FORMIA – “L’acqua erogata nel sud-pontino dopo un breve temporale diventa torbida e i cittadini consumatori non ricevono alcuna controprestazione in cambio”. L’accusa arriva dal comitato che ha promosso la Class Action contro Acqualatina – la sentenza della Corte D’appello è attesa a giorni dopo il ricorso promosso dall’ente gestore contro il provvedimento della decima sezione civile del Tribunale di Roma che ha dichiarato ammissibile il provvedimento – alla luce delle ultimi ordinanze sindacali dei comuni del Golfo richieste proprio del servizio idrico. Quest’ultimo aveva sconsigliato a mezzo sms – come a novembre – l’uso dell’acqua per scopi igienico – alimentari. Da qui la nuova polemica promossa dal comitato promotore della Class Action secondo il quale “ci si trova di fronte alla situazione speculare a quella verificatasi per la presunta siccità in cui gli utenti, pur continuando a pagare regolarmente, non ricevono alcuna controprestazione in cambio. Non solo. Devono anche approvvigionarsi autonomamente per i più elementari bisogni quotidiani”.
Il comitato in una nota ha fatto sapere di aver chiesto al gestore e alla segreteria tecnico operativa dell’Ato 4 (attende di conoscere il nome del nuovo dirigente dopo il passaggio della dottoressa Angelica Vagnozzi al comune di Latina) “maggiore trasparenza e chiarezza sul punto, indicando cosa può comportare l’utilizzo dell’acqua “torbida” (in presenza del solo “consiglio” di Acqualatina), quali misure sostitutive e alternative sta approntando il gestore e, soprattutto, se sono previsti sgravi sulle bollette da novembre fino alla cessazione del fenomeno, atteso l’adempimento parziale alle proprie obbligazioni in tema di fornitura di acqua per uso potabile. Nelle altre parti d’Italia in cui la rete idrica è integra e dove piove forse anche in misura maggiore che nel nostro territorio, il fenomeno della torbidità non è presente.
Il gestore non può trincerarsi sempre dietro a normali fenomeni meteorologici come se fossero ogni volta “calamità naturali” ma deve manutenere, con le somme che incassa a vario titolo, la rete e, se necessario, approntare le opere indispensabili e straordinarie, attese ormai da quasi due decenni. I Sindaci dell’Ato 4 – concludono i legali facenti parte del comitato della Class Action contro Acqualatina – pretendano, nell’ambito dei poteri loro conferiti come soci, trasparenza ed efficienza da questo ineffabile gestore!”
Saverio Forte