FORMIA – “E’ stato perso sinora tempo e terreno prezioso ma questa città ha ancora i margini per tornare a fare del turismo la prima voce del suo Pil. Ma ora, più che mai, c’è bisogno di sinergia, di collaborazione tra la politica, il mondo imprenditoriale e gli stessi cittadini comuni perché il turismo si fa anche con loro”. Vincenzo Maiello è dietro una reception di un albergo da quando aveva (forse) il biberon in bocca. Questo mestiere ce l’ha nel suo Dna e, quando le strutture ricettive da lui dirette hanno chiuso i battenti o si sono trasformate, i demeriti sono stati sempre delle rispettive proprietà e gestione. La conferma arriva da un aspetto: il dottor Maiello non è mai rimasto disoccupato, un nuovo lavoro l’ha sempre trovato il giorno dopo, su scala provinciale, dalla conclusione dell’ultima parentesi lavorativa.
E così che l’attuale direttore del Bajamar di Formia è stato eletto in questi giorni vice presidente dell’Ada regionale, l’associazione che raggruppa i più importanti direttori d’albergo del Lazio. Un giusto e meritorio riconoscimento per un manager che ha incarnato per diversi decenni l’albergo più frequentato di Formia, l’hotel Ariston, e poi ha contribuito a rilanciare, dopo il suo acquisto da parte del compianto ambasciatore di origine gaetana Guido Santullo, l’Hotel Mirasole International proprio a Gaeta. Maiello non ha avuto mai il difetto di portare l’orologio al polso e di quantificare le ore di lavoro in una giornata e per questo motivo l’imprenditore di Suio Paolo Migliorato l’ha scelto alla guida di una squadra che permettesse di far uscire dalla stagione dell’oblio un’altra struttura-immagine della Formia turistica di un tempo, il Bajamar sulla spiaggia di Santo Janni.
Per otto volte membro del consiglio direttivo dell’Ada laziale, Maiello farà il “vice” del presidente Luigi Sciarra dopo aver guidato a lungo l’associazione albergatori di Formia e aver contributo a far nascere, sotto il cono d’ombra della vecchia Ascom, l’Araf, l’associazione dei ristoratori e degli albergatori di Formia all’epoca diretta da un generoso dirigente qual è stato Giancarlo Simeone. Queste due sigle da anni non ci sono più, fanno parte della storia economico-imprenditoriale della città e la loro scomparsa è concisa – e lo tiene a sottolineare il dottor Maiello in questa intervista video – con il periodo di massima crisi del settore ricettivo. Questa “aridità” associativa non ha fatto bene alla politica e alla stessa amministrazione comunale, dei diversi colori, ma non tutto è perduto: “A patto però che – esordisce il neo vice presidente dell’associazione dei direttori d’albergo del Lazio – tutti cominciamo a remare nella stessa direzione e con la stessa intensità: noi addetti ai lavori, la poli-tica e gli stessi cittadini. Si anche loro perché a Formia va riaffermata una nuova cultura dell’accoglienza nei confronti di coloro che molto coraggio ora ci vengono a trovare. Un’inversione di tendenza – ammette Maiello – è stata avviata e la nascita di 35 bad & break-fast è un segnale positivo che arriva dal basso. Concorrenza agli alberghi? Macchè. Voglio sfata-re un tabù: più alberghi e “B&B” nascono ed un maggior numero di posti di lavoro vengono creati. C’è bisogno però di una cabina di regia che solo l’ente Comune può svolgere dall’alto delle sue prerogative istituzionali. Certo mi ha fatto piacere nei giorni scorsi aver ricevuto una telefonata da parte del nuovo presidente dell’Ascom territoriale di Formia, Giovanni Orlandi, che mi ha fatto rilevare come non ci sia nessun rappresentante del settore ricettivo nella Giunta dell’associazione commerciante. Il dottor Orlandi vuole rimediare? Io gli ho detto che sono a disposizione per dare una mano”. Il debutto nella sua nuova veste il dottor Maiello l’ha compiuto nei giorni scorsi presso quella che è considerata una delle “università” italiane per la formazione nel settore alberghiero, della ristorazione e dell’accoglienza, l’istituto “Angelo Celletti” a Formia.
Mai tante aziende del territorio, impegnate quasi esclusivamente nel settore turistico, erano tutte raggruppate per proporsi ad un gruppo di studenti emozionati al loro primo colloquio di lavoro. L’occasione è stata la terza edizione del workshop “Incontra imprese”, un’iniziativa promossa per promuovere l’integrazione con le imprese ed il territorio e, al contempo, fornire un’opportunità formativa agli studenti prossimi al diploma. E anche qui gli argomenti sono stati quelli di sempre: il turismo a Formia può riprendere quota se, oltre alla formazione (“che non può prescindere”), si “rivedano gli orari dei negozi e si qualifichi meglio l’enogastronomia. Se Gaeta ha recuperato in poco tempo il terreno perduto in decenni è perché ha saputo fare rete e – ha ag-giunto il neo presidente dell’Ada laziale – ha saputo qualificare i propri prodotti”. Il dottor Maiello per indole è sempre poco incline ad essere proiettato nell’agone della polemica politica a tutti i costi ma dall’alto della sua onestà intellettuale ha esternato le sue remore sull’istituzione, un mese fa, da parte della nuova amministrazione comunale, della tassa di soggiorno: “Innanzi-tutto una decisione unilaterale perché assunta senza coinvolgere le associazioni di categoria che, appunto, non ci sono. Personalmente non l’avrei istituzionalizzata subito e per l’intero anno, magari soltanto in alcuni suoi periodi. Ma noi siamo in difficoltà con i nostri clienti nel rispondere quando ci chiedono il motivo di questa tassa che va al comune. Cosa ci offre, in cambio, al momento? Poco o niente e quel turistica psicologicamente a Formia non ci mette più piede”. Parola di Vincenzo “Enzo” Maiello.
Saverio Forte
VIDEO Intervista a Vincenzo Maiello