APRILIA – Mano pesante del Gup del Tribunale di Latina Giuseppe Cario, rispetto alla richiesta della Procura, in merito all’omicidio di Luca Palli, il 47enne di Aprilia ucciso la sera del 31 ottobre 2017 per il quale erano imputati Massimiliano Sparacio e Vittorio De Luca. Se nella precedente udienza il sostituto procuratore Antonio Sgarrella aveva chiesto rispettivamente 27 e 24 anni di carcere, il Gup Cario, nonostante il processo si fosse svolto con il rito abbreviato – dunque con la possibilità di beneficiare di uno sconto di una terza della pena – ha condannato i due imputati a 30 anni di carcere, il massimo consentito.
I legali difensori, gli avvocati Renato Archidiacomo e Angelo Palmieri, definendosi “rammaricati”, hanno preannunciato ricorso in appello per una sentenza “ingiusta”. I loro assistiti avrebbero agito per legittima difesa. La vittima avrebbe perseguitato Sparacio perché alcuni anni prima aveva licenziato la moglie dal suo bar in seguito alla sparizione di alcuni “Gratta e vinci” per un valore di 20mila euro. Palli lo avrebbe minacciato tanto da costringerlo a lasciare Aprilia. La sera del delitto Sparacio sarebbe andato da Palli in compagnia di De Luca con una pistola ma con il solo intento di spaventarlo.
Se De Luca ha sempre sostenuto di ignorare la circostanza che l’amico fosse armato, quest’ultimo ha raccontato di aver sparato solo dopo aver visto Palli uscire dal locale con una mazza da baseball in mano.
Saverio Forte