FORMIA – Fervono i preparativi per l’inizio il 26 dicembre, alle ore 16.30, della 44^ edizione del Presepe Vivente di Maranola che, considerato (a ragione) uno dei più antichi d’Italia, sta registrando già una “pioggia” di prenotazioni che arrivano da diverse regioni del centro-sud d’Italia. E’ finalmente a pieni giri il motore della macchina organizzativa dell’associazione “Maranola Nostra” che ha raccolto la pesante e prestigiosa eredità per allestire questa impegnativa manifestazione dal gruppo di giovani volontari del gruppo Scout “Maranola 1°” e della vivace comunità parrocchiale di San Luca Evangelista che la notte del 24 dicembre 1975 decise di far rivivere le scene evangeliche della natività di Cristo nell’incontaminato assetto urbanistico del centro storico della più importante frazione di Formia. Ad illustrare quello che si preannuncia un significativo sforzo organizzativo è l’attuale presidente dell’associazione “Maranola Nostra”, l’ingegner Claudio Filosa, che nell’intervista video allegata sottolinea quali sono diventate le peculiarità ma anche le finalità del Presepe Vivente.
Innanzitutto la massiccia e fedele partecipazione popolare, oltre trecento cittadini, di diversa età e livello sociale e culturali che per tre sere (Il presepe Vivente sarà riproposto anche il 1 ed il 6 gennaio 2019) diventano “pastori” e figuranti, rigorosamente in costume locale con l’obiettivo di essere protagonisti di una nobile iniziativa culturale: far rivivere i mestieri dell’antica civiltà contadina ormai scomparsa. E così che l’intatto centro storico della medioevale Maranola diventa essa stessa la suggestiva scenografica fatta di luci, ombre, rumore dei mestieri, il chiacchiericcio degli avventori e i canti delle nenie della tradizione natalizia in un unico spartito per accompagnare il visitatore presso la capanna di Betlemme che da 43 anni non è mai stata la stessa.
L’associazione culturale “Maranola Nostra” , impegnata ad applicare le severe prescrizioni sulla sicurezza, con il Presepe Vivente ha evitato – e continua a farlo – che il patrimonio architettonico e sociale del borgo aurunco andasse perduto. Come? Lo sottolinea Filosa nell’intervista rimarcando come l’associazione da lui presieduta abbia acquistato al proprio patrimonio alcune location del percorso presepistico: per lo più antichissimi magazzini rurali e frantoi (in dialetto i “muntani”) che ospitano per tre sere l’anno la manifestazione e diventino luoghi della memoria” per turisti e per le future generazioni. E proprio i giovani sono rappresentano la terza mission dell’associazione culturale “Maranola Nostra”. Molti di loro chiedono di diventare protagonisti di questa rivisitazione insieme ai loro nonni, molti dei quali sono eredi di quella nobilissima tradizione rurale e contadina che, a fatica, cerca di sopravvivere a se stessa.
Il centro storico di Maranola, compresa la “porta” principale di piazza Antonio Ricca, sarà interdetto al traffico veicolare e, in quest’ottica, gli organizzatori hanno prediposto un servizio di bus navetta che collegherà i visitatori dal piazzale dello stadio comunale in località Fontana nel “cuore” di Maranola che – come detto – diventa, o meglio, si fa Presepe.
Saverio Forte
INTERVISTA Claudio Filosa
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