FORMIA – Incredulità, sbigottimento e soprattutto tanto sconcerto. Con questi stati d’animo è stata accolta la conclusione delle delicatissime indagini con cui i Carabinieri della Compagnia di Velletri, in provincia di Roma, hanno notificato a Formia, affiancati dai colleghi della locale Compagnia, una delle quattro ordinanze di custodia cautelare chieste dal Procuratore capo di Velletri Francesco Prete ed emesse dal Gip del locale Tribunale nei confronti di una maestra di Formia, S.S. di 59 anni, accusata di maltrattamenti di minori di un asilo dove prestava servizio sino alla giornata di lunedì.
La donna è stata arrestata all’alba dai Carabinieri del Maggiore Giovan Battista Fumarola nel momento in cui stava lasciando la sua abitazione di Formia – dove si trova tuttora ai domiciliari – per raggiungere il suo posto di lavoro, l’asilo di Ariccia, a pochi chilometri da Velletri, dove si sono verificati numerosi e gravissimi episodi di violenza compiuti a cadenza quotidiana e da diversi mesi ai danni di alcuni, inermi e spaventatissimi bambini. A finire nei guai, oltre all’insegnante di Formia, sono state altre due colleghe, residenti proprio a Velletri, ed una collaboratrice scolastica, di età compresa tra i 55 e i 65 anni. Ad “inchiodare” le quattro donne, che naturalmente sono state sospese dal servizio in via precauzionale in attesa degli sviluppi dell’inchiesta tuttora in corso, sono state immagini video e le “cimici” piazzate all’interno dell’asilo di Ariccia dai Carabinieri del Maggiore Fumarola.
Hanno immortalato le gesta e registrato i commenti audio delle quattro donne che hanno trasformato questo asilo in una sorta di lager: quando i bambini, di età compresa tra i 3 ed i 5 anni , non ubbidivano volavano pugni, strattonamenti ed espressioni verbali decisamente pesanti e spregiative che – l’hanno evidenziato le meticolose indagini, tuttora in corso, dei Carabinieri di Velletri – hanno causato nei piccoli alunni “sofferenze, umiliazioni e continui disagi, incompatibili con le normali condizioni di svolgimento dell’attività scolastica”. Insomma le tre docenti e la bidella arrestate sono state ritenute responsabili di quelle che i Carabinieri e la stessa Procura veliterna hanno definito condotte di “sopraffazione sistematica” messe in atto durante la loro normale attività lavorativa. L’insegnante di Formia ha subito ribadito la sua estraneità ai fatti contestati appena i Carabinieri della Compagnia di Velletri le hanno notificato l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale.
Intanto – secondo quanto è trapelato dal comando provinciale di Roma dell’Arma – le indagini sono tuttora in fase di svolgimento e potrebbero conoscere ulteriori e nuovi sviluppi. Di fatto a promuoverle sono stati – come avviene tristemente in queste circostanze – alcuni genitori che avevano notato ecchimosi, lividi ed ematomi sui rispettivi bambini che, terrorizzati per quanto capitatogli in precedenza, avevano espresso il desiderio, piangendo, di non voler più andare la mattina in quell’asilo dell’orrore.
Saverio Forte