FORMIA – Ancora un capitolo, clamoroso, è stato scritto nell’infinita querelle per il fallimento della Formia Servizi, la società pubblico-privata istituita nella seconda metà degli anni novanta per la gestione della sosta a pagamento e di alcuni strategici servizi turistico-portuali. Ad otto anni dal default della società per azioni è entrato nel vivo, davanti il Tribunale di Latina (presidente Valentini, giudici a latere Fosso e Taglienti), il processo per l’amministratore unico della Formia servizi, il manager napoletano Massimo Vernetti, e per altre 13 persone componenti del consiglio di amministrazione (Patrizia Averaimo, Giuseppe Masiello, Giacomo De Luca, Gianluca Giattino, Giuseppe Cannavale, Mauro Alessandro, Mario Galasso, Salvatore Testa e Loredana Pugliese), e del collegio sindacali (Antonio D’Urso, Vincenzo Palmaccio, Erasmo Scipione e Alessandro Zannella),imputati, a vario titolo, per peculato, abuso d’ufficio e bancarotta fraudolenta per i milionari danni arrecati alla Curatela Fallimentare ed all’impresa Multipiano del Golfo, materiale esecutrice dei lavori di realizzazione, mai saldati, del parcheggio multipiano di piazza delle Poste.
Se i vertici dell’ex Formia servizi sono accusati di non aver esercitato la dovuta vigilanza sulla osservanza della legge e sul rispetto dei principi della corretta amministrazione, era stata invece stralciata la posizione dell’avvocato Sergio Lanna, presidente del consiglio di amministrazione nel periodo compreso tra l’ottobre 2009 e il giugno 2010, la cui condotta è stata ritenuta esente da ogni addebito.
Oggi hanno fatto rumore le dichiarazioni rilasciate a sorpresa, alla presenza del sostituto procuratore Valerio De Luca, dal curatore fallimentare della Formia Servizi, l’avvocato Gianmarco Navarra, secondo il quale il multipiano a tutt’oggi viene oggi illegalmente posseduto dal Comune di Formia, che in maniera illecita gestisce ed introita somme di denaro che provengono dalla gestione della sosta nel multipiano senza nessun accordo, mai siglato con la Curatela o con il Giudice Delegato, senza alcun contratto e nonostante le diffide inoltrate dalla Curatela, trattenendo cosi illecitamente somme di denaro in realtà destinate alla massa creditizia.”
Secondo l’accusa formulata all’epoca dal sostituto procuratore Raffalle Falcione della Procura di Latina, Vernetti avrebbe arrecato pregiudizio ai creditori della fallita società, distraendo dalle casse, nell’arco di tre anni, la somma complessiva di 244.225 euro (79.421 nel 2007, 79.417 nel 2008 e 85.387 nel 2009) a titolo di “consulenza gestionale e compenso per l’attività di amministratore”, in violazione delle norme che impongono alle società partecipate di parametrare il compenso degli amministratori all’indennità percepita dal sindaco. Lo stesso Vernetti si sarebbe appropriato di due milioni e 300 mila euro che, oggetto di un mutuo acceso dall’ex Formia servizi con la Banca d’investimento Biis del gruppo San Paolo, erano destinati a coprire la seconda parte dei costi di realizzazione del parcheggio multipiano di piazzale delle Poste.
L’impresa che ha realizzato la struttura, la “Multipiano del Golfo”, che si era costituita già parte civile per recuperare i due milioni e 300mila distratti da Vernetti e rivendicati dalla ditta creditrice di Spigno Saturnia, a annunciato, attraverso l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo, che non appena saranno trascritte le affermazioni del curatore chiederà l’intervento della Guardia di Finanza e della stessa Procura per verificare l’intera situazione. “La situazione – ha detto l’avvocato Cardillo Cupo, dopo le odierne dichiarazioni del dottor Navarra – si palesa di evidente gravità e sulla quale difficilmente potrà continuare a farsi finta di nulla.” Il processo è stato rinviato al 18 giugno 2019 per l’audizione di alcuni testimoni ma, alla luce delle dichiarazioni del curatore fallimentare, l’inchiesta potrebbe riaprirsi.
Saverio Forte