ITRI – Ancora un colpo di scena sul piano investigativo ad una settimana dal drammatico incidente stradale nel corso del quale, domenica sera, poco dopo le ore 21, lungo la strada Statale Appia, all’altezza dello svincolo della stazione ferroviaria di Itri, aveva perso la vita Claudio Mancini, di 65 anni di Fondi. Ora ci sono altri due indagati con le ipotesi di reato di omicidio stradale. Al 72enne di Itri che ha investito al volante della sua Ford Focus l’Alfa Romeo 156 su cui si trovano Mancini e la moglie – quest’ultima gravemente ferita e tuttora ricoverata all’ospedale “Dono Svizzero” di Formia con un mese di prognosi – si sono aggiunti il conducente di una Kia contro la quale si era scontrata in fase di sorpasso la 156” di Mancini e finanche un primo soccorritore. E’ un uomo di 60 anni di Itri. Era alla guida della sua auto che si fermò per sincerarsi delle condizioni di Mancini dopo essere stato coinvolto nella prima carambola. Secondo la ricostruzione del sostituto procuratore Roberto Nomi Bulgarini il soccorritore, seppur protagonista di un atto generoso e nobile, non avrebbe attuato le necessarie misure di sicurezza durante la sua sosta prima dell’arrivo, in direzione Itri, della Ford Focus su cu viaggiava il 72enne, peraltro il primo indagato a margine di questa tragica ed inverosimile vicenda.
La sua difesa, rappresentata dagli avvocati Gianluca De Meo e Giuseppe Cece, dopo la prima informativa inviata dai Carabinieri della Stazione di Itri al magistrato di turno, il sostituto procuratore Emanuele De Franco, avevano chiesto di chiarire le modalità che avrebbero procurato il gravissimo incidente stradale sulla strada statale Appia, all’altezza dello svincolo della stazione ferroviaria di Itri. Ne è scaturita una “guerra” di perizie tuttora in corso. La difesa del 72enne vuole sapere quanto è deceduto Mancini: in seguito alle conseguenze del primo tamponamento o a causa del frontale per il quale è stato il primo ad essere indagato il pensionato di Itri? Intanto la comunità di Fondi venerdì pomeriggio si è fermata per rendere l’ultimo saluto, presso il Santuario di Santa Maria in piazza, a Claudio Mancini. In precedenza la salma dell’operaio era stata sottoposta ad autopsia – su disposizione della Procura di Cassino – presso l’obitorio dell’ospedale “Santa Scolastica” della città martire.
I risultati dell’esame autoptico saranno resi noti entro i prossimi 90 giorni. Sarà importante per il prosieguo processuale di questa drammatica vicenda quanto scriverà nella sua relazione medico legale il perito nominato dal Sostituto Procuratore Roberto Nomi , la dottoressa Daniela Lucidi. Non è stata la sola a svolgere l’autopsia in quanto le sono affiancati per la parte civile il dottor Francesco Cavalcanti e per conto del 72enne pensionato di Itri il dottor Luca Zampieri.
Saverio Forte