FORMIA – Al momento il riserbo è totale. La polizia giudiziaria del gruppo di Formia della Guardia di Finanza ha avuto una delega da parte del Sostituto Procuratore Emanuela De Franco di avviare una serie di accertamenti e interrogatori in ordine al contenuto della denuncia-querela presentata il 23 luglio dall’ex candidato a sindaco del Movimento cinque Stelle alle elezioni amministrative di giugno, Antonio Romano, e dai presentatori della lista Delio Fantasia e Paolo Costa. I dirigenti pentastellati, dopo aver raccolto una documentazione inedita e definita “molto interessante” dagli ambienti investigativi formiani e della Procura di Cassino, hanno contestato il presunto mancato rispetto delle procedure che caratterizzarono, l’11 ed il 12 maggio scorsi, la presentazione della lista di Forza Italia per il rinnovo del consiglio comunale.
In pratica la raccolta e l’autenticazione delle firme da parte dei dirigenti azzurri sarebbero avvenute in bianco tra il 2 ed il 5 maggio, una settimana prima che si conoscessero i nomi dei 24 candidati al consiglio comunale che poi avrebbero appoggiato il candidato sindaco del centro destra Pasquale Cardillo Cupo. E gli inquirenti hanno sentito, in qualità di persone informate sui fatti, alcuni candidati presenti, sino all’11 maggio, nella lista civica “Formia con te” che proponeva alla carica di sindaco l’ex parlamentare… di Forza Italia Gianfranco Conte. Si è trattato di Eleonora Zangrillo, Mattia Zannella e Pierfrancesco Scipione che, improvvisamente, cambiarono casacca nottetempo per candidarsi in fretta ed in furia con la lista Forza Italia. E per fare loro posto furono esclusi dalla lista azzurra alcuni candidati già impegnati da giorni in campagna elettorale a sostegno della corsa dell’avvocato Cardillo Cupo: Isabella Quaranta, Stefano Paone ed Erasmo Merenna.
Quest’ultimo è stato il primo, alla luce delle sue velenose dichiarazioni rilasciate all’indomani della sua esclusione, a varcare l’ingresso della caserma del gruppo delle Fiamme Gialle di via Palazzo Condotto: non ha esito ad essere interrogato dagli inquirenti finanzieri raccontando quanto sarebbe avvenuto tra il tardo pomeriggio dell’11 maggio e la notte del 12 quando il candidato sindaco Cardillo Cupo gli avrebbe comunicato “in piazza Mattej” che non faceva parte più della lista di Forza Italia. E la ragione fu di opportunità giuridica e politica in quanto Merenna, storico dirigente come il padre Antimo di Forza Italia, era stato raggiunto da una sentenza della Corte di Cassazione per una non chiarita vicenda di usura ai danni di un ex dipendente della famiglia Merenna.
Ora è top secret il contenuto delle dichiarazioni rese da queste persone informate sui fatti, ora al vaglio del Pm De Franco. Soprattutto la deposizione di Merenna junior è stata lunga e circostanziata e nel suo mirino non sono finite solo le procedure seguite dal suo ex partito ma altri fatti ed episodi subito secretati dagli inquirenti. Ora non si esclude che ad essere convocati presso la Guardia di Finanza, prima della redazione dell’informativa da inviare al magistrato titolare del fascicolo, possano essere gli altri due consiglieri comunali azzurri eletti lo scorso 10 giugno insieme al capogruppo Zangrillo, Gianluca Taddeo e Tania Forte, il sottoscrittore della lista degli azzurri, il vice-presidente della Provincia di Latina e consigliere comunale a Fondi, Vincenzo Carnevale, e i due presentatori, il consigliere regionale Giuseppe Simeone e l’ex consigliere comunale Raffaele Di Gabriele.
L’Onorevole Conte ha confermato di essere stato invitato a presentarsi dalla polizia giudiziaria della Finanza e ha aggiunto soltanto di trovarsi tra l’11 ed il 12 maggio negli Stati uniti e di aver appreso al telefono da Formia che tre dei suoi candidati in lizza – la Zangrillo aveva presenziato addirittura alla conferenza stampa di presentazione della corsa, mai annullata, di Conte – avevano rinunciato per entrare nella lista di Forza Italia. Tutti possano cambiare idea prima della presentazione delle liste tranne che per un aspetto che ha intricato il Movimento cinque Stelle: se le firme di sostegno vanno raccolte dopo l’ufficializzazione dei nomi dei 24 candidati, come è stata possibile per Forza Italia raccoglierle in poche ore quando la sottoscrizione (a fatica) era iniziata il 2 maggio? Le ipotesi di reato al vaglio della Procura di Cassino sono diverse e pesanti: falso in atto pubblico, falso ideologico e falsa attestazione. Intanto è stato promosso un altro contenzioso.
Questa volta davanti il Tar del Lazio. Il ricorso, redatto dall’avvocato Carlo Bassoli, sarà discusso il prossimo 8 novembre. Mira ad ottenere l’annullamento dell’ultimo voto amministrativo di Formia (soluzione a cui mira l’Onorevole Conte pur confermando che non si costituirà davanti il Tar in qualità di ex candidato a sindaco della lista “Formia con te”) e, in subordine, la decadenza del gruppo consiliare di Forza Italia…
Saverio Forte