SPERLONGA – Considerato un vanto dell’attuale amministrazione di Sperlonga per quanto riguarda la gestione del ciclo dei rifiuti, la piattaforma ecologica in località Valle Sica è stata ora sequestrata con un provvedimento d’urgenza. La sua attività era diventata un incubo per gli abitanti della zona che, in piena estate, erano stati costretti, a causa degli odori nauseabondi e dei forti miasmi, a barricarsi all’interno delle rispettive abitazioni. Una situazione preoccupante sul piano igienico sanitario documentata dai certificati medici prodotti dagli stessi cittadini. Le mutate condizioni di vita di questi cittadini hanno motivato il sostituto procuratore Luigia Spinelli a chiedere un provvedimento di sequestro urgente e cautelativo della struttura, poi notificato dai Carabinieri della locale Stazione e del Nipaf di Latina.
Nel mirino degli inquirenti è finita, dunque, l’operatività della piattaforma ecologica di Valle Sica gestita su un’area di 1000 metri quadrati dalla ditta “Servizi Industriali srl” che cura la raccolta dei rifiuti del comune di Sperlonga. Il titolare della ditta è stato indagato con l’ipotesi di reato di “getto pericoloso di cose” e il magistrato titolare del fascicolo, ha nominato un custode giudiziario che dovrà utilizzare il sito eliminando, però, gli odori e i rumori molesti. Il sito era diventato l’argomento di un aspro confronto istituzionale tra il gruppo di opposizione di “Sperlonga Cambia” e la Giunta municipale, soprattutto il neo assessore all’ambiente Stefano D’Arcangelo. La struttura era finita soprattutto nel mirino dei cittadini, costituiti in un comitato assistito dall’avvocato Guglielmo Raso, e negli ultimi tempi dell’associazione ambientalista Fare Verde che denunciava l’esistenza di “condizioni critiche” – per la presenza del temutissimo percolato e per l’emissione di rumori molesti – all’interno della piattaforma adibita allo stoccaggio preliminare dei rifiuti.
Soltanto a giugno erano stati svolti alcuni controlli congiunti tra i Carabinieri di Sperlonga e l’impresa che gestisce la struttura e – secondo quanto affermava il neo assessore all’ambiente del comune D’Ar-cangelo – “dalle verifiche effettuate sul campo non sono emerse irregolarità di alcun genere”. Il comune aveva catechizzato (!) anche alcuni organi d’informazione “ad usare cautela nella diffusione di notizie allarmanti che procurano lesioni infondate all’immagine della nostra città e si amplificano sulle piattaforme social, generando il comprensibile allarme degli utenti locali, dei numerosi turisti italiani e stranieri che in questi giorni affollano nostra la nostra apprezzatissima Riviera di Ulisse”.
Saverio Forte