PONZA – Il progetto di Acqualatina di installare a Ponza, dopo Ventotene, un impianto di dissalazione non fa dormire sonni tranquilli a non pochi cittadini ed operatori turistici della principale isola pontina. Fanno discutere la sua localizzazione e la sua futura funzionalità alla luce dei problemi, tuttora irrisolti, derivanti dall’entrata in funzione, poco di un anno e mezzo fa, dell’impianto realizzato da Acqualatina nella zona del porto nuovo di Ventotene. Il comitato di Quartiere Samip 2012 di Ponza una proposta innovativa l’ha avanzata all’ente gestore ma anche al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, al sindaco di Ponza Franco Ferraiuolo e alla delegata all’ambiente del comune Mimma Califano. Ben venga un moderno e funzionale dissalatore ma da installare a bordo di un nave cisterna specializzata, in grado di caricare e trasportare l’acqua laddove è necessario. Ad avanzare questa richiesta è stato il presidente di questo comitato di quartiere, l’ingegnere Aniello Aprea, che, ha formulato questa proposta innovativa, sulla scorta dei possibili fenomeni di inquinamento prodotti dagli scarti della dissalazione dell’acque del mare: la salamoia.
Lo smaltimento del pericoloso sale non avverrebbero nello stesso posto con danneggiamento della flora e della fauna marina ma a mare aperto ed in tratti di mare continuamente diversi. L’ingegner Aprea ha scritto come questa soluzione permetterebbe a questa speciale nave cisterna di muoversi “in tutta autonomia in posti diversi secondo le esigenze e tenendo anche conto delle condizioni meteo-marine, provvederebbe al proprio fabbisogno di carburante recandosi all’occorrenza nei punti deputati, dove provvederebbe a smaltire anche le scorie. Anche l’approvvigionamento delle derrate per i fabbisogni del suo equipaggio andrebbe fatto nei porti adeguati.”
Il dissalatore proposto da Acqualatina per Ponza sarebbe un impianto fisso che scaricherebbe salamoia “vicino alla costa sempre e nello stesso posto. E invece la soluzione prospettata alla Regione eliminerebbe a Ponza il traffico pesante sia il trasporto della salamoia da smaltire che per il rifornimento di gasolio o altro. Il comitato di quartiere attiguo all’ex miniera Samip aveva inoltrato questa richiesta progettuale lo scorso novembre al sindaco di Ponza Ferraiuolo ma, non avendo ricevuto alcun tipo di risposta, è stata inviata alla Regione, all’ente che deve materialmente finanziare l’opera per rendere anche Ponza autonoma per quanto riguarda l’approvvigionamento idrico.
Saverio Forte