GAETA – I loro nomi saranno stati anche attenzionati e menzionati dai Carabinieri del Noe nel loro voluminosa informativa a conclusione delle proprie indagini inviata, all’epoca dei fatti, al sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia Paolo Ielo ma i dirigenti del comune di Gaeta Pasquale Fusco e Pasquale Petrone non hanno più a che fare con l’inchiesta, poi proseguita dalla Procura della Repubblica di Cassino, sulla gestione del ciclo dei rifiuti al comune di Gaeta da parte della società Ecocar. Quel che conta ora che è che la posizione di Fusco, Petrone ma anche del sindaco Cosmo Mitrano è stata definitivamente stralciata dal magistrato titolare delle indagini, il sostituto procuratore Arianna Armanini. A rivelarlo sono i legali che sinora avevano assistito Fusco e Petrone, gli avvocati Alfredo D’Onofrio e Giuseppe Ammendola, che dunque non sono mai stati indagati dalla Procura di Cassino e, tantomeno, da quella di Roma sulla presunta situazione di asservimento del comune di Gaeta nei confronti della società che si è aggiudicato l’appalto della gestione del ciclo dei rifiuti l’8 aprile 2014.
I nomi di Fusco, Petrone ma anche del sindaco Mitrano compaiono ora, invece, nel decreto di archiviazione del Pm Armanini unitamente ad altre dodici persone, le stesse (complessivamente erano 60) che facevano parte della parte iniziale dell’informativa inviata dai Carabinieri del Noe il 12 ottobre 2015 al Pm Ielo della Direzione investigativa antimafia di Roma.
“Io ho preso servizio al comune di Gaeta negli ultimi giorni del 2015 quando guidavo il dipartimento Cura, qualità del territorio e sostenibilità ambientale del Co-mune di Gaeta – ha tenuto a precisare Pasquale Fusco – quando la procedura di gara era iniziata nel settembre 2013, proseguita dall’aggiudicazione nell’aprile dell’anno successivo. Non ero neanche in servizio nell’ottobre 2014 quando la Ecocar venne raggiunta da una prima interdittiva antimafia disposta dalla Prefettu-ra di Roma, poi sospesa da una sentenza del Tar del Lazio. Sino a quando ho diret-to quel settore (ora lavora presso la ripartizione servizi sociali) sono stato il primo ed il solo ad avviare la procedura per la rescissione del contratto con l’Ecocar. Il resto – conclude Fusco – sono tutte chiacchere”. Petrone, che compare nell’informativa dei Carabinieri del Noe con il nomignolo di “Pippo”, è uno storico ed apprezzato funzionario del comune di Gaeta dei settori lavori pubblici, Dema-nio, Patrimonio, commercio, Protezione Civile e, soprattutto, dell’igiene pubblica. Di Petrone il sindaco di Gaeta si è sempre fidato e non è un caso che Mitrano solle-citò il 19 settembre 2014 l’allora Prefetto di Latina per l’applicazione della gestio-ne commissariale nei confronti dell’Ecocar come prevede l’articolo 32 del decreto legislativo numero 90 del 4 giugno 2014 “…a tutela dell’interesse pubblico ed a garanzia dell’integrità e della trasparenza dell’azione amministrativa”.
Il neo presidente dell’Anac, l’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, si espresse poi in questi termini: “I fatti ascritti alla Ecocar – legami con un clan camorristico particolarmente pericoloso ed ancora attivo in territorio di una provincia limi-trofa a quella di Latina – appaiono particolarmente gravi” e, limitatamente all’appalto conseguito presso il comune di Gaeta per il servizio di smaltimento dei rifiuti e manutenzione del verde pubblico…”si propone di nominare uno o più amministratori con il compito sia di gestire l’appalto in esame fino a quando il comune di Gaeta non provvedeva alla revoca dell’appalto”. Cosa che avvenne il 16 ottobre 2014 con un provvedimento della Prefettura di Latina che dispose l’amministrazione straordinaria dell’Ecocar e nominò i commissari.
Questo riconoscimento a Mitrano è stato sottolineato dagli stessi Carabinieri del Noe che nella loro ultima informativa scrivevano alla Dda come… “l’amministrazione di Gaeta sia stata l’unica, tra le amministrazioni oggetto di verifica, ad avere attivato la procedura di Commissariamento ex art. 32, D. L. n. 90 del 4/6/2014, convertito in legge n. 114.2014. Nulla questio, pertanto, in ordine alla procedura di interdittiva antimafia: il Sindaco Mitrano Cosmo si è fatto promotore efficacemente della procedura di Legge, tanto che ne ha sollecitato l’intervento del Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione.”
Saverio Forte