza in qualche settimana o in qualche mese. Non a caso, da più di un anno, la bozza dello Statuto di un ipotetico Consorzio giace sulle scrivanie dei Sindaci del Distretto socio sanitario Formia-Gaeta. Significa creare un ente nuovo e distaccato dai singoli Enti municipali, dotato di autonomia giuridica, economico-finanziaria ed organizzativa. Significa – aggiunge Stefanelli – dotarlo di risorse finanziarie autonome ( ma provenienti in gran parte dai bilanci comunali) di risorse umane autonome ( ma in gran parte proveniente dalle piante organiche dei comuni): significa quindi consultare Sindacati, Rsu, singoli dipendenti comunali per convincerli a trasmigrare alle dipendenze di un ente diverso da quello per cui oggi lavorano e da cui oggi sono pagati. Significa poi procedere al trasferimento di risorse ( quali? Quante? ) dai bilanci comunali al bilancio del nuovo Costituendo Ente: significa avviate procedure di selezione per assumere nuove risorse umane. Significa analizzare le politiche sociali dei singoli territoriali e armonizzarle, censire i fabbisogni sociali delle singole comunità e predisporre delle risposte efficaci per ognuno di essi” Il sindaco di Minturno boccia la proposta di dar vita in poche settimane al consorzio anche per altre due ragioni:”Qualcuno ignora o ha sottovalutato la complessità dei passaggi tecnico/amministrativi prodromoci alla operatività di un Consorzio o azienda speciale e, poi, si è al corrente di questa complessita’ o si voleva ( e ancora si vuole) usare il tema Consorzio/azienda per dare una chiave di lettura diversa alla scelta di un nuovo Comune capofila? Conoscendo l’operativita’ e la competenza amministrativa del Sindaco Mitrano e del comune di Gaeta – conclude Stefanelli – sono convinto che riusciremo a dare risposte innovative in termini di politiche sociali comprensoriali. Guardiamo al futuro con coraggio e determinazione.”
Naturalmente il voto dell’assemblea del distretto socio-sanitario di nominare Gaeta quale nuovo comune capofila ha rispolverato quello che sembrava essere una superata “gazzarra” campanilistica e calcistica tra le due principali città del sud-pontino. Ad incendiare le polveri è stato un super-tifoso del sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano, l’”ultras” consigliere comunale ed ex assessore Pasquale De Simone che, irridendo il sindaco di Formia dopo questa sconfitta, aveva scritto testualmente alla professoressa Paola Villa… “Siamo amministratori comunali e non condominiali”. Il comune di Formia come un è condominio e il sindaco pro tempore non è il suo amministratore. O almeno.
Saverio Forte