GAETA – L’ultima chiamata è fissata per il 25 ottobre. I comuni del sud pontino, che hanno dato vita ad un consorzio per la gestione dal 2014 dell’ufficio del giudice di pace di Gaeta, dovranno mettere per iscritto le risorse umane disponibili per permettere il futuro funzionamento di quello che viene considerato “l’ultimo presidio di legalità”. L’appuntamento è stato convocato presso il comune di Gaeta ed il sindaco Cosmo Mitrano ha esteso l’invito ai colleghi di Formia, Itri e Ventotene che dovranno dire quanto personale hanno a disposizione perché il presidente del Tribunale di Cassino non sancisca la chiusura, perché sottodimensionato e sottorganico, dell’ufficio del giudice di pace di Gaeta. Il sindaco Antonio Fargiorgio ha annunciato che il comune di Itri ha reperito un part time che per due giorni la settimana (per quattro ore) sia a disposizione dell’importante ufficio giudiziario di Gaeta.
Sarà fondamentale il tipo di risposta che fornirà il sindaco Paola Villa. Il comune di Formia è obbligato a rimpiazzare due suoi dipendenti, uno dei quali nei mesi scorsi è andato in pensione. In quest’ottica il gruppo consiliare della Lega ha inviato al sindaco Villa un’interrogazione urgente in cui avanza tre richieste: conoscere quali concrete iniziative siano state poste in essere in questi quattro mesi per scongiurare la chiusura dell’Ufficio e, in particolare, se il dipendente distaccato dal Comune di Formia sia stato sostituito e sapere quali saranno le iniziative che nelle prossime ore si metteranno in campo al fine di garantire una corretta e necessaria “giustizia di prossimità” di cui “il nostro territorio non può assolutamente fare a meno”.
I consiglieri comunali Antonio Di Rocco e Nicola Riccardelli sottolineano come da “qualche mese siano state evidenziate da più parti alcune criticità che mettono in dubbio lo stesso mantenimento dell’Ufficio del giudice di pace. Questa eventualità risulta assolutamente da scongiurare sia per ragioni di carattere etico (è rimasto l’unico luogo nel Golfo nel quale si amministra la Giustizia!), sia per ragioni di ordine pratico (basti pensare ad un semplice cittadino testimone in un giudizio costretto a fare un centinaio di chilometri per adempiere ad un obbligo!), sia per intuibili motivi di carattere economico”.
In effetti nella riunione del 25 luglio presso il Comune di Gaeta le Amministrazioni erano state sollecitate a trovare una soluzione ai problemi logistici emersi e, con particolare riguardo al Comune di Formia, lo stesso era stato esortato a provvedere ad assegnare in maniera stabile il proprio personale per il funzionamento dell’Ufficio del Giudice di Pace. Ma il comune di Formia sembra avere il cerino acceso in mano: un’ unità assegnata è andata in pensione senza essere sostituita e, nonostante diversi autorevoli inviti,il Presidente del Tribunale è stato costretto ad un ulteriore intervento attendendo una concreta risposta entro la fine del mese: ” Vanno individuate immediate soluzioni se non si vuole rischiare, dopo aver perso la sede distaccata del Tribunale, di perdere anche l’ultimo presidio giudiziario”.
Saverio Forte