FORMIA – Non piace per niente al gruppo consiliare della Lega il contenuto del bando con cui la Formia Rifiuti Zero, la società municipalizzata che si occupa dal 2015 del ciclo dei rifiuti, ha avviato una selezione, per curriculum e colloquio orale, finalizzata alla individuazione di idonee candidature per l’assunzione a tempo determinato del Direttore Generale della stessa società. La scadenza delle candidature è fissata per il 21 febbraio 2019 alle ore 12 (le modalità della loro presentazione delle candidature sono indicate nei bandi pubblicati sul sito www.formiarifiutizero.it nella sezione “Società Trasparente” al seguente link: https://www.formiarifiutizero.it/portfolio-types/reclutamento-del-personale/ ) e aveva fatto seguito alla pubblicazione di altri due bandi per il reclutamento, a tempo indeterminato, di due addetti del livello professionale “Junior” e del livello professionale “Operaio livello 2”.
I consiglieri del carroccio formiano, Antonio Di Rocco e Nicola Riccardelli, sono insorti e, ad una settimana dalla scadenza del termine per presentare le domande di partecipazione a questa selezione, chiedono la sospensione del bando e la richiesta l’hanno formalizzata in un’interrogazione inviata all’unico socio della Formia Rifiuti zero, il comune, e, più precisamente, al sindaco, all’”assessore competente” (che è la stessa professoressa Paola Villa), al controllo analogo e al segretario generale del Comune di Formia. La richiesta è ricca di quesiti, il primo dei quali riguarda la decisione dell’amministratore unico della Formia Rifiuti zero, Raphael Rossi (in carica grazie ad una seconda proroga dopo la scadenza del mandato nel dicembre 2017) di modificare il 21 dicembre scorso il regolamento per l’assunzione di personale risalente al 2015.
L’amministrazione comunale fu informata delle modifiche apportate? E poi per la Lega c’è un’anomalia che balza agli occhi nel bando per l’assunzione del primo direttore generale della Frz. O meglio sono le ragioni che, in spregio ad ogni gestione armonizzata della finanza pubblica, prevedono un trattamento economico minimo variabile senza limiti, “tanto più se tale incredibile genericità prevede in aggiunta la corresponsione di un’ulteriore quota variabile incentivante nella misura del 30% annuo”. In sintesi, non si conosce l’indennità spettante al nuovo direttore generale- chi dovrà valutare il trattamento economico fisso e quali siano i parametri della “effettiva esperienza” e delle “caratteristiche del candidato”- al punto che i consiglieri Di Rocco e Riccardelli ricorrono al sarcasmo: “se dovesse presentare la domanda il premio Nobel per l’ambiente, la Frz quanto pensa di elargire a cotanto Direttore generale tra retribuzione fissa e variabile?”
E ancora: cosa si intende, all’articolo 13 dell’avviso, per “numero insufficiente” di domande pervenute che legittimi la riapertura del termine perentorio di scadenza dell’avviso? con quale parametro sarà valutata l’insufficienza? Se la procedura in discorso è una procedura comparativa o meno e se sono state rispettate tutte le procedure per garantire parità di trattamento nelle diverse prove a tutti i candidati.” Da qui le richieste alla commissione per il controllo analogo di “esprimersi rispetto alla legittimità del bando stesso così come formulato” – come detto – e di sospendere immediatamente l’efficacia del bando con la conseguente riduzione di spesa nel Pef e automaticamnte una riduzione delle bollette della Tari. Per i consiglieri Di Rocco e Riccardelli di eviterebbe così il “preannunciato aumento della tributo totalmente inutile e che danneggerebbe ulteriormente famiglie ed attività commerciali.”
Saverio Forte
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