FORMIA – La Procura della Repubblica di Cassino vuole vederci chiaro sulle cause e sulle eventuali responsabilità del decesso di Gina Capobianco, l’anziana di 77 anni investita lo scorso 5 dicembre 2018 mentre tornava a casa in via Europa a Gaeta. La donna fu sottoposta a ben due interventi chirurgici presso l’ospedale “Dono Svizzero” di Formia per la rimozione delle fratture al femore e al polso della mano sinistra, il suo quadro clinico migliorò notevolmente al punto che i medici erano sul punto di dimetterla quando lo scorso 3 gennaio improvvisamente è deceduta.
I familiari della 77enne, attraverso l’avvocato Stefano Martone, si sono rivolti direttamente alla Procura della Repubblica per appurare cosa sia realmente avvenuto durante il mese di permanenza della vittima presso il reparto di ortopedia del nosocomio formiano. E’ stata aperta un’inchiesta ed il sostituto Procuratore Chiara D’Orefice ha iscritto sul registro degli indagati ben 20 persone con l’ipotesi di reato di concorso in omicidio colposo: si tratta dell’investitore 60enne di Gaeta, difeso dall’avvocato Vincenzo Macari, e 19 tra medici ed infermieri che ebbero in cura la signora Gina.
Il magistrato titolare delle indagini ha nominato un perito di fiducia, il medico legale Daniela Lucidi, che, dopo lo svolgimento dell’esame autoptico, dovrà vagliare il contenuto della corposa cartella medica, naturalmente posto sotto sequestro, dell’anziana. A questo esame irripetibile parteciperanno anche i consulenti indicati dai legali difensori, Alfredo Zaza D’Aulisio, Gianfranco Testa, Ernesto Renzi e Sara Grieco.
Saverio Forte