LATINA – Un licenziamento legittimo. L’ha sentenziato, al termine di un aspro e lungo contenzioso, il giudice del lavoro del Tribunale di Latina che ha dato ragione alla condotta del Consorzio di Bonifica dell’agro pontino. Protagonista di questa controversia è stato un ex impiegato vittima di quella che sembrava essere una caduta come tante. In seguito a questo incidente l’uomo ha goduto di un periodo di congedo durato quattro mesi, troppi secondo i medici dell’ente previdenziale di appartenenza del lavoratore, troppi rispetto al periodo di convalescenza diagnosticata dai sanitari dell’ospedale “Santa Maria Goretti” – presso il quale si era rivolto il lavoratore del Consorzio di Bonifica – rispetto alla diagnosi e alla relativa convalescenza consigliata da medici di fiducia del paziente.
E così che il suo datore di lavoro – il Consorzio di bonifica di Latina – ha deciso di ricorrere ad un gruppo di investigatori privati per verificare la condotta di vita del dipendente e le sue attività durante la lunga assenza dal lavoro. Impedimenti risultati inesistenti visto che l’impiegato, nei medici, non stava mai fermo: passeggiava in pieno centro a Latina, faceva la spesa nei supermercati e lavava persino l’automobile. Attività fisiche impegnative documentate dagli investigatori privati, il cui impiego si è rivelato determinante per dirimere la vicenda. È stato proprio il giudice del lavoro a ribadire, nell’ordinanza, la legittimità del ricorso da parte del Consorzio ad un’agenzia privata di investigazioni.
Il lavoratore, si legge nella sentenza, ha simulato per lungo tempo una inabilità al lavoro smentita dai fatti visto che, mentre produceva certificazioni mediche attestanti il protrarsi di impedimenti nei movimenti, si dedicava ad attività fisiche impegnative e incompatibili con la sua presunta inabilità al lavoro.
Saverio Forte