FORMIA – E’ in festa la frazione collinare di Maranola a Formia per la rielezione al Senato di New York, in occasione del “Midterm” di martedì, di uno dei suoi figli migliori, Antonio Tony D’Urso. Grazie ad un’apprezzata esperienza politica alle spalle, D’Urso stato rieletto “assemblyman” per conto del Partito Democratico del Senato di New-York, doppiando quasi il candidato repubblicano: ha guadagnato la fiducia del distretto che rappresenta arrivando a conquistare il 62% dei voti contro il suo avversario repubblicano Byron Divins che si è fermato appena al 38%.
Questo illustre emigrante aveva lasciato la natia Maranola a soli 21 anni diventando un autentico “self made man”: dopo i primi passi fatti prima come manovale e poi, dopo la laurea, come architetto, ma anche in qualità di dipendente e dirigente di opere pubbliche del Comune di New York, D’Urso ha cominciato a far parlare di sé quando ha guadagnato la meritata pensione. Fa parte di una decina di associazioni filantropiche, la maggior parte delle quali presiede. Con queste si reca più volte l’anno in diversi paesi del terzo mondo per costruire case ai più poveri. Negli Stati Uniti qualche anno era stato dichiarato il filantropo dell’anno vincendo una cospicua somma da utilizzare nelle sue missioni umanitarie.
Tony D’Urso è tornato lo scorso anno nel sud-pontino. L’occasione è stata l’avvio a Napoli, presso la Sinagoga del capuologo campano, del processo che porterà il suo papà Giuseppe D’Urso di Maranola ad essere ricordato nei giardino dei giusti di Gerusalemme. Papà Giuseppe durante gli anni terrabili della seconda guerra mondiale aveva ospitato presso alcuni ricoveri di campagna di proprietà, a Maranola ma anche nella vicina frazione di Castellonorato, un paio famiglie ebree di Napoli inseguite dall’esercito invasore tedesco.
Saverio Forte