FORMIA – L’importanza del 21 marzo. Un giorno non qualunque, in cui ricorre l’equinozio della primavera ma non solo. Ieri si è festeggiata la Giornata Mondiale sulla Sindrome di Down e Formia ha risposto presente con una doppia manifestazione. Il messaggio che arriva è forte e chiaro: il diritto delle persone con sindrome di Down a una vita indipendente e a costruirsi una famiglia in una casa propria. Sensibilizzare l’opinione pubblica su cosa sia la Sindrome di Down, cosa significhi averla e come e quanto le persone che vivono questa situazione svolgano un ruolo fondamentale nella nostra vita e nelle nostre comunità. In mattinata, nell’ambito della XXIV giornata regionale della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie organizzato dal Presidio Libera Sud Pontino, gli studenti dell’Istituto IPSEOA “Angelo Celletti” in collaborazione con la Cooperativa “Nuovo Orizzonte”, l’AIPD sud pontino e l’Asd Basket4ever hanno eseguito l’inno di Mameli nella lingua dei segni.
Nel pomeriggio l’attenzione era rivolta in piazza Aldo Moro al flash mob “cittadini come voi”, organizzato dall’European Down Sindrome Association e che si è tenuto in contemporanea in tutta Europa a cura delle 52 sezioni dell’AIPD. Un centinaio di ragazzi e ragazze con i loro istruttori e volontari hanno ballato e cantato con gioia davanti al numeroso pubblico che ha assistito all’evento. La giornata è proseguita nella sala “Sicurezza” del Comune, dove si è tenuta la presentazione del programma delle attività della sezione dell’AIPD sud pontino onlus e dei progetti per il quarantennale. Una sala gremita con la presenza dei ragazzi della cooperativa Nuovo Orizzonte, dei 32 “campioni” – così come l’ha definiti il coach Nicola Santoro – del Basket4ever e della Salus. Due ore in cui si sono raccolte tante testimonianze ed esperienze vissute.
“Il 21 marzo è diventata ormai la giornata mondiale sulla Sindrome di Down e tutti alle 16 con un flash mob abbiamo dichiarato con forza la volontà che hanno queste persone affette da sindrome di Down di esistere, di andare a scuola, di lavorare e di avere una vita come tutti gli altri – ha spiegato la moderatrice Rossana Berna, presidente della Commissione Servizi Sociali del Comune di Formia – C’erano tante realtà variegate che hanno dato voce ai ragazzi. L’Aipd sud pontino esiste da 40 anni, è nata grazie alla volontà di una signora che aveva appena avuto un bambino, la prima famiglia che abbiamo avuto il piacere di stare oggi con Benedetto, lo storico associato di Formia, e in questo lungo periodo di attività e di interventi nelle scuole ne sono stati realizzati un’infinità. La nostra amministrazione sposa in pieno questi temi, si lavora sul campo e le associazioni sono operative quotidianamente e credono fermamente nella rete laddove l’istituzione diventa un trait d’union importante per facilitare la comunicazione e la relazione tra le varie realtà. Il nostro intervento politico sia aderente alle reali richieste dei disabili, di tutti i cittadini e di tutta l’utenza fragile che c’è in questo territorio”.
Pensiero condiviso dall’assessore ai Servizi Sociali Giovanni D’Angiò: “Al di là delle idee e del fatto che la diversità possa diventare una ricchezza, confrontarsi con i genitori è stata un’esperienza emozionante. Sin dalla mattina i ragazzi con la loro freschezza ci hanno ricordano con le emozioni vissute con l’inno di Mameli che esistono dei diritti, dei valori e quindi noi amministratori abbiamo il dovere e il diritto di ascoltarli e mettere in atto una serie di situazioni per fare in modo che certe realtà non emergano sempre più. Dall’altra parte le associazioni Down con un confronto-incontro tra diverse realtà fanno rete e di questo sono orgoglioso perché Formia ha una rete fattiva ed è bellissimo che questo parta dal basso. Il nostro ruolo è di mettere alla luce tutte le attività che loro fanno per mostrarle alla città. La diversità? Deve essere conosciuta dagli altri, dai cosiddetti normali e la disabilità non è fine a se stessa. Le emozioni che ci danno i ragazzi e incontrarli e vedere gli operatori che ricevono molto di più di quello che danno sono sensazioni indicibili. A Formia la rete c’è, funziona bene, ma c’è ancora tanto da fare per l’inclusione e l’integrazione. Più forza e umiltà per uscire fuori dalla solitudine, confrontarsi e stare insieme. Il nostro ruolo è di mettere insieme queste risorse solidali. E’ la strada migliore da seguire”.
Il direttore operativo della Salus Marco Simoni ha affermato che bisogna portare avanti “un discorso di unione, di fratellanza verso un unico obiettivo”. L’ex clinica “Sorriso Sul Mare” è partner con l’AIPD sud pontino del progetto dal titolo “Amicizia, amore, sesso: parliamone adesso”, della durata di 18 mesi, che affronta il tema dell’educazione e dell’affetto e la necessità di accompagnare giovani e adulti con Sindrome di Down e le loro famiglie in un percorso di crescita.
Il presidente della sezione sud pontino è dal 2018 Carmine D’Angelo, che ha annunciato le tante e svariate attività. Dal progetto “creativo” nella “Casa Giusta” organizzato in collaborazione con la cooperativa Nuovo Orizzonte, a “Vado a vivere da solo” che partirà ad aprile con un week-end da trascorrere da soli per i ragazzi insieme ai giovani volontari e operatori specializzati. L’obiettivo è rafforzare l’autonomia personale. Infine il “Down Tour”: un camper con a bordo un equipaggio (due persone con sindrome di Down, un operatore e un familiare) che cambierà ad ogni destinazione. E’ partito ieri da Roma e attraverserà l’Italia in 37 tappe, con epilogo il 13 ottobre (Giornata nazionale delle persone con sindrome di Down) sempre nella Capitale.
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