MINTURNO – I comuni del sud-pontino continuano a litigare su come impostare una gestione compartecipata sull’unica risorsa che forse è rimasta all’intero comprensorio, quella inestimabile e significativa sul piano economico che si chiama Golfo di Gaeta. Forse a mettere tutti d’accordo potrebbero essere la Regione Lazio e l’amministrazione provinciale di Latina. Ne è convinto il sindaco di Minturno Gerardo Stefanelli che, spettatore in questi giorni della polemica a distanza tra i colleghi di Gaeta e Formia, Cosmo Mitrano e Paola Villa, sulla futura localizzazione del pontile petroli dell’Eni, ha deciso di prendere carta e penna e di scrivere all’assessore regionale all’ambiente Enrica Onorati e al neo presidente della Provincia Carlo Medici.
Stefanelli ricorre, forse, ad uno slogan per far trovare la pace i comuni più importanti del comprensorio: una politica ambientale concertata. “Si tratta – specifica Stefanelli – di un impegno comune che dovrebbe partire dai risultati del progetto di ricerca “Samobis” che la provincia di Latina realizzò (quando il sindaco di Minturno era assessore all’ambiente) in collaborazione con l’Arpa Lazio e con l’Università “La Sapienza” di Roma. La soluzione progettuale sviluppò all’epoca una rete ecologica di ‘sentinelle’ marine in grado di trasmettere, attraverso l’analisi dei carichi di azoto presenti in mare, la presenza e l’origine dei fattori inquinanti, e di quei carichi di ‘nutrienti’ che, asfissiando le acque, generano i fenomeni della produzione di alghe e di ‘schiume’. Per il sindaco di Minturno “partiamo da quel progetto per confrontarci su questioni concrete ed attuali, senza lasciarci prendere dal fenomeno ‘ dell’annuncio ‘ e dalle battaglie di principio prive di attualità e di concretezza amministrativa”.
Da qui la ragione della lettera all’assessore regionale all’ambiente Enrica Onorati e al presidente della Provincia Carlo Medici per chiedere la loro disponibilità a partecipare ad un tavolo di lavoro congiunto con le amministrazioni di Gaeta Formia e Minturno per “individuare le azioni concrete ed attuali per incominciare a migliorare lo stato di salute del Golfo di Gaeta.”
E mentre Stefanelli cerca di vestire i panni del pompiere, l’ex sindaco di Gaeta Massimo Magliozzi si conferma essere un nipotino prediletto di Nerone e, soprattutto, il migliore portavoce dell’attuale primo cittadino Cosmo Magliozzi benchè si trovi ufficialmente all’opposizione. L’argomento resta ancora la futura delocalizzazione del pontile petroli dell’Eni, pomo della discordia di un acceso scontro nei giorni scorsi tra Mitrano e la sindaca Paola Villa nel corso di una diretta di un’emittente radiofonica locale. E il ‘supertifoso’ Magliozzi condivide la linea del suo successore ad “esprimersi con forza e determinazione” arrivando, con sottile ironia, a rivolgergli una critica: “Caro Cosimino sei stato troppo fin troppo educato nel replicare alle affermazioni del sindaco di Formia Paola Villa. Che il pontile petroli vada delocalizzato – scrive l’ex primo cittadino di Gaeta – è un concetto ampiamente condiviso. Nella nostra non possiamo più sopportare ancora oggi la presenza delle navi petroliere a ridosso del nostro centro abitato. Sotto le nostre case passano le condutture che pompano il petrolio dalle navi al deposito dell’Eni”.
Il ‘capitano’ Magliozzi definisce questa situazione “un’assurdità non più tollerabile. L’Eni ormai rappresenta il passato sul nostro territorio che guarda al turismo come fonte di sviluppo economico. Al posto delle petroliere in località la Peschiera ci vogliamo le navi da crociera che portano invece benessere economico e non inquinamento come le petroliere. Sarebbe finalmente il rilancio della nostra città anche in quel settore. L’Eni rappresenta solo un danno per la nostra città, un bomba a cielo aperto. Pertanto le petroliere vadano altrove senza però creare problemi a nessuno – sottolinea Magliozzi – Gaeta, Formia e Minturno”. Il commentatore radiofonico Magliozzi aggiunge un altro dato che definisce “agghiacciante”: “l’incapacità politica del Sindaco di Formia Paola Villa che non faceva altro che ripetere sempre e solo la stessa cosa. Paola Villa non ha capito che ad oggi non esiste uno studio di fattibilità, un progetto che prevede la delocalizzazione del pontile petroli dalla peschiera al porto commerciale. Quindi di cosa parla? Solo chiacchiere inutili così come i protocolli d’intesa e tavoli tecnici che se non sono supportati da studi di fattibilità, pareri paesaggistici ed autorizzazioni di ogni genere per spostare un pontile petroli, non servano proprio a nulla! Può fare tutti i consigli comunali che vuole la Villa – Magliozzi non ha fatto che ripetere lo stesso punto di vista che Mitrano ha esternato in una lettera dal titolo “Cara Paola” – continuando a prendere in giro i propri cittadini! Ma sappia però che chi deve decidere del futuro del proprio territorio è Gaeta! Il pontile petroli e l’Eni sono a Gaeta e che sia chiaro una volta per tutte. L’Eni sicuramente non è l’ideale di azienda che vorremmo nella nostra città ad alta valenza turistica, un impresa che crea solo un danno d’immagine a Gaeta. La buona politica è quella dei fatti per il bene della collettività e non soffiare sul fuoco del populismo come invece fa l’attuale Sindaco di Formia.
Siamo sicuri inoltre – conclude l’ex sindaco di Gaeta – che nel caso in cui fosse proprio l’Eni ad andar via, nessuno qui nel Golfo di Gaeta sentirebbe la sua mancanza, anzi. Che poi sarebbe la soluzione migliore per tutti, niente petroliere nel Golfo di Gaeta e dismissione dell’area industriale Eni. Tutto il Golfo rinascerebbe, finalmente”.
Saverio Forte