FORMIA – Con un piccolo intervento della durata di appena 20 minuti la vita sessuale di un uomo può continuare normalmente anche dopo un trattamento di chirurgia oncologica della prostata o, in presenza di malattie che compromettono seriamente la funzione erettile, anche in giovane età. La soluzione è una piccola protesi che sostituisce il tradizionale ‘sistema idraulico’ del pene. E’ stata illustrata dal dottor Domenico Tuzzolo, primario Urologo presso la clinica “Casa del Sole” di Formia, in occasione del convegno di chirurgia in diretta che, accreditato al Ministero della Salute, si è svolta presso la struttura di via Giuseppe Paone.
Si è rivelato un simposio molto interessante sotto il profilo medico-scientifico per la presentazione di una tecnica decisamente innovativa e rivoluzionaria, anche dal punto di via psicologico. Questa protesi idraulica permette di ottenere “un’erezione di consistenza e un aspetto non distinguibile da un’erezione naturale – precisa subito il dottor Tuzzolo che ha presentato il corso insieme a due insigni urologi ed andrologi italiani quali sono Stefano Bottari e Gabriele Antonini (componente, quest’ultimo, di primo piano dello staff medico della Società sportiva Lazio) – con la stessa sensibilità precedente l’intervento e con la stessa capacità di eiaculazione e orgasmo. Non si vedrà dall’esterno nulla in quanto tutti gli elementi della protesi sono sistemati, “nascosti”, all’interno del corpo”. Proprio la clinica “Casa del Sole” è diventata nel corso dell’ultimo anno uno dei poli di eccellenza nazionale per questa chirurgia ed è un centro di riferimento per una nuova tecnica di impianto protesico sviluppata dal chirurgo americano Paul Perito del “Coral Gables Hospital” a Miami, in Florida.
Il dottor Domenico Tuzzolo nella sala operatoria per questa “live surgery” è stato affiancato dall’apprezzato urologo formiano Dario Colella (tratterà nello specifico il tema “Nuove strategie terapeutiche nel trattamento delle disfunzioni”) ed il ricercatore urologo dell’Università “La Sapienza” di Roma Gabriele Antonini. “Sono davvero tante le situazioni che possono portare a una disfunzione erettile che non trova alcuna risoluzione nella terapia farmacologica – aggiunge il dottor Antonini”- Tanti sono, per esempio, gli uomini reduci da interventi di chirurgia oncologica (per la prostata ma non solo, anche vescica e retto) che vincono la propria battaglia col cancro ma perdono, ancora giovani, la propria funzionalità sessuale. Ma ci sono anche altre malattie, dal diabete a patologie che deformano il pene o la cosiddetta fuga venosa che impedisce il mantenimento dell’erezione. In questi e altri casi la protesi, costituita da due componenti cilindriche in cui viene pompata soluzione fisiologica, può restituire una sessualità normale”.
La clinica “Casa del Sole”, grazie alle riconosciute sensibilità e professionalità del dottor Maurizio Costa e del dottor Tuzzolo, sta portando avanti il progetto per realizzare a Formia la prima scuola di implantologia protesica peniena italiana con l’obiettivo di formare tecnicamente medici che arrivano non solo dall’Italia ma anche da ogni parte d’Europa. “Utilizziamo un tecnica mininvasiva per l’intervento definita ‘Minimally invasive penile prosthesis implant’. L’intervento dura circa venti minuti, contro i 90 minuti di quello tradizionale a tutto beneficio del dolore post operatorio, che è quasi inesistente, e del rischio di infezioni che diminuisce considerevolmente ed è prossimo allo zero per cento. Oggi purtroppo – conclude Tuzzolo – sono ancora pochi gli uomini a conoscenza di questa possibilità terapeutica e gli interventi di impianto delle protesi peniene potrebbero essere eseguiti ben 10 volte di più di quanto si fa (circa 300 l’anno in Italia) se i pazienti con disfunzione erettile fossero adeguatamente informati su questa possibilità laddove i farmaci non funzionino e se ci fossero più specialisti ad eseguire questa tecnica chirurgica innovativa e rivoluzionaria.”
Saverio Forte
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