SUD PONTINO – C’è un sud pontino che vuole contare (e tanto) nel nuovo governo del Partito Democratico laziale. Dal nuovo corso del segretario regionale Bruno Astorre si attendono anche indicazioni trasparenti per sciogliere tanti nodi politicamente imbarazzanti, soprattutto nel Comune di Gaeta i cui elettori da dieci anni non hanno avuto mai la soddisfazione di trovare il simbolo del Pd stampato sulle schede in occasione delle elezioni amministrative. Questi dati sono scaturiti dallo svolgimento dell’assemblea regionale del Pd, quella insediatasi presso l’hotel Quirinale di Roma dopo l’esito delle primarie di due settimane fa che avevano consacrato in maniera netta alla segreteria regionale il senatore Bruno Astorre.
Il nuovo traghettatore del Partito laziale dice da tempo che il modello della Regione Lazio di Nicola Zingaretti deve essere un modello vincente da seguire, una stella polare che deve “motivare” il partito a tornare tra la sua gente”. E’ una filosofia pensiero a cui vuole ispirarsi anche Carmela Cassetta, consigliera comunale nel comune più meridionale della provincia di Latina e della stessa Regione Lazio, Santi Cosma e Damiano, eletta vice-presidente dell’assemblea del Pd e molto vicina (da sempre) alle posizioni del neo segretario provinciale Claudio Moscardelli, del consigliere regionale Salvatore La Penna e, ora, anche di Claudio Mancini, la cui candidatura alle primarie ha ottenuto, come Gaeta e nel resto della sola provincia di Latina, consensi davvero bulgari. Cassetta, conosciuta da tempi come “Mrs preferenze” in ogni consultazione amministrativa, la sua forza personale l’ha verificata alle primarie di due settimane fa ma ora chiede di andare oltre: “Mi piacerebbe che il mio partito, il Pd, torni a stare e a fare la politica tra le persone, tra la gente. E’ fondamentale il ruolo dei circoli territoriali che devono svolgere una mansione diversa rispetto al passato: le loro porte non devono aprirsi solo in occasione delle primarie o dei congressi vari ma trasformarsi in punti di riferimento per un paese come il mio o per un comprensorio-periferia come il sud-pontino. Le sezioni devono tornare a sprigionare energie per i più deboli, per i più indifesi, per quei cittadini che non riescono ad arrivare alla fine del mese – ha detto la Cassetta – Mi auguro che il Pd torni ad essere un partito di sinistra per coloro che vogliono essere considerati in questa società. Chi fa parte di una comunità soprattutto se si chiama democratica, deve rispettare tutti e non a fasi e alterne. L’unitarietà chiesta ed ottenuta dal neo segretario Astorre è un buon motivo per evitare, dopo questo congresso, di ripetere alcuni errori del recente passato”. Questa unitarietà, in effetti, si è concretizzata con l’elezione all’unanimità di uno tre candidati alle primarie, Andrea Alemanni, alla presidenza del partito mentre l’orfiniano Claudio Mancini ha portata in dote con Cristina Maltese la vice-segreteria del partito. Carmela Cassetta all’indomani del voto regionale del 4 marzo è di casa un giorno sì ed un giorno pure alla Pisana: frequenta la segreteria dell’assessora di Priverno all’agricoltura Enrica Onorati e quella del consigliere pontino Salvatore La Penna. Ma vanta buoni, se non ottimi, rapporti anche con il capogruppo Mauro Buschini o con la stessa consigliera regionale romana e presidente della commissione lavoro Eleonora Mattia che ha plaudito all’elezione alla vice-presidenza del’assemblea regionale del Pd di Carmela Cassetta con questo post: “E poi nel viaggio della politica ti capita di trovare l’amicizia quella vera, leale, generosa e sempre presente nelle gioie e dei dolori, nelle cadute e nelle risalite. Ti rendi conto che la bellezza della politica è fatta anche di questi legami che costruisci in un percorso alcune volte molto faticoso. Buon lavoro alla mia amica geniale per questo nuovo incarico !”
Intanto della direzione regionale del Pd è entrato a far parte un “golden boy” della politica del Golfo: si tratta di Matteo Marcaccio, capogruppo consiliare del Pd al Comune di Minturno e componente della segreteria del consigliere regionale Enrico Forte. Marcaccio ha soltanto 21 anni ma politicamente di anni ne dimostra molto di più di quelli denunciati all’anagrafe del Comune. Ha politicamente preso le distanze pressoché dal sindaco Gerardo Stefanelli che, a sua volta, tra lo stupore generale (ma sino ad un certo punto), ha divorziato dal suo “padrino” alle elezioni amministrative del 2016, il Senatore e ora neo coordinatore provinciale del partito Claudio Moscardelli. Se Stefanelli alle primarie da sindaco in carica è risultato soltanto terzo dopo aver deciso di sostenere alla segreteria regionale Andrea Alemanni (il candidato renziano di declinazione Richetti-Rughetti), il giovanissimo Marcaccio ha deciso di optare per la candidatura vincente di Bruno Astorre approdando, grazie alla gran messa dei voti ricevuti, nel nuovo direttivo del Pd laziale, più magro con i 40 nuovi componenti rispetto ai 60 uscenti…
Nel borsino interno al Pd di Minturno salgono le “azioni” dell’attuale assessore al personale della Giunta Stefanelli, Piernicandro D’Acunto: è stato eletto nell’assemblea regionale insieme alla dottoressa Imma Arnone, la nutrizionista di Formia che nel panorama politico Dem è conosciuta per essere la moglie del quattro volte sindaco della città Sandro Bartolomeo.
Gaeta, a sua volta, ha eletto all’assemblea regionale la presidente del consiglio comunale Pina Rosato. Questa “infornata” di nomine interne al Pd ma questa cura dimagrante al momento deve essere affiancata da un intervento più risolutore del neo segretario regionale Astorre in ordine alle vicende, davvero disastrose, di un Pd che si è sciolto come neve al sole a causa del sostegno garantito dal 2012 in poi al nuovo sindaco della città di Forza Italia Cosmo Mitrano da parte della componente facente capo alla presidente del consiglio comunale Pina Rosato, del Pd. Alle ultime primarie a Gaeta ha vinto la candidatura-presidente di Claudio Mancini e c’era da aspettarselo in considerazione del grande sostegno elettorale garantito proprio dal sindaco Mitrano. I Dem che hanno abbandonato il Pd dell’era Rosato e si sono collocati momentaneamente in alcune realtà associative e culturali di area – una di queste è “Agorà” – hanno ricordato al neo segretario regionale Astorre il contenuto di una promessa fatta davanti un pizza consumata un mese fa durante la campagna congressuale: “Verrò a Gaeta – aveva garantito il Senatore dei Castelli Romani – e metterò ordine. Qualcuno dovrà decidere se rimanere nel Pd ma con queste nuove regole o iscriversi ufficialmente a Forza Italia”. Insomma il tempo di questa imbarazzante ambiguità sembra giunta all’epilogo. O almeno…
Saverio Forte