FORMIA – La dea bendata torna ad albergare nel luogo in cui ha regalato, da sempre, tante soddisfazioni ai suoi frequentatori. L’ultimo è stato un sabato sera speciale per il “Caffè Bitti” di Formia. Presso il locale di Tommaso Bartolomeo un ignaro scommettitore ha vinto l’interessante somma di 22.591,30 euro grazie al “5” centrato in occasione del concorso numero 27 del Superenalotto. A Formia è stata conseguita una delle 11 vincite registrate in questo fine settimana in tutta Italia ed il fortunato scommettitore ha centrato cinque dei sei numeri estratti: 19-34-37-40-66-69.
Il proprietario e gestore del “Caffè Bitti” non ha saputo fornire quale numero non ha “azzeccato” il suo cliente: “Lo saprò nelle prossime ore quando la società che gestisce il gioco mi comunicherà l’importo della scommessa e se la stessa è stata proposta dal nostro locale o frutto delle indicazioni del giocatore. Di certo, se fossero stati ottenuti sei punti la vincita sarebbe stata molto interessante: 115 milioni di euro”. Tommaso Bartolomeo, a ritroso, qualcosa comunque ha ricordato: la scommessa con cui sono stati vinti 22mila e 591 euro è stata effettuata venerdì pomeriggio da parte di “cliente abituale”. Si tratta di un cittadino di Formia o di qualcuno che lavora o arriva in città per lavoro? “Non lo so – ha concluso Bartolomeo – I clienti che cercano la fortuna al Superenalotto sono sempre gli stessi, di sicuro non gli chiediamo cosa fanno e dove vivono. Ora lo sapremo quando arriverà con la schedina vincente. Poiché siamo una delle attività autorizzate a pagare sino ad una vincita di 50mila euro, gli chiederemo l’Iban per effettuare il bonifico in tempo reale e, naturalmente, i documenti di riconoscimento….”
Il “Caffè Bitti” ha storicamente un rapporto collaudato con la dea bendata: soltanto domenica 10 febbraio è stata fallita una vincita di quasi 250mila al Totocalcio perché per un mero caso si è “incanalato” il “14”. E’ finita negli annali una delle prime vincite, nel 1998, al Totogol: furono vinti un miliardo delle vecchie lire e due degli scommettitori il buon Tommaso Bartolomeo ancora se li ricorda: “Sono di Formia, mi svegliarono nella notte tra domenica e lunedì, giorno in cui il mio bar è chiuso per riposo settimanale. Non avevano fretta per ringraziarmi ma erano animati solo da un desiderio: ricevere un assegno per essere liquidati…”. I formiani…
Saverio Forte