MINTURNO – Si tagliava con il coltello la commozione domenica sera per l’ultima omelia officiata da don Simone Di Vito presso la chiesa di Sant’Albina di Scauri. Il parroco dimissionario dopo 31 anni di infaticabile attività pastorale presso la parrocchia di piazza Rotelli ha ricevuto gli ultimi attestati di gratitudine dai suoi fedeli e dai rappresentanti del consiglio pastorale a pochi giorni, praticamente due, dal suo definitivo commiato. Il sacerdote originario di Coreno Ausonio uscirà definitivamente di scena martedì 30 ottobre con la presa d’atto delle sue clamorose e inaspettate dimissioni presso la cancelleria dell’Arcidiocesi di Gaeta. In effetti, don Simone Di Vito non sarà rimpiazzato subito. L’ha deciso lo stesso Arcivescovo, Monsignor Luigi Vari, che ha chiesto di prendere tempo per rendere “meno indolore” la sostituzione del parroco di Scauri dopo aver dovuto assumere un analogo provvedimento nella confinante parrocchia dell’Immacolata all’indomani dell’inaspettata fuoriuscita del parroco titolare, don Massimo Capodiferro. Don Di Vito non sarà sostituito subito? Sembra proprio di sì. Dal 31 ottobre l’amministratore della parrocchia di Sant’Albina sarà don Maurizio Di Rienzo, parroco della chiesa di San Biagio a Marina di Minturno e portavoce della stessa Arcidiocesi di Gaeta . Questa indiscrezione è stata confermata dallo stesso giovane sacerdote di Marina che, invece, ha smentito una voce circolata in questi giorni: la possibile fusione delle parrocchie dell’Immacolata e di Sant’Albina a Scauri. Intanto don Simone di Vito non farà più il sacerdote a Scauri, si ritirerà nella natia Coreno Ausonio ma continuerà a svolgere gli incarichi di Vicario della Forania di Minturno (sotto la cui giurisdizione territoriale ricade …Coreno), di consigliere di amministrazione dell’Istituto Centrale per il Sostentamento Clero, quello di membro della Commissione presbiterale italiana e “ per il tempo che il Signore vorrà donarmi, potrò maggiormente dedicarmi al cammino spirituale personale ed alla cura delle anime, anche nel ruolo di assistente spirituale dei pellegrinaggi e guida di Terrasanta.” Nella sua ultima domenica trascorsa a piazza Rotelli il sacerdote dimissionario ha ricevuto una lettera di “ringraziamento” da parte del sindaco di Minturno Gerardo Stefamelli. I rapporti tra i due – almeno negli ultimi tempi – non sono facili ma il primo cittadino gli ha scritto che…. “nel momento in cui lasci Scauri e la Comunità Parrocchiale di Sant’Albina, che hai guidato con dedizione per 31 anni, sento di dover esprimere, a nome della Cittadinanza, sincere parole di apprezzamento per la tua feconda e significativa missione. In questo lungo tempo trascorso tra noi hai rappresentato un punto di riferimento per credenti e non, sei stato una coscienza critica per la realtà locale e spesso un pungolo per gli amministratori ed i politici. Il tuo impegno spirituale si è legato a quello civile per il sostegno alle persone in difficoltà, il benessere e la crescita di una cittadina sempre bisognosa di consigli, di stimoli e di idee. La gente ha potuto contare sul tuo apporto e soprattutto sulla tua “voce”, pronta a promuovere acute riflessioni e ad avanzare proposte a volte originali, a conferma di un pluralismo e di una diversità di angolazione in grado di arricchire il dibattito e la vita cittadina. A nome dell’Amministrazione Comunale, ti ringrazio per quanto hai saputo fare a Scauri in questi 31 anni e ti auguro di poter proseguire con la solita “verve” il tuo impegno sacerdotale, al servizio dell’Arcidiocesi di Gaeta. Con stima e gratitudine.” Don Simone Di Vito in una lettera aperta alla sua ormai ex comunità aveva illustrato le ragioni di interrompere dopo 46 anni il suo ministero sacerdotale: “In scienza e coscienza ho deciso di dimettermi dalla responsabilità di parroco, una decisione maturata nel tempo e presa in agosto a Częstochowa pregando davanti l’Icona della Madonna Nera. Il giorno dell’insediamento in questa (di Scauri) Comunità feci mie le parole di Pietro al paralitico del Tempio “non possiedo né oro né argento, ma quello che ho te lo do …”. Penso di aver mantenuto l’impegno! Ho insistito molto sulla formazione e sulla coscienza delle persone dai bambini agli adulti, sull’importanza del rispetto delle regole, per far crescere laici impegnati nella Chiesa e nella società. Prima di prendere questa decisione ho voluto portare a termine lavori, sistemare quanto più possibile, affinché il nuovo Parroco possa iniziare il suo mandato in assoluta tranquillità, anche dal punto di vista economico – aveva scritto don Simone Di Vito – Ho amministrato la parrocchia come fa un padre quando sceglie le priorità per la propria famiglia, indirizzando le spese oltre che per le attività pastorali, per la Caritas e le Missioni, per la gestione e l’ampliamento dei locali aggiungendo a quanto era stato fatto da Don Angelo Di Giorgio (che questa chiesa ha costruito 60 anni fa). Il salone polifunzionale realizzato sotto la chiesa dopo anni di lavoro, è stato informatizzato in questi ultimi mesi: vuole essere un’interpretazione moderna del pensiero di Don Lorenzo Milani, e cioè che non ci possono essere uguaglianza e pari opportunità lavorative per i giovani se non hanno le stesse opportunità formative; oggi l’utilizzo ampio delle procedure informatiche privilegia chi possiede conoscenza e dimestichezza in tale ambito e la Parrocchia S. Albina vuole offrire questo spazio formativo soprattutto alle fasce sociali meno abbienti. Anche per la catechesi si potranno utilizzare nuove modalità e moderni mezzi di comunicazione. Ringrazio tutti voi, una Comunità Famiglia di famiglie, che nella maggioranza ha condiviso la linea di sobrietà e rispetto delle regole senza cercare sotterfugi e scorciatoie, una Comunità che ha sempre risposto con generosità per le tante esigenze parrocchiali ma anche per la Caritas e le Opere missionarie dimostrando sensibilità e capacità di guardare lontano; ringrazio tutti gli operatori pastorali ed i vari collaboratori che si sono susseguiti ed hanno reso possibili le molteplici iniziative in questi 31 anni.”