FORMIA – L’avvocato Pasquale Di Gabriele, presidente del consiglio comunale di Formia, non è più il legale difensore di Gustavo Bardellino, il 39enne pregiudicato, nipote dei boss di camorra Antonio ed Ernesto Bardellino, che era stato raggiunto martedì pomeriggio da un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari con le ipotesi di reato di stalking e lesioni personali aggravate ai danni dell’ex fidanzata di 34 anni di nazionalità venezuelana. Il presidente Di Gabriele ha dovuto rinunciare al legittimo incarico professionale dopo essere finito nell’imbuto, strettissimo, delle polemiche sollevate all’interno della sua maggioranza alla vigilia dello svolgimento proprio a Formia della 24° giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
Ad invocare allo stimato professionista “motivi di opportunità” per fare il tradizionale passo indietro sarebbe stata per prima la sindaca Paola Villa che, contrariata e (si racconta) incredula per quanto aveva letto su alcuni portali d’informazione, avrebbe chiamato per incontrarlo il suo presidente del consiglio comunale. Il tono del faccia a faccia sarebbe stato “tranquillo e dialogante” ma il fuoco che da tempo cova sotto la cenere nei rapporti tra il numero uno ed il numero due del nuovo corso al Comune di Formia è tornato improvvisamente ad alimentarsi. Il sindaco Villa avrebbe chiesto al presidente-avvocato Di Gabriele di “soprassedere” ad assumere quell’incarico “pesante” che peraltro aveva formalizzato, di fatto, nel verbale di perquisizione che quattro tra agenti e ufficiali del Commissariato di Polizia di Formia alle 15.15 di martedì 19 marzo avevano effettuato presso il nuovo domicilio di Gustavo Bardellino, in pieno centro urbano, perché c’era il timore della “presenza, occultate, di armi, munizioni o materie esplodenti non denunciate o abusivamente detenute”.
La perquisizione domiciliare era durata esattamente mezz’ora e aveva avuto un esito negativo come correttamente riporta il verbale del commissariato. E chi vi ha partecipato? Anche l’avvocato-presidente del consiglio comunale di Formia che, in calce al verbale, ha apposto la sua firma. Il coinvolgimento, professionale, di Di Gabriele in questa ultima vicissitudine giudiziaria di Bardellino era stato smentito sulla rete da alcuni (i soliti) consiglieri comunali di maggioranza che, attaccando la stampa di “essersi inventata tutto” o di ordire finanche una macchinazione ai suoi danni, avrebbe motivato lo stesso sindaco Villa ad intervenire. Nessuna censura sull’operato professionale dell’avvocato Di Gabriele ma l’invito che gli avrebbe rivolto è stato quello di rinunciare all’incarico legale per tutelare una presunta ragione di Stato. In altri termini, non andava intaccata – se possibile – l’immagine dell’amministrazione comunale di Formia che della legalità e della lotta “senza tentennamenti” alla camorra ne ha fatto un cavallo di battaglia durante l’ultima campagna elettorale e nei mesi successivi con strali, più o meno diretti, sempre all’indirizzo alla famiglia Bardellino di cui Gustavo fa parte. Quelle trascorse tra martedì pomeriggio e mercoledì mattina non saranno state ore facili, sul piano umano, per il presidente del consiglio comunale di Formia che si è trovato, suo malgrado, sulla graticola com’è avvenuto nel recente passato per un altro collega penalista, l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo, che sia quando sedeva in Giunta tra il 2008 ed il 2013 che successivamente tra i banchi di opposizione era diventato anch’egli legale di alcuni componenti della famiglia originaria di San Cipriano D’Aversa.
Il compianto sindaco di Formia, il Senatore Michele Forte, era solito chiamare i suoi amministratori negli orari più impossibili, la mattina presto o la notte fonda. Secondo una leggenda metropolitana, mai smentita, anni fa Cardillo Cupo ricevette una telefonata a mezzanotte dall’allora sindaco di Formia con questo tenore: “Mi sta chiamando il Prefetto di Latina – disse al penalista – cosa gli devo di…” L’avvocato Cardillo Cupo gli rispose: “Senatò – rispose l’avvocato – dica quel che vuole…Buonanotte”. In effetti molti nella maggioranza civica al comune di Formia stanno inchiodando ora ad una croce l’avvocato Di Gabriele circa i suoi pregressi rapporti professionali con Bardellino junior. E si è appreso che sono anche datati nel tempo: il primo risale al 3 settembre 2011 quando il giovane fu trovato alla guida di una Smart senza patente perché revocatagli il 19 ottobre 2010. Il 20 ottobre 2017 si svolse il processo davanti il giudice onorario del Tribunale di Latina Alessio Caperna e Bardellino fu prosciolto. “Il fatto non costituisce reato” fu questa la formula d’assoluzione grazie all’assistenza legale… dell’avvocato-presidente del consiglio comunale di Formia Pasquale Di Gabriele.
Saverio Forte