MINTURNO – Una vita di un giovane di appena 27 anni può valere soltanto 1500 euro? La comunità di Minturno e di Scauri si è svegliata tormentata da questo angosciante interrogativo a poche ore dall’omicidio di Cristiano Campanale, l’imprenditore di Minturno travolto frontalmente sul marciapiedi di Via Antonio Sebastiani, a Scauri, dalla Ford Fiesta a bordo della quale vi era Eduardo Di Caprio, il commerciante di 34 anni arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Formia con la grave accusa di omicidio volontario. Quanto è avvenuto poco dopo le 18 lo stanno ricostruendo i militari del Maggiore David Pirrera ma, alla luce delle testimonianze oculari di diversi cittadini e commercianti e del contenuto del sistema di videosorveglianza della zona, l’investimento mortale operato da Di Caprio potrebbe essere stato premeditato. E la ragione sarebbe stata esclusivamente di natura economica.
I due avrebbero litigato nella tarda mattina di venerdì nella vicina Piazza Rotelli. Di Caprio, che vanta alcuni precedenti penali il più importante dei quali è una rissa a cui partecipò anni fa culminata con il suo arresto, avrebbe chiesto a Campanale la restituzione di un prestito di circa 1500 euro che avrebbero erogato a lui e al fratello Andrea, di 22 anni, relativamente alla gestione di due attività economiche nel frattempo avviate: la Pizzeria, “Il piccolo borgo” co-gestita con il padre Mario, ex carabiniere, in Piazza Zambarelli centro storico di Minturno, e il pub “Hole” nella zona della movida di Largo Paone a Formia. Di Caprio e Campanale – secondo una ricostruzione effettuata dai carabinieri – si sarebbero dati appuntamento al telefono per un definitivo chiarimento presso l’attività dell’investitore, il negozio “Sotto Zero”, una rivendita di prodotti surgelati sita in via Sebastiani 397. E vi avrebbe dovuto partecipare uno dei due fratelli della vittima.
I carabinieri sostengono che anche Andrea era finito nel mirino di Di Caprio ma è riuscita a salvarsi miracolosamente solo schivando la Ford Fiesta killer. Il commerciante, ormai in preda ad un raptus, avrebbe tentato di aggredirlo con un bastone di legno prima di essere fermato e immobilizzato da alcuni passanti terrorizzati. L’intervento dei cittadini è stato questa volta determinante per evitare che questa terribile ed inverosimile vicenda avesse un bilancio ben più pesante rispetto a quello (già grave) attuale. Per Cristiano non c’è stato purtroppo nulla da fare: era deceduto sul colpo per una copiosa emorragia cerebrale causata dall’urto dell’utilitaria. L’hanno dovuto constatare i sanitari del 118, giunti sul posto insieme ai carabinieri che hanno provveduto a chiudere al traffico via Sebastiani e a cristallizzare – come avviene in queste circostanze – il luogo del crimine. Non erano mancati comprensibili momenti di tensione ma anche di legittima disperazione da parte di altri familiari di Cristiano Campanale. Tra questi il padre Mario e la fidanzata della vittima che, sopraggiunta subito dopo l’investimento mortale, è stata colto da un malore.
Il magistrato titolare delle indagini, il sostituto procuratore Maria Beatrice Siravo, intanto ha già ricevuto una prima informativa da parte dei carabinieri di Formia ma – secondo è trapelato – avrebbe chiesto di indagare sino in fondo per accertare altre ed eventuali responsabilità. Non è un caso che sono al vaglio le dichiarazioni rese dai familiari, sia della vittima che del suo investitore, e i tabulati dei telefonini di entrambi. La Procura di Cassino intende chiarire le modalità e l’esatta dinamica della tragedia e in quest’ottica ha nominato il medico legale di fiducia, dott. Gabriele Margiotta, per lo svolgimento dell’autopsia sul cadavere di Campanale. L’esame si è svolto oggi pomeriggio presso l’obitorio dell’Ospedale Santa Scolastica di Cassino e ha confermato la morte sul colpo del giovane. La salma, raccolta dalle onoranze funebri Rizzi, sarà riaffidata alla famiglia per lo svolgimento dei funerali che si terranno martedì prossimo, alle ore 15, presso la Chiesa di San Pietro a Minturno.
L’investitore, difeso dall’avvocato Domenico Iaderosa del foro di S.Maria Capua Vetere, è stato intanto associato nella notte presso il carcere di Cassino e ai carabinieri della Compagnia di Formia, provato ma essenzialmente lucido, non ha voluto dire, spiegare nulla su quanto avvenuto.
Intanto sul luogo della tragedia sabato mattina è giunto il sindaco di Minturno Gerardo Stefanelli: ha deposto un fascio di fiori con un’eloquente scritta lasciata con la sua grafia: “Dai la forza alle persone che amavi di continuare a vivere”. Difficile che il Comune di Minturno promuova un giorno di lutto di cittadino nel giorno delle esequie di Cristiano Campanale.
Per Scauri (e per la vicina Formia) le lancette della storia sono tornate terribilmente indietro di dieci anni a causa della tragica morte del ballerino Igor Franchini, di appena 19 anni. In quella circostanza, nella notte tra il 24 ed il 25 gennaio 2009, il giovanissimo istruttore fu ucciso da ben 43 fendenti all’interno di una villetta del parco “Tartaglione”, in località S.Janni a Formia, presa in affitto da uno dei suoi amici. Anche in quella circostanza ci fu un presunto debito, questa volta di droga, che gli esecutori del delitto, Andrea Casciello e Giovanni Morlando, condannati in due distinti processi e tuttora reclusi, non erano riusciti ad onorare con Franchini. Ma quella fu un’altra storia. Purtroppo.
Saverio Forte
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