SUD PONTINO – E’ stata fissata per lunedì 1 ottobre la discussione del ricorso che la difesa di Pietro Ruggieri, di 70 anni, ha presentato davanti il Riesame per chiedere l’annullamento della custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Latina Giuseppe Cairo nell’ambito del nuovo filone dell’operazione “Tiberio”. L’uomo, insieme al figlio Francesco, di 38, amministratore di diritto e di fatto della società “DR Costruzioni” di Formia, è accusato di aver tentato di corrompere l’ex dirigente del settore tecnico del Comune di Sperlonga e dell’ufficio scuola dell’amministrazione provinciale di Latina Isidoro Masi pur di vincere con un maxi ribasso d’asta due appalti per l’ampliamento di una scuola a Sperlonga e per la realizzazione di una tensostruttura a Gaeta.
Per il legale di Pietro Ruggieri, l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo, non ci sono più presupposti per giustificare la detenzione in carcere dell’uomo alla luce della sua età e dei suoi e preoccupanti problemi di salute. Il figlio Francesco, dopo aver reso una deposizione fiume nell’interrogatorio di garanzia davanti il Gip Cario, ha deciso invece di non ricorrere al Riesame, Il suo legale, l’avvocato Massimo Signore, ha chiesto al Gip Cario la modifica o l’attenzione della misura cautelare in carcere, decisione che farà conoscere non appena avrà prodotto il parere – che sicuramente sarà negativo – del sostituto procuratore Valerio De Luca.
Intanto continuano a volare scintille, sul piano dialettico, tra l’agguerrita opposizione di Sperlonga Cambia e l’ex capogruppo consiliare Nicola Reale da una parte ed il neo assessore all’ambiente Stefano D’Arcangelo, quest’ultimo accusato di aver assunto una posizione sin troppo apologetica nei confronti dell’operato dell’amministrazione comunale.
D’Arcangelo era stato invitato a “fare silenzio perchè il silenzio sarebbe stato meno imbarazzante” dopo aver definito l’intera vicenda “inverosimile”: “Stia in silenzio perché quando parla produce solo danni, e visto che lo fa in veste di assessore comunale, non produce danni solo a se stesso, ma – era l’accusa di Sperlonga Cambia ma anche di Reale – anche al nostro paese. E di problemi ne abbiamo già tanti, a causa della maggioranza di cui fa parte. Non è il caso di aggiungerne altri.”
La replica di D’Arcangelo non si è fatta attendere e ha attaccato frontalmente Nicola Reale che “accusa gravemente il Prefetto di latina di omissione di atti d’ufficio (relativamente alla richiesta non esaminata di scioglimento anticipato del consigliere comunale alla luce delle tante inchieste penali aperte) e offende il popolo sperlongano. Leggete questo suo intervento delirante e insopportabile!”. Reale quasi quasi ha ringraziato D’Arcangelo: “Devo farlo per aver dato ulteriore diffusione al mio intervento”.
Saverio Forte