SPERLONGA – Un nuovo sopralluogo che potrebbe anticipare la conclusione delle indagini preliminari nei confronti delle quattro persone al momento indagate. E’ quello svolto, a sorpresa, nei giorni scorsi all’interno della piscina del “Grand Hotel Virgilio” di Sperlonga dove è deceduta l’11 luglio scorso Francesca Sara Basso, la 13enne originaria di Supino ma residente a Morolo annegata perché risucchiata sul fondo dal bocchettone del difettoso impianto di ricambio dell’acqua. A decidere questo nuovo supplemento peritale – di cui si è avuto notizia soltanto oggi – è stato il magistrato titolare delle indagini, il sostituto procuratore Valerio De Luca che, interessato a capire se questa immane tragedia potesse o meno essere evitata, ha nominato i professori universitari Remo Calzona e Gabriele Novembri: sono chiamati a verificare il funzionamento del motore del ricambio dell’acqua, la potenza dell’impianto di aspirazione ma anche la funzionalità della griglia e dello stesso bocchettone che ha intrappolato sul fondo della piscina la povera Francesca Sara.
Al sopralluogo – il cui esito è stato secretato – hanno partecipato anche i periti delle quattro persone, al momento indagate per omicidio colposo. Si tratta del costruttore della piscina, Ermanno Corpolongo, 72 anni di Itri; del manutentore, Nicolangelo Viola di Gaeta, del proprietario e dell’amministratore dell’albergo, rispettivamente Mauro De Martino, di 48 anni e il suocero Francesco Saverio Emini, di 68 anni, originario di Parete, in provincia di Caserta. I loro legali, rispettivamente gli avvocati Massimo Signore, Renato Archidiacomo, Pasquale Di Gabriele, Vincenzo Macari e Alfredo Zaza D’Aulisio, hanno nominato un “pool” di esperti che, naturalmente, stanno cercando di smontare, sul piano tecnico ed idraulico, le conclusioni ipotizzate dalla Procura attraverso le prime informative dei Carabinieri dopo aver posto sotto sequestro la piscina. Stanno affiancando i periti della Procura gli ingegneri Luca Scarsella – da anni uno più stretti collaboratori dell’ex comandante nazionale dei Ris dei Carabinieri, il Generale Garofalo, e impegnato nelle indagini di parte sul presunto omicidio a Siena dell’ex manager David Rossi del Monte dei Paschi di Siena – Daniele Sparagna e Giuseppe Ciorra. Anche la stessa famiglia Basso, attraverso l’avvocato Maria Minotti e Eleonora Perinelli di Frosinone, è stata presente all’ultimo sopralluogo presso la piscina killer dell’albergo di Sperlonga e, in rappresentanza della parte offesa, ha presenziato l’ingegner Massimo Minotti.
Insomma bisogna capire che se questa immane tragedia, sul piano tecnico, poteva essere evitata. Secondo la Procura di Latina no, ma le risultanze cui giungeranno ora i suoi consulenti saranno determinanti per gli sviluppi dell’intera inchiesta. Stanno ultimando il loro lavoro probatorio anche i funzionari del servizio igiene e sicurezza sui luoghi di Lavoro dell’Asl e dell’ispettorato del lavoro di Latina che hanno sinora per lo più verificato il rispetto delle norme di sicurezza della struttura ricettiva e, nello specifico, la presenza della cartellonistica a bordo della piscina a favore degli ospiti, la dimensione e le caratteristiche della stessa vasca. I periti del’Asl e dell’Ispettorato del lavoro vogliono anche capire se il tipo di piscina dell’albergo di Sperlonga richiedesse o meno la presenza di un bagnino di un salvataggio che, al momento della tragedia, non c’era.
Saverio Forte