FORMIA – Il tono è durissimo, quasi un ultimatum alla maggioranza di una cui lista, “Formia città in comune”, è coordinatore da poco meno di due mesi: la Formia Rifiuti Zero non si tocca. Se qualcuno dovesse decidere diversamente, dopo un minuto qualcuno “nella maggioranza intendesse smentirmi sappia che potranno prepararsi a fare a meno di me”. Parole pesanti come un macigno quelle usate dal neo coordinatore di “Formia città in comune”, Enrico D’Angelis, in un post pubblicato sul suo profilo facebook.
Il tono, poi, è altrettanto polemico nei confronti della sua stessa maggioranza nelle fasi in cui è stato avviato un confronto interno durissimo sull’entità del prossimo bilancio di previsione tra “tagli” ed aumenti importanti per quanto riguarda la pressione tributaria e fiscale. E poi nel calderone sarebbe finita il futuro dell’unica e vera municipalizzata del comune, la Formia Rifiuti zero, che il 1 prossimo maggio spegnerà le sue prime candeline. Nella maggioranza nessuno – o almeno – mette in discussione la società a totale capitale pubblico ma il suo management sì. L’amministratore unico, il torinese Raphael Rossi, scelto dalla precedente amministrazione di centrosinistra dopo la pubblicazione di un bando pubblico fu confermato per un anno nel dicembre 2017 dal sindaco dimissionario Sandro Bartolomeo. Una scelta inevitabile – si giustificò la dimissionaria amministrazione di centro sinistra – per evitare di lasciare senza una “comprovata guida” la Formia rifiuti durante il lungo commissariamento del comune.
La sindaca Paola Villa un mese ha confermato Rossi ma solo per il tempo di elaborare ed approvare il Pef, il piano economico finanziario, strumento cardine per lo stesso bilancio di previsione 2019 del comune di Formia. Sulla permanenza di Rossi in sella alla Frz qualcosa sarà successo nella maggioranza alla luce del carattere decisamente polemico del neo coordinatore D’Angelis che arriva a minacciare le sue dimissioni: “Si può discutere di tutto al fine di migliorare il servizio – ha scritto – ma solo per questo. Da quella scelta (la nascita nell’inverno 2014 della società municipalizzata) chiunque l’abbia fatta, indietro non si torna…” Parole chiare che manifesterebbero, seppur indirettamente, un dibattito aspro all’interno della maggioranza civica sul futuro industriale della Formia rifiuti zero nel periodo in cui qualche componente ha già messo in conto di individuare la strada alternativa al dopo-Rossi. Per D’Angelis il monito è chiaro: se si pensa di diversificare il servizio o, finanche, di privatizzarlo, io potrei essere un ostacolo, un impedimento. Intanto le sempre più frantumate minoranze litigano anche a causa della Formia Rifiuti zero.
Nei giorni il capogruppo di “Formia con te” e presidente della commissione trasparenza Gianfranco Conte, esaminando il piano industriale 2019 della municipalizzata, aveva rilevato un tasso di assenteismo pari al 16,6% su base annua, peggiore di quello dell’Ama, pari al 15,5%, che gestisce il servizio in una metropoli come Roma. A confermarsi di essere il migliore portavoce (gratuito) dell’amministratore Raphael Rossi non è un giornalista ma niente meno che il capogruppo consiliare del Partito Democratico ed ex assessore alla sostenibilità urbana dell’ultima amministrazione Bartolomeo, Claudio Marciano. “In realtà, i dati sono diversi, e vanno comunicati con attenzione per evitare di generare una infondata sfiducia verso gli operatori ecologici. Le assenze per malattia e infortuni nella Frz- osserva Marciano che della municipalizzata è considerato l’ideatore e fondatore – nel 2016 sono state del 6,64%, mentre nel 2017 del 5,7%. Nel 2018 la media al terzo trimestre è del 7%, su base annua il dato ancora non c’è, ma dovrebbe essere leggermente più basso. Le altre assenze sono dovute per legge: ferie, riposi settimanali (elevati a Formia perché vi sono molti servizi 7 giorni su 7), maternità e permessi retribuiti.
Il paragone con Ama è abbastanza inattendibile – aggiunge il capogruppo Dem – dato che nella Frz il personale operaio rappresenta oltre il 95% del totale dei dipendenti, mentre per l’azienda romana il settore amministrativo – che presenta per ovvie ragioni un ricorso minore alla malattia e agli infortuni – è ben più esteso. In ogni caso, i tassi di assenza per malattia e infortunio in Ama sono mediamente dell’8%. E’ invece condivisibile un’allerta sui dati di tendenza, perché le assenze nel terzo trimestre 2018, quello estivo, sono del 9,5%, mentre nel 2017 e 2016 erano della metà. E’ innegabile infatti che sul cantiere di Formia il problema assenze vi sia stato in passato. E’ stato infatti affrontato con coraggio dal Comune, dall’azienda e dagli stessi sindacati, che hanno condiviso una politica più rigida nei controlli ma anche aperto ad una premialità per i più presenti.”
Sintesi? Non c’è nessun allarme assenteismo alla Formia Rifiuti Zero. Tuttavia, la guardia sul tema – conclude Claudio Marciano – “va tenuta alta perché i dati peggiorano e un picco di malattie nei mesi estivi è sempre un indicatore negativo (piano ferie fatto male, visite fiscali non ricorrenti, premialità poco rilevanti, relazioni sindacali poco frequenti).” Il tema reale della polemica tra i due capigruppo di minoranza è stato, senz’altro, il futuro aumento del costo del servizio: “Ci riserviamo una posizione quando l’Amministrazione Comunale – e non la Formia Rifiuti Zero che ne è uno strumento tecnico – avrà una posizione in merito. Le bozze le lasciamo volentieri ai correttori” – conclude il capogruppo del Pd Marciano.
Saverio Forte