FORMIA – Una bomba ecologica innescata a metà strada tra un parco frequentato ogni giorno da tanti bambini con le rispettive famiglie e il tratto iniziale della spiaggia di Santo Janni a Formia. E’ quella che ha scoperto la Guardia di Finanza del locale Gruppo monitorando da giorni una serie di siti dismessi, industriali e non, insistenti sul territo-rio comunale. L’area, che fa parte del parco “Antonio Di Curtis”, è di proprietà della Regione Lazio alla quale il comune paga un canone annuo per ospitarvi una serie di servizi socio-assistenziali.
Alla sua estremità, nella parte confinante con il piazzale Enrico Guerriero, d’estate vi viene ricavato un’area per la sosta dei camper e per le auto dei bagnanti e dei villeggianti ma a destare “attenzione” è stato un abbandonato fabbricato in cemento armato che, non condonabile, è diventato un ricettacolo di rifiuti di ogni genere, soprattutto un deposito di inerti, di carcasse di elettrodomestici e pericolosissime lastre di eternit. Gli inquirenti pensano che si trovino lì dalla metà degli anni novanta, tra l’indifferenza generale e colpevoli atteggiamenti omissivi sui quali sia la Guardia di Finanza che il nuovo corso al comune intendono individuare eventuali responsabilità.
Se il sopralluogo di mercoledì mattina è servito per avviare una ricognizione, “caratterizzare” e comprendere l’entità della bonifica, il sindaco di Formia Paola Villa è stata molto dura sulle eventuali responsabilità politico-amministrative passate di questo scempio ambientale a poche decine di metri dal mare di S.Janni: “Dal sopralluogo è emerso subito come i rifiuti presenti fossero abbandonati li da diversi anni, decenni, e che un azione di bonifica doveva immediatamente essere messa in atto per consentire la messa in sicurezza dell’intero Parco De Curtis e salvaguardare così un’area verde di raro pregio e l’intero quartiere di Gianola-Janni”.
Saverio Forte