MINTURNO – Minturno? Un paese finalmente normale. Le prime risposte date a due emergenze ataviche come quelle del ciclo dei rifiuti e della disastrosa situazione economico-finanziaria del comune lo confermano appieno. Il più grande motivo d’orgoglio, poi, è aver anche contribuito a rilanciare l’immagine turistica e culturale del paese, ridargli una vera identità che aveva smarrito e far riscoprire un senso di orgoglio e di appartenenza alla comunità. Il 2018 che si sta concludendo per il sindaco Gerardo Stefanelli è stato un anno intenso e positivo caratterizzato dall’atteso varo della rivoluzione culturale per quanto riguarda una diversa moderna gestione del ciclo dei rifiuti con l’avvio della raccolta differenziata e del risanamento delle casse del comune con il riconoscimento di debiti fuori bilancio per quasi un milione e 900mila euro. Questi due anni e mezzo di mandato, poi, sono serviti – l’ha sottolineato il sindaco Stefanelli in una conferenza stampa di fine anno affiancato dalla Giunta al gran completo e da alcuni consiglieri comunali – per mettere ordine in un comune si innova e si rinnova.
Il primo cittadino ha esordito nel suo incontro con i cronisti presso l’aula consiliare snocciolando due dati su tutti: le 100 delibere di consiglio comunale approvate e le 350 di Giunta “una media di una al giorno”, segnale di una provata stabilità politico-amministrativa che ha dato forza all’esecutivo e all’intera amministrazione comunale. La conferenza stampa è servita per illustrare alcuni dei risultati conseguiti, su tutti quelli che hanno permesso al comune di raggiungere negli ultimi mesi il 70% della raccolta differenziata (rispetto al 10% dell’anno precedente) e di proseguire il risanamento delle casse dell’ente che proseguirà ora nel 2019 con il riconoscimento di altri 500mila euro di debiti fuori bilancio, almeno di quelli accompagnati da sentenze passate in giudicato.
Il sindaco, di fatto, ha anticipato il contenuto di un progetto programmatico che sarà presentato “tra gennaio e febbraio”. Interrogato anche dal consigliere comunale di opposizione Maurizio Faticoni, il capo dell’amministrazione di piazza Portanova ha affrontato il “tasto dolente” di un incarico , attribuito quasi vent’anni, per la revisione della variante generale al Piano regolatore. Stefanelli non ha escluso che l’intera vicenda possa essere affrontata frontalmente dalla sua governance. Il lavoro sinora svolto sarà oggetto di verifica e i risultati che ne scaturiranno potrebbe portare eventualmente ad una modifica del rapporto di fiducia tra l’ente e i quattro tecnici incaricati all’epoca con un metodo politicamente superato.
E il rapporto con il personale ? “Ora sono più contento rispetto al passato – ha aggiunto – Sto notando una grandissima compartecipazione nelle nostre scelte amministrative anche se i provvedimenti assunti di recente non faranno piacere: il taglio di due dirigenti, da sette a cinque, e il cambio di qualche caposezione – mi rendo conto – sono indigesti ma la cristallizzazione di talune posizioni non aiuta il comune a funzionare al meglio nell’interesse dei cittadini”.
Sul piano politico il sindaco Stefanelli non è stato mai così determinato. Non ha voluto drammatizzare sulla dichiarazione di indipendenza dal Pd del consigliere Americo Zasa e ha ammesso tra le righe come lo stesso Partito Democratico, forse, non sarà più la sua casa politica. Probabilmente già all’indomani delle prossime elezioni europee. E un affondo l’ha rivolto al suo ex padrino politico, il neo segretario provinciale Claudio Moscardelli, e al consigliere regionale Enrico Forte: “Il Pd ha perso la sua azione riformatrice e l’esito del congresso regionale l’ha evidenziato drammaticamente. Questo partito – ha concluso Stefanelli nella sua conferenza stampa – è sempre più Latinocentrico e ha dimenticato il resto del territorio provinciale. Ma sono rimasto soltanto io ad alzare la voce? Sino a quando posso, voglio avere la coscienza a posto”.
Saverio Forte
INTERVISTA Sindaco Gerardo Stefanelli