FORMIA – Il distretto socio sanitario del sud-pontino sempre meno interessato a contribuire alle spese per l’allestimento di un centro di accoglienza, di cui ancora non c’è ancora traccia nonostante le temperature rigide degli ultimi giorni, per clochard e senza fissa dimora. Soprattutto dopo che alla posta elettronica del suo coordinatore, Maurizio Loreto Ottaviani, è arrivato un preventivo inviato non direttamente da chi l’ha elaborato e scritto ma, al termine di una procedura contorta ed anomala, da un funzionario del settore politiche sociali del comune di Formia che si è prestato ad inviare allo stesso distretto socio-sanitario “la nota pervenuta all’assessore Giovanni D’Angiò da parte del “Gus”… a cui si prega dare eventuale riscontro”.
A sottoscrivere la proposta economica è stato il coordinatore nazionale del “Gruppo umana solidarietà” Giovanni Lattanzi che, facendo leva (a quanto pare) sui datati rapporti istituzionali con il nuovo ed ex responsabile alle politiche sociali del comune di Formia, chiedeva proprio un supporto del comune per aggiudicarsi la gestione di un servizio che negli ultimi cinque anni aveva gestito la delegazione del sud- pontino della Croce Rossa Italiana con importi di gran lunga inferiori.
Abbiamo la possibilità di riportarvi testualmente il contenuto della lettera girata via posta elettronica al distretto socio-sanitario del sud-pontino alle 15.29 del 10 gennaio (era giunta all’email del funzionario del comune poco meno di un’ora prima, alle 14.36) che ha creato non pochi motivi di irritazione nel comune di Gaeta e del distretto socio-sanitario nel momento in cui lo stesso Comune di Formia aveva responsabilizzato quest’ultimi due enti sui ritardi del mancato decollo del centro di accoglienza del centro notturno di accoglienza dei clochard.
“Alla CA Assessore G. D’Angiò Gentile Assessore, in base ai rapporti intercorsi e alle verifiche da noi effettuate, siamo in condizioni di proporre al Comune di Formia la gestione di un’operazione di emergenza per l’accoglienza in “bassa soglia” di 12 soggetti di sesso maschile, ovvero femminile (ma non entrambi) in difficoltà. Il servizio opererebbe presso il centro di accoglienza ex Enaoli dalle 18 alle 8 tutti i giorni, ininterrottamente dall’attivazione e per 90 giorni. Il servizio da noi offerto prevede l’accoglienza, messa a disposizione di un piccolo armadietto per la custodia di effetti personali, servizi igienici e possibilità di cambio e pulizia personale, eventualmente logistica e supporto per la fornitura di un pasto caldo (dalle 19:30 alle 20:30) , pernottamento in stanza da 6 posti con bagno in comune, e servizio di guardiani/assistenza notturna, colazione, uscita entro le ore 8:30 – e successiva gestione pulizie e preparazione della struttura e del servizio per il turno successivo. Siamo a disposizione per collaborare con altri soggetti e associazioni umanitarie e caritatevoli, coordinando gli apporti di volontari e le eventuali attività di animazione che sia possibile realizzare in funzione della disponibilità di spazi, persone da coinvolgere, e all’interesse degli utenti Chiediamo al Comune: – di provvedere alla collocazione e gestione di 2 bagni chimici per la prima settimana, di cui almeno 1 da lasciare poi in loco per casi di malfunzionmento imprevisti – di provvedere all’illuminazione del piazzale antistante alla struttura per le ore notturne – di provvedere ad una prima disinfestazione e derattizzazione dell’area e del fabbricato il costo per il servizio proposto sarebbe di € 15.600,00 per il primo mese -sul quale gravano circa€ 6.000 per la sistemazione e allestimenti della struttura- e 9.200,00 €/mese per ciascun periodo di 30 giorni successivo al primo mese. Per 90 giorni dunque il costo complessivo è di 34.000,00 € Nel caso in cui i pasti possano essere gestiti in modo completamente autonomo da altri enti, il costo per noi si ridurrebbe di circa 2400€/mese: il costo totale complessivo sarebbe dunque di 26.880€. Rimanendo a disposizione per eventuali chiarimenti invio cordiali saluti”.
Nel primo pomeriggio del 10 gennaio lo stesso attivo funzionario dell’assessorato alle politiche sociali del comune di Formia aveva inviato allo stesso distretto un’altra email a nome e per conto dell’assessore D’Angiò che, a sua volta, rivelava di aver interpellato al Gus (e non più la Croce Rossa Italia) per la gestione…futura del dormitorio dei senza fissa dimora: “A seguito del mandato esplorativo conferitomi dal comitato istituzionale per verificare ipotesi di soluzione al problema dell’accoglienza dei senza fissa dimora presenti sul territorio del distretto, per fronteggiare l’emergenza freddo, ho provveduto a convocare un tavolo tecnico sia per verificare per possibili soluzioni per il problema contingente, sia per azioni in rete finalizzate al contrasto della povertà. Dalla riunione è emersa lka disponibilità di Don Mariano Salpinone della Parrocchia “Cuore Immacolato di Maria” (Don Bosco), ad accogliere i senza fissa dimora nelle ore notturne, e la disponibilità del comitato locale della CRI ad effettuare i servizi di accoglienza e supporto. Inoltre, si è proceduto a richiedere all’Ass. GUS che detiene alcuni locali spesso il complesso ex Enaoli di Formia, la disponibilità all’accogliere senza fissa dimora. Il Gus ha comunicato la disponibilità ad accogliere n. 12 persone di sesso maschile per 90 giorni chiedendo dei corrispettivi per i servizi forniti e inoltre degli interventi a supporto (illuminazione piazzale bagni chimici)”.
Saverio Forte