VENTOTENE – La situazione sta creando ora anche non pochi motivi di imbarazzo allo stesso sindaco di Ventotene. Il Tar del Lazio con un’ordinanza, definitiva “pilatesca”, ha sentenziato come sia legittima la modifica del regolamento del consiglio comunale decisa lo scorso 3 luglio ma i consiglieri di opposizione di “Ventotene Vive” hanno deciso di portarsi sull’Aventino e lì vorrebbero rimanerci molto a lungo sino a quando non si pronuncerà niente meno che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al quale si rivolgeranno ora con un decreto d’urgenza. Rimanendo alla stretta d’attualità, i consiglieri di minoranza Raffaele Sanzo, Pietro Pennacchio e Andrea Biondo lunedì hanno disertato i lavori del consiglio comunale convocato per esprimere un orientamento dell’assise circa la possibile adesione alla Formia Rifiuti zero, la municipalizzata del comune del Golfo che dallo scorso dicembre si sta occupando della gestione, tra non poche proteste e polemiche, del ciclo dei rifiuti sulla seconda isola pontina.
Il consiglio di Ventotene ha espresso l’orientamento di contribuire a far parte del capitale sociale ma per la ratifica ufficiale ci saranno bisogno – come ha spiegato il sindaco notaio Gerardo Santomauro – dell’approvazione del “Pef”, il piano economico finanziario, sia parte del consiglio comunale di Ventotene che della stessa “Rfz”. Ma questo orientamento è passato in secondo così come l’annuncio del sindaco: “Abbiamo in questi giorni versato alla Formia rifiuti zero le spettanze arretrare dei primi sette mesi del 2018 (130mila euro, un ritardo di cui si era occupato anche in una nota il capogruppo della lista “Formia con te”, Gianfranco Conte) – ha rivelato Santomauro – Se è un ritardo c’è stato ha avuto un carattere di natura. Contiamo di saldare le ultime mensilità, poco più di 30mila euro”. Mentre si parlava della futura e delicatissima gestione dei rifiuti, i consiglieri Sanzo, Pennacchio e Biondo davanti ad un caffè hanno scritto una breve ma chiara lettera in cui hanno spiegato perché preferiscono stare lontani mille miglia dall’aula consiliare. E per farlo hanno scritto al consiglio e, soprattutto, al Prefetto di Latina Maria Rosa Trio e, con il chiaro intento di sollecitare un loro intervento investigativo, anche chi può esercitare sull’isola un’attività d’indagine: il comando della stazione dei Carabinieri, della Brigata della Guardia di Finanza e finanche della Capitaneria di porto.
Sanzo, Pennacchio e Biondo hanno scritto chiaramente della loro convinzione secondo la quale l’attuale consiglio comunale è retto da un regolamento palesamente illegittimo e certamente contro i principi fondamentale della democrazia. Malgrado la recente sentenza del Tar, che ha dichiarato inammissibile il ricorso del consigliere Sportiello (passato anch’egli all’opposizione dopo essere stato in Giunta con il duplice incarico di vice sindaco e di potente assessore al demanio, ndr), da noi sostenuto a latere e sostenuto da numerosi cittadini, non affrontando minimamente la questione dei merito, resta la nostra convinzione che l’attuale regolamento del consiglio comunale sia palesemente illegittimo perché viola, senza se e senza ma, le norme Statutarie (ordinamento sovraordinato) che prevedono almeno la presenza della metà dei consiglieri”. Da qui la decisione del gruppo di “Ventotene” di non partecipare ai lavori del consiglio perché “ne consegue, a nostro avviso, la nullità di tutte le deliberazioni conseguentemente approvate”. Traducendo, i consiglieri di opposizione fanno melina in attesa di due strade che dovranno essere percorse: la prima, la loro, con un decreto d’urgenza al capo dello Stato non potendo impugnare la sentenza del Tar, la seconda di un annunciato ricorso al Consiglio di Stato del consigliere (primo sponsor, sotto ogni profilo, del neo sindaco Santomauro) Modesto Sportiello.
Nel loro mirino ci sarà sempre il nuovo e più accomodante regolamento approvato dal consiglio comunale ad inizio luglio che, in virtù dei numeri risicati a disposizione della coalizione del sindaco Santomauro, consente alla maggioranza di approvare con soli quattro voti su 10 (più quello del sindaco) una qualsiasi delibera portata alla votazione del Consiglio comunale. E una di queste fu determinante per il prosieguo della consiliatura, quella relativa all’approvazione, il 12 agosto scorso, della salvaguardia degli equilibri di bilancio. Il Tar l’ha ritenuta legittima, l’opposizione la considera il principale “vulnus” esistente tale da mettere in discussione il prosieguo del mandato del sindaco notaio. “Tutto ciò – scrive in una nota sottoscritta dal solo capogruppo di “Ventotene Vive”, Raffaele Sanzo – sta avvenendo in spregio alla Statuto comunale, fonte primaria del regolamento stesso, il quale prevede che siano la metà dei consiglieri(più il sindaco) per la validità dello stesso consiglio comunale!! E’ la solita musica. Questi signori non sono maggioranza nel paese, non sono maggioranza nel consiglio e a propria immagine approvano un regolamento contro le indicazioni dello Statuto comunale. Noi adiremo tutte le strade legittime – conferma l’ex direttore generale del Ministero dell’istruzione – per far valere le nostre ragioni, ma i ventotenesi debbono sapere che sono amministrati da un manipolo minoritario di persone che violano le regole del buonsenso, prima che le leggi a fondamento della democrazia, Non si fidano nemmeno dei cinque consiglieri che sostengono la Giunta e, a scanso di ripensamenti, si arroccano evidentemente su quattro di loro che considerano assolutamente fedeli alla loro causa, non certo alla causa degli isolani. Chi sarà questo consigliere poco affidabile? Noi siamo certi che la cronaca prossima ventura farà giustizia di questa amministrazione e le prossime mosse celebreranno la loro incapacità che sempre si accompagna all’arroganza. Nel frattempo auspichiamo che non provochino altri gravi danni a Ventotene e ai suoi abitanti, quelli che ci vivono per davvero! Noi non riconosciamo dignità e valore democratico a questa Giunta e non contribuiremo alla sfascio del paese, in aggiunta a quello oramai fatto. Questi signori debbono ripristinare la legalità e solo allora torneremo a dialogare con loro. Come? – s’interroga Sanzo – andandosene da un posto che occupano abusivamente e lasciando votare liberi i cittadini di Ventotene. Ma non lo faranno perché sanno di essere una esigua minoranza e di non godere più della fiducia dei ventotenesi. Noi continueremo a fare la politica per Ventotene fuori dall’aula consiliare, salvo tornare in aula quando si tratterà di questioni realmente vitali per gli isolani. Non ci fermeremo al primo ostacolo perché siamo certi di essere dalla parte del giusto e dei cittadini che ci hanno votati.”
E il dottor Raffaele Sanzo attacca frontalmente Gerardo Santomauro: “La faccia tosta del Sindaco, infine, viene dimostrata da un suo scritto. Ha scritto al Prefetto di Latina in risposta alla nota di Ventotene Vive che lamentava il sopruso del nuovo regolamento comunale. Scrisse che avrebbe portato un nuovo Statuto Comunale alla votazione del Consiglio, evidentemente consapevole che il regolamento non può esautorare lo Statuto. Naturalmente, bugiardo e faccia tosta come è, si è ben guardato dal dare seguito all’impegno assunto con il Prefetto. Ci mancherebbe altro”. E Sanzo, che aveva incontrato dopo una specifica richiesta il Prefetto di Latina Trio, chiede proprio di conoscere il parere del principale rappresentante dello Stato in provincia rivolgendo un quesito che appare essere tutt’altro amletico: “Ritiene che questo comportamento sia ammissibile, legittimo, legale, ma soprattutto democratico?”
Saverio Forte