GAETA – Il neo segretario regionale del Pd Bruno Astorre mantenga fede ad una promessa elettorale avanzata durante l’ultima vittoria campagna congressuale, quella di permettere al partito di essere tale e autonomo nel panorama politico di Gaeta. La pausa Natalizia non ha per nulla ridimensionato il dibattito promosso all’interno del Pd gaetano all’indomani della vittoria del congresso regionale del Pd da parte del Senatore dei Castelli Romani. Che ci sia bisogno di una nuova stagione lo auspica Carmine Carandente che nell’intervista video allegata chiede l’intervento personale del nuovo segretario laziale del Partito Democratico Astorre.
Le primarie hanno visto l’affermazione della componente del segretario provinciale Claudio Moscardelli che sosteneva la candidatura del deputato Claudio Mancini ma Astorre – suggerisce Carandente – “deve prendere in mano la situazione ed eliminare la situazione di ambiguità rappresentata dalla presenza nella maggioranza di governo di centrodestra della presidente del consiglio comunale, del Pd, Pina Rosato.” Carandente è un democristiano doc, non tende assolutamente abiurare la sua provenienza politica (“tutt’altro”) ma il nuovo corso laziale del Pd – suggerisce – deve permettere di recuperare il tempo perduto in questi dieci anni, un lasso temporale nel corso del quale il partito Democratico, a causa di frizioni e divisioni interne, non è mai comparso sulla scheda elettorale nei due appuntamenti elettorali amministrativi sinora svolti, quelli del 2012 e del 2017.
“Molti di noi non hanno avuto la possibilità di iscriversi al Pd perché accusati di aver effettuato in precedenza elettorali diverse (una sua tutte, “Liberi e Uguali”, alle regionale del febbraio 2017) – accusa Carandente – La stessa presidente del consiglio Pina Rosato ha capeggiato, alcuni mesi più tardi, a maggio, una lista civica alle amministrative del 2017 in sostegno ad un candidato sindaco di Forza Italia politicamente avversario ed è stata addirittura premiata con questo incarico con l’avvallo del Pd provinciale di Latina. Siamo stufi e stanchi di assistere a questo doppiopesismo politico – rincara la dose Carandente – ed il senatore Astorre, dirigente storicamente sensibile e attento alle vicende del partito a livello territoriale e periferico, deve intervenire perché il Pd torni a fare politica a Gaeta sotto la luce del sole.
Non lo farà? Il neo segretario regionale del partito sa che il prossimo 26 maggio si andrà alle urne per le elezioni europee che si svolgeranno con il sistema proporzionale. Quindi, penso, che avrà tutti gli interessi e i motivi politici perchè il Pd a Gaeta raccolga quei consensi e suffragi sinora dispersi”. L’intervista a Carmine Carandente ha fatto leva su un aspetto curioso… Il dirigente Dem ha fatto parte del seggio elettorale istituito “in uno scantinato della scuola elementare Virgilio”. E cosa ha visto di così clamoroso? “Semplice, hanno votato alle primarie regionali del Pd – rivela Carandente – autentiche ‘truppe cammellate’ che non sono nostro iscritti. Quelli veri li conosco ad uno ad uno. Chi le ha inviate? Non me lo chieda per favore….lo conoscono tutti, il sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano”. A Carandente non è piaciuta poi la scelta della sezione elettorale: “Un partito vero non può portare i suoi iscritti a votare in un deposito di una scuola e scegliere come urna una scatola vuota di un paio di scarpe. Il Pd merita altro…” Luce, chiarezza e trasparenza. Altro che…
Saverio Forte
INTERVISTA Carmine Carandente