FORMIA – Una tempesta in un bicchier d’acqua. Se nei giorni scorsi una recita Natalizia in una scuola elementare di Gela ha avuto un finale degno di una rissa in un saloon di un film western di cui sono state assolute protagoniste le mamme degli impauriti bambini in scena, alla dirigente dell’istituto comprensivo “Pasquale Mattej” di Formia, la professoressa Teresa Assaiante, non è affatto piaciuta la “gratuita” polemica sollevata da un gruppo di genitori degli alunni frequentanti il plesso del quartiere di San Pietro a Formia che avevano criticato la scelta, in extremis, della scuola di spostare la sede… del Concerto di Natale 2018 dall’auditorium della chiesa del Villaggio don Bosco all’interno dell’aula magna dello stesso istituto comprensivo di via Palazzo.
Era tutto pronto per la tradizionale recita Natalizia alla presenza, tra gli altri, dell’Arcivescovo di Gaeta, Monsignor Luigi Vari e del parroco, don Mariano Salpinone. I ragazzi nella chiesa di Acquatraversa non sono mai arrivati e una ragione c’era: pioveva. “Noi abbiamo un protocollo interno in base al quale, per evidenti ragioni di sicurezza, non possiamo trasferire i ragazzi all’esterno se le condizioni metereologiche non sono delle migliori – ha specificato la preside Assaiante – Ho proposto alle due docenti che stavano curando l’organizzazione dello spettacolo che le soluzioni sarebbero state due: rinviare lo spettacolo al pomeriggio o a gennaio. Ma, visto il carattere Natalizio della recita, sarebbe stato più opportuno e giusto modificare solo il luogo della manifestazione anche perché gli adulti presenti presso l’auditorium della chiesa del villaggio Don Bosco avrebbe potuto trasferirsi a bordo delle loro auto, i ragazzi dell’istituto comprensivo assolutamente no…a piedi”. A questo punto le versioni sui fatti si sono differenziate …come capita in queste circostanze. I genitori degli alunni in attesa presso l’auditorium sostengono di aver sottoscritto preliminarmente la liberatoria di responsabilità per l’uscita anticipata dei propri figli ma, vista la pioggia, la dirigente scolastica Assaiante ha negato l’uscita anticipata.
La preside sorride, amareggiata, quando apprende quella che definisce una mistificazione avanzata dai genitori sì ma – a quanto pare – ispirata da alcuni docenti dello stesso istituto comprensivo Mattej. “Ma quale liberatoria richiesta – sbotta la professoressa Assaiante – se nessuno l’altra mattina aveva messo in conto che sarebbe piovuto da un momento all’altro. I genitori non possono pretendere che venga preservata la sicurezza dei rispettivi figli e poi polemizzano in maniera davvero inopportuna per lo spostamento del luogo dello spettacolo….Mi accusano che c’era poco spazio per tutti nell’aula magna. A me interessa che i ragazzi si siano divertiti e l’obiettivo l’abbiamo tutti raggiunto”. In effetti gli studenti della “Pasquale Mattej” hanno dato il meglio di loro stessi, con musiche tratte dal repertorio musicale di Vivaldi e Beethoven, con l’utilizzo di flauti, flauti traverso, chitarra e pianoforte, nonché con recite di brani storici riferiti a Dante Alighieri e alla prima guerra mondiale.
Un’accusa che ha fatto davvero male alla professoressa Assaiante è stata quella relativa all’istanza di un gruppetto di genitori di aver chiesto inutilmente di interloquire con la dirigente scolastica, accusata finanche di essersi rifiutata di confrontarsi con alcuni di loro, di essersi “barricata” nel suo ufficio: “Mi riferiscono che alcuni genitori avrebbero addirittura tentato di scardinare la porta della presidenza – conclude con un sorriso amaro la professoressa Assaiante – Voglio rassicurare questi genitori di un aspetto: mentre protestavano a torto, io ero impegnata nell’esclusivo interesse della mia istituzione scolastica in un incontro con un consulente del progetto Herasmus. Se vogliono, possono parlare con lui e testimoniare quanto ribadisco. Se avessero buttato a terra l’ingresso del mio ufficio? Bene, non avrebbe trovato nessuno ma solo la mia borsa e, all’interno, il mio telefonino che continuava a squillare a vuoto”. Buon Natale e… buona pace a tutti.
Saverio Forte
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