FORMIA – “Il comune di Formia non c’entra con questa ordinanza? Capisco il collega e dirigente dell’avvocatura interna Domenico Di Russo che deve correttamente fare gli interessi dell’ente ma dimostreremo nei prossimi giorni che il comportamento complessivo dell’amministrazione comunale negli ultimi dieci anni fa su questa vicenda è stato poco lineare, se non opaco”. A dichiararlo nel “cuore” di una domenica ancora balneare è stato l’avvocato Giuseppe Masiello, l’ex assessore all’urbanistica e consigliere comunale del Pd che, insieme alla collega Stefania De Santis, ha patrocinato con successo davanti il quarto collegio della sezione Lavoro della Corte d’Appello di Roma (presidente Ermanno Cambria, giudice relatore Francesco Paolo Panariello) il ricorso promosso da sette ex lavoratori contro la Golfo Ambiente, chiamata ora a rimborsarli delle mensilità maturate dal settembre 2008 in poi – e senza alcun termine! – per la frettolosa liquidazione della società municipalizzata del comune di Formia deliberata all’epoca dalla maggioranza di centrodestra vincitrice da tre mesi delle elezioni amministrative. Gli avvocati Masiello e De Santis chiederanno subito che la sentenza dei giudici d’appello venga resa operativa, in altri termini… portata all’incasso. E il ‘quantum’ supererebbe di gran lunga i 500mila euro arrivando a lambire i 650mila… più gli interessi legali nel frattempo maturati.
Se il dirigente dell’avvocatura Domenico Russo, affiancato dalla collega Sabrina Agresti, aveva sottolineato correttamente come il ricorso delle ex maestranze della Golfo Ambiente contro il Formia fosse stato respinto, i legali degli ex lavoratori puntano il dito dritto dritto contro l’unico socio della municipalizzata che dieci anni avrebbe dovuto occuparsi del ciclo dei rifiuti… sempre l’amministrazione comunale di Formia. Il motivo? Semplice, nonostante la dichiarazione di messa in liquidazione del consiglio comunale, la nomina di chi avrebbe dovuto formalizzare e portare a ter,ine la procedura (l’avvocato Anna Rita Lucchese) la Golfo Ambiente giuridicamente ancora esiste, è a tutti gli effetti una società. Queste considerazioni gli avvocati Masiello e De Santis le porteranno all’attenzione del sindaco Paola Villa, del presidente del consiglio comunale avvocato Pasquale Di Gabriele, del neo segretario comunale Alessandro Izzi e del dirigente dell’ufficio legale Di Russo.
“Qualcuno risarcisca questi sette lavoratori (provenivano, all’epoca, dalla cooperativa “Star 2000” ), a chi spetterà l’onere a noi interessa relativamente” – sarà in sintesi il contenuto della lettera a cui allegheranno l’ordinanza del vice-presidente della Corte d’Appello Cambria. Il Comune sarà, di fatto, chiamato a promuovere un’indagine conoscitiva sulle varie fasi che hanno caratterizzato l’iter di costituzione (autunno 2007) della Golfo Ambiente, il varo del suo piano industriale, l’immediata dichiarazione di messa in liquidazione e, soprattutto, perché quest’ultimo adempimento non è mai avvenuto. In queste ore tremano i consiglieri comunali dell’allora maggioranza di centrodestra che votarono la messa in liquidazione della Golfo Ambiente, gli assessori componenti della Giunta Municipale che nominarono l’avvocato Rita Lucchese e la stessa professionista che sarà chiamata a spiegare molte cose.
Perché, dopo aver affermato con successo le sue istanze in primo grado davanti alla sezione lavoro del Tribunale di Latina (presidente Corradino Diana) contro il comune di Formia e la Golfo Ambiente, ha deciso stranamente di non costituirsi la scorsa settimana di fronte al ricorso in appello dei sette lavoratori? La liquidatrice perché non avrebbe approvato i due bilanci previsti dalla legge per portarli in Tribunale e sciogliere la municipalizzata? Perché l’avrebbe tentato di farlo solo con alcuni anni di ritardo ottenendo un parere negativo dei revisori dei conti del comune? Non sarebbe bastato effettuare una dichiarazione di estinzione alla Camera di Commercio di Latina? Perché l’avvocato Anna Rita Lucchese nel 2014 non accettò una bonaria transazione dei creditori che avrebbero voluto “chiudere” con una buonuscita di 140mila euro rigettando i 70mila della liquidatrice? La Giunta allora di centrosinistra, se fosse stata a conoscenza di questo tentativo, perché non intervenne per favorire l’accordo? Insomma tanti “perché” che attendono risposte e a bussare alla porta sono giustamente gli ex lavoratori e la nuova amministrazione comunale che, prima di ottemperare alla sentenza della sezione lavoro della Corte d’Appello, informerà un altro organo inquirente: la procura regionale presso la corte dei Conti e… non solo. Una curiosità. L’avvocato Anna Rita Lucchese è stata in predicato di essere nominata assessore dopo che alle ultime elezioni amministrative di Formia è stata capolista di “Ripartiamo con voi”, una delle quattro liste che sostenne il neo sindaco Paola Villa. Ma questa è un’altra storia…
Saverio Forte
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