MONTE SAN BIAGIO – Sarà l’autopsia che disporrà ufficialmente nella giornata di martedì il sostituto Procuratore Marco Giancristoforo a chiarire non pochi misteri che aleggiano ancora sul ritrovamento del cadavere di Pasquale Patricelli, il bracciante di 53 anni originario di Sperlonga ma residente a Monte San Biagio dopo il recente matrimonio con una donna del luogo. L’uomo, sofferente di diabete, è stato trovato privo di vita lunedì mattina da una passante all’interno della sua utilitaria, una Fiat Punto, lasciata in sosta in una strada che costeggia il campo sportivo di Monte San Biagio, non molto lontano dalla stazione ferroviaria e dall’abitazione dello stesso agricoltore.
Patricelli domenica sera non era tornato a casa dopo aver trascorso alcune ore in compagnia di alcuni amici. A dare l’allarme ai Carabinieri della Stazione di Monte Biagio e della Compagnia di Terracina sulla sua scomparsa era stata la moglie e i timori che potesse essergli successo qualcosa si sono concretizzati lunedì mattina quando una ragazza che transitava a piedi ha notato Patricelli riverso su stesso seduto stranamente sul lato passeggero della sua auto. Un primo esame autoptico esterno ha stabilito che l’uomo è deceduto per un arresto cardiocircolatorio ma l’ufficializzazione dovrà arrivare – come detto – dall’autopsia che disporrà il Pm Giancristoforo alla luce di quanto hanno scritto in una prima informativa i Carabinieri del Comandante Francesco Vivona.
L’autopsia dovrà accertare la causa del decesso dell’uomo ma anche quando è avvenuto. Le indagini sono tuttora in corso e con l’apporto delle immagini del sistema di videosorveglianza della zona sono finalizzate a chiarire se Patricelli fosse solo al momento del decesso o se invece ci fosse anche qualche altra persona poi allontanatasi. Se così fosse, perché l’ha fatto? A quel punto scatterebbe l’ipotesi di reato di omissione di soccorso.
Saverio Forte