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Gaeta / Alessandro Izzi vince il Premio Carver per la saggistica edita

GAETA – Sabato 9 febbraio, a Lucca, sono stati conferiti i Premi Carver, uno degli appuntamenti letterari più prestigiosi in ambito editoriale. A vincere, nella sezione saggistica, è stato il gaetano Alessandro Izzi, con il suo libro “Le strategie dell’oblio. Percorsi e ricorsi nel cinema italiano della Shoah dal 1945 al 2016” (Edizioni Universitalia) che già aveva ricevuto numerosi riconoscimenti nei mesi scorsi. Si tratta di un lavoro complesso che tenta di ricostruire i modi e le forme con cui il cinema italiano del dopoguerra si è confrontato con il tema della Shoah.

Nel libro vengono affrontati con taglio storico e critico oltre settanta anni di cinema, passando dal Neorealismo alla commedia, dal film storico a quello di genere a disegnare un complesso caleidoscopio di film tra loro diversissimi accomunati, però, da un bisogno di eludere lo spinoso tema delle responsabilità nazionali che vanno dalla promulgazione delle leggi razziali del ’38 ai numerosi casi di delazioni e caccia all’ebreo che animarono, e non poco, soprattutto la realtà della capitale.

Emerge, dall’analisi diacronica delle oltre cento pellicole rintracciate in filmografia, un’intenzione autoassolutoria che ben si inquadra nella retorica nazionale degli “Italiani brava gente” che fu certo vera per i molti episodi di eroismo individuale, ma che è altra dalle scelte di governo e degli altrettanto numerosi episodi di intolleranza di cui sono piene le cronache del tempo.

Il Carver, giunto alla sua sedicesima edizione, si conferma un contropremio (per usare la terminologia di cui gli ideatori vanno giustamente fieri) che vuole “capire come premiare i libri senza essere condizionati dai nomi degli autori o dai marchi editoriali. Premiare dunque solo le storie, i racconti, le poesie, le ricerche dei saggi. Leggere e valutare con le mani e la mente libera. Senza condizionamenti, tirate di manica, sostegni e consigli”. Non nomi e marchi editoriali, quindi, ma le pagine dei libri, senza infingimenti o scelte di convenienza.

Come aveva scritto Andrea Giannasi nel presentare le cinquine finaliste delle tre sezioni in concorso: “Il Carver è un premio di nicchia, riservato a pochi e destinato a pochissimi. Infatti saranno consegnati solamente tre premi ai tre vincitori di ogni sezione. Dunque da quest’anno nessuna menzione o premio speciale. Già essere nella cinquina è segno di prestigio”.

È dunque un motivo di particolare orgoglio che questo premio, così selettivo, sia stato assegnato a un progetto di ricerca così ambizioso e complesso come “Le strategie dell’oblio”.

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