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Itri / Nomina del nuovo comandante dei vigili urbani, polemica dell’opposizione

ITRI – Sono giorni davvero difficili quelli che sta vivendo l’amministrazione comunale di Itri attaccata su più fronti da parte delle battagliere minoranze. Un giorno campale sarà venerdì quando torneranno a riunirsi i capigruppo per decidere la data del prossimo consiglio comunale su cui la Giunta del sindaco Antonio Fargiorgio dovrà fornire una serie di chiarimenti su alcune questioni che definire “rischiose” sul piano tecnico-amministrative ma anche penali è un eufemismo. Le minoranze proporranno innanzitutto una mozione da discutere in consiglio comunale contro la presunta posizione di incompatibilità del consigliere comunale Silverio Sinapi rispetto al suo incarico di Presidente dell’Azienda venatoria Fra di Diavolo che gestisce a fini venatori migliaia di ettari di terreni comunali.

Il presidente dell’assemblea Pietro Di Mascolo era finito nel mirino dei consiglieri comunale di minoranza Osvaldo Agresti, Giuseppe Cece, Elena Palazzo, Paola Soscia, Salvatore Mazziotti e Luca Iudicone che l’avevano accusato di essersi “arrogato il diritto di decidere al posto dell’intero Consiglio comunale stabilendo di non far svolgere il consiglio comunale richiesto dalle minoranze secondo lo Statuto comunale perché l’argomento della incompatibilità del consigliere Sinapi oltre un anno prima era stato discusso in un precedente Consiglio Comunale.

Indipendentemente dalle motivazioni si tratta di un fatto di assoluta gravità politica, abbiamo il diritto di richiedere la convocazione del consiglio comunale e non spetta al Presidente decidere se convocarlo o meno, il Presidente ha il dovere politico e giuridico di convocarlo e in quella sede la maggioranza può impedirne lo svolgimento votando contro o facendo mancare il numero legale.” Ma l’ultima patata bollente finita nel mani del sindaco Fargiorgio riguarda la sua recente nomina riguardante il nuovo Comandante della Polizia Municipale. L’arrivo del Pasquale Pugliese, ex dirigente della Polizia Municipale di Sant’Anastasia con una curriculum vitae pesantissimo (doppia laurea in Economia e Commercio e Giurisprudenza, Master in “Criminologia e studi giuridici forensi”ed una specializzazione in Diritto Amministrativo e degli Enti Locali) sarebbe niente meno che illegittimo.

Mercoledì mattina i consiglieri comunali della Lega e del Movimento cinque Stelle, Giuseppe Cece e Osvaldo Agresti, hanno “terrorizzato” per diverse ore gli uffici della segreteria generale e del sindaco Fargiorgio avanzando una precisa richiesta di accesso agli atti. Sono arrivati alla conclusione, dopo ore di attesa, che la nomina sindacale dell’avvocato non sarebbe corretta. E vediamo perché. La nomina del dottor Pugliese, che vanta un’esperienza decennale nell’ambito della Pubblica Amministrazione e soprattutto nel settore Polizia Municipale, sarebbe “figlia” del bando annuale con cui nel maggio 2017 venne scelto l’allora dirigente della Polizia locale del comune di Itri, il dottor Raoul De Michelis, 42 anni, già responsabile della Polizia locale del comune di Cisterna. A quel bando, della durata di un anno, partecipò anche il dottor Pugliese ma i consiglieri Cece e Agresti, indossando i panni di Sherlock Holmes, si sono accorti che quella graduatoria aveva una valenza temporale molto limitata, un anno. Insomma è scaduta da alcuni mesi e, dunque, il sindaco Fargiorgio avrebbe dovuto effettuare una selezione ex novo secondo quanto prevede l’articolo 110 del decreto legislativo 267/2000.

Il primo cittadino aurunco si sente tranquillo dopo le rassicurazioni ricevute dalla segreteria generale del comune e dal dirigente dell’ufficio personale secondo le quali il bando con cui era stato nominato il dottor De Michelis aveva sì una durata annuale ma, grazie ad una proroga concessa, la Giunta modificò la sua efficacia temporale perché le nomine sindacali devono avere una durata di almeno tre anni. I consiglieri Cece e Agresti sono usciti dal comune con una voluminosa documentazione e con una convinzione: “Il peccato originale non si cancella. Il bando doveva durare solo un anno e il sindaco non può giustificare i suoi autogol – hanno detto – con modifiche apportate in corsa. Le regole non si possono cambiare in base alle esigenze o all’incapacità di quest’amministrazione”. Cece e Agresti non vogliono ricorrere “almeno per il momento” alle carte bollate: “Ci farà sentire in consiglio. Solo se non otterremo lì le dovute spiegazioni, ci comporteremo di conseguenza”. Intanto il dottor Pugliese ha preso servizio presso il comune di Itri dopo essersi dimesso presso quello di Sant’Anastasia. E se la sua nomina dovesse risultare nulla o inefficace, cosa accadrebbe? Intanto il comune di Itri e, nello specifico, il sindaco Fargiorgio è il destinatario di una richiesta di risarcimento danni pari ad un milione e 100mila euro. L’ha avanzato il dottor Maurizio Cardogna, il titolare di uno studio odontoiatrico nella centralissima via della Repubblica che ha dovuto chiedere i battenti nel 2017 dopo un sopralluogo del gruppo di Formia della Guardia di Finanza, culminato con l’emissione l’11 novembre di un anno di un’ordinanza del sindaco Fargiorgio. Il professionista non avrebbe avuto i titoli accademici per esercitare l’attività medica e per una mai chiarita vicenda legata all’evasione fiscale. Quando questo? Nel 1996 quando “la normativa vigente non lo prevedeva”.

L’ordinanza del comune di Itri fu impugnata con successo davanti il Tar che accolse il ricorso definendolo fondato. Il comune non promosse ricorso al Consiglio di Stato, da qui la decisione dei legali del dentista di battere cassa presso il gruppo formiano delle Fiamme Gialle e – come detto – nei confronti del sindaco “pro tempore” del comune di Itri Antonio Fargiorgio.

Saverio Forte

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